Cronologia dell’arresto dei Templari

Miniatura tratta dal “De casibus virorum illustrium” di Giovanni Boccaccio, Fr. 234 c. 195r, XV secolo, Bibliothèque nationale de France, Parigi

1307

24 Agosto Inizia l’inchiesta pontificia, su preghiera di Molay

14 Settembre. Filippo il Bello ordina segretamente ai suoi siniscalchi di organizzare l’arresto dei templari

13 Ottobre. Arrestati i templari di Francia

14 Ottobre. Nogaret formula le accuse contro i templari. Le accuse vengono trasmesse alla Facoltà di Teologia della Sorbona.

16 Ottobre. Filippo il Bello scrive a Giacomo II, Re d’Aragona, per informarlo dell’arresto dei templari

19 Ottobre. Hanno inizio a Parigi i primi interrogatori

24 Ottobre. Primo interrogatorio di Molay

25 Ottobre. Molay si difende dinanzi ad esponenti dell’Università di Parigi

26 Ottobre. Filippo il Bello scrive di nuovo a Giacomo per metterlo al corrente degli esiti degli interrogatori

27 Ottobre. Scritto di Clemente V a Filippo il Bello, in cui il pontefice notifica la propria riprovazione per l’arresto dei Templari

9 Novembre. Viene interrogato Ugo di Pairaud

22 Novembre. Pontificia bolla “Pastoralis Praeminentiae” (Con tale bolla, inviata a tutti i sovrani della cristianità, il papa prende atto delle gravi scelleratezze falsamente attribuite ai Templari e ordinò di arrestarli tutti e di confiscarne i beni mobili ed immobili, di conservarli e di preservarli a nome del papato per tutto il tempo che fosse stato necessario, di coltivare le terre e le vigne a favore dei Templari stessi se dovessero risultare innocenti; in caso contrario sarebbero stati devoluti a favore della Terrasanta).

24 Dicembre. Molay dinanzi ai legati pontifici ritratta tutte le affermazioni fatte durante gli interrogatori

1308

Febbraio. Clemente V sospende dall’incarico il grande Inquisitore Guglielmo Imbert. Filippo il Bello pone sette quesiti ai membri della Facoltà di Teologia della Sorbona

9-24 Marzo. Filippo IV convoca gli stati generali

25 Marzo. Risposta della Facoltà di Teologia della Sorbona ai sette quesiti del Re

5-15 Maggio. Gli stati generali si riuniscono a Tours

26 Maggio. Filippo s’incontra a Poitiers con Clemente V

29 Maggio. Prima allocuzione di Plaisians dinanzi al concistoro pontificio

14 Giugno. Seconda allocuzione di Plaisians

27 Giugno. Filippo consegna a Clemente V 72 templari che deteneva

5 Luglio. Pontificia bolla Subit assidue

8 Agosto. Bolla “Faciens Misericordiam (con la quale tutti i Templari detenuti in Francia, compresi i vertici dell’Ordine, venivano convocati davanti al concilio generale che si sarebbe svolto, a partire dal 1° ottobre 1310, a Vienne, nel Delfinato, per discutere su importanti questioni che riguardavano l’Ordine stesso. Si trattava di un concilio che si sarebbe occupato, fra l’altro, della futura crociata e della decisione sui templari. Prima di allora nessuno, per volontà del Papa, poteva neanche interrogarli. Clemente V, conscio della debolezza della sua posizione in terra francese, voleva affrontare la questione non solo dinanzi al re, ma all’interno di un consesso più ampio, alla presenza dei vescovi della chiesa intera)

12 Agosto. Pontificie Bolle “Faciens Misericordiam” (II VERSIONE – Il 20 agosto 1308 l’inchiesta di Chinon si concludeva lasciando lo Stato Maggiore del Tempio assolto dall’accusa di eresia e reintegrato nella comunione dei sacramenti; al rientro dei Commissari in Curia il papa fece preparare una seconda versione della sua bolla Faciens misericordiam, una versione “aggiornata”, che ribadiva i concetti espressi nella prima uscita, ma aggiungeva la notizia che i capi del Tempio erano stati assolti e ora si trovavano protetti in un’isola d’immunità giudiziaria perché nessuno, eccetto il romano pontefice, avrebbe più potuto anche solo interrogarli) e Regnans in Coelis” il papa ordinò inoltre l’avvio di inchieste diocesane per giudicare i singoli Templari detenuti nei territori di competenza e l’istituzione di una commissione pontificia che avrebbe dovuto indagare sull’Ordine nel suo complesso.

13 Agosto. Clemente V parte da Poitiers

17-20 Agosto. Due Cardinali interrogano a Chinon i templari qui detenuti. Assoluzione dei Templari 

1309

Marzo. Clemente V fissa la propria residenza permanente ad Avignone. Ha inizio l’inchiesta vescovile sui singoli cavalieri Templari

8 Agosto. La commissione pontificia dà inizio al processo all’ordine

22 Novembre. Prime inchieste della commissione pontificia

26 Novembre. Molay compare per la prima volta dinanzi alla commissione

28 Novembre. Molay compare per la seconda volta dinanzi alla commissione 

1310

3 Febbraio. La commissione si riunisce per la seconda seduta

2 Marzo. Molay compare per la terza volta dinanzi alla commissione

14 Marzo. Ai templari vengono recitati 127 capi d’accusa. I cavalieri intendono difendersi

28 Marzo. I templari convengono in gran numero nei giardini del palazzo vescovile di Parigi

4 Aprile. Pontificia bolla “Alma Mater”

7 Aprile. Difesa dell’ordine da parte dei 4 procuratori a ciò scelti dai cavalieri

12 Maggio. 54 templari vengono condannati a morte e arsi vivi nelle vicinanze di Parigi

3 Novembre. La commissione pontificia si riunisce per la terza seduta

1311

5 Giugno. La commissione pontificia dichiara chiuse le proprie indagini

16 Ottobre. Si apre il concilio di Vienne. Sette cavalieri templari difendono il loro ordine

1312

20 Marzo. Filippo il Bello giunge a Vienne, unico sovrano a recarvicisi.

22 Marzo. Pontificia bolla Vox in excelso (l’Ordine del Tempio era sospeso e, fino ad una nuova decisione papale, non esisteva più. I Cavalieri del Tempio erano, però, salvi. Potevano entrare in un altro Ordine. I beni sarebbero invece stati trasferiti agli Ospitalieri)

2 Maggio. Pontificia bolla Ad providam

6 Maggio Pontificia bolla Considerantes dudum

1313

21 Marzo. I Gerosolimitani offrono 200.000 lire tornesi (una lira tornese equivaleva a g. 5 d’argento) a Filippo il Bello per i beni dei Templari. Il sovrano porta la somma richiesta a 1.000.000 di lire tornesi

1314

18 Marzo. Giacomo di Molay e Goffredo di Charnay sono arsi vivi sull’isola della Senna davanti a Notre Dame. Sul rogo, con un grido lacerante, il gran maestro dei templari De Molay intima a Filippo il Bello e Clemente V, i suoi carnefici, di seguirlo nell’oltretomba entro l’anno in corso. “Sul rogo Giacomo de Molay ha maledetto il re di Francia, il papa e Guglielmo di Nogaret. Le fonti più dirette non ne parlano.

20 Aprile. Muore Clemente V

29 Novembre. Muore Filippo il Bello.

L’idea che gli ultimi Capetingi, Filippo il Bello i suoi tre figli e successori, siano stati maledetti, si diffuse a partire da allora, anche se i Templari non hanno nulla a che vedervi.

Come si è giunti dunque ad attribuire a de Molay la maledizione dei Capetingi? Stranamente, è nella storiografia Italiana che si trovano i diversi elementi che lo spiegano.

Guglielmo Ventura nel suo Cronicon Astense dice che Nogaret fu maledetto da un Templare che veniva condotto al rogo. È Giovanni Villani a raccontare che la sera dell’esecuzione di de Molay furono viste delle persone raccogliere le ceneri e i resti del Gran Maestro, che esse conservarono piamente come reliquie.

 Ferreto de Ferretis, stabilitosi a Verona alle dipendenze di Cangrande Della Scala, riprende il racconto di Ventura, lo trasforma e lo puntualizza secondo la sua versione, è al papa che si rivolge il Maestro dei Templari condannato a morte:

Per il tuo ingiusto giudizio io mi appello al Dio vero e vivente, tu comparirai tra un anno e un giorno con Filippo a sua volta responsabile di tutto ciò, per rispondere alle mie contestazioni e presentare la tua difesa“.

Un altro italiano, Gìan Battista Fulgoso, ritorna sulla vicenda, adottando in pratica la stessa formulazione, verso il 1400.

De Molay, sulla strada che lo porta al rogo, o addirittura sul rogo stesso, mentre le fiamme stanno per avvolgerlo, pronuncia un discorso e lancia una maledizione contro il re e il papa, del resto è storia del XVI secolo.

A parlarne sono Bernard de Girard Du Haillan e Francois de Belleforest nel suoi Grandes Annales, scritti nel 1579.  La versione di quest’ultimo ha avuto la meglio.

Alain Demurger