Ezechiele - Capitolo 1

Introduzione

[1]Il cinque del quarto mese dell'anno trentesimo, mentre mi trovavo fra i deportati sulle rive del canale Chebàr, i cieli si aprirono ed ebbi visioni divine. [2]Il cinque del mese - era l'anno quinto della deportazione del re Ioiachìn - [3]la parola del Signore fu rivolta al sacerdote Ezechiele figlio di Buzì, nel paese dei Caldei, lungo il canale Chebàr. Qui fu sopra di lui la mano del Signore.

Visione del carro del Signore

[4]Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro incandescente. [5]Al centro apparve la figura di quattro esseri animati, dei quali questo era l'aspetto: avevano sembianza umana [6]e avevano ciascuno quattro facce e quattro ali. [7]Le loro gambe erano diritte e gli zoccoli dei loro piedi erano come gli zoccoli dei piedi d'un vitello, splendenti come lucido bronzo. [8]Sotto le ali, ai quattro lati, avevano mani d'uomo; tutti e quattro avevano le medesime sembianze e le proprie ali, [9]e queste ali erano unite l'una all'altra. Mentre avanzavano, non si volgevano indietro, ma ciascuno andava diritto avanti a sé.

[10]Quanto alle loro fattezze, ognuno dei quattro aveva fattezze d'uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a sinistra e, ognuno dei quattro, fattezze d'aquila. [11]Le loro ali erano spiegate verso l'alto; ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che coprivano il corpo. [12]Ciascuno si muoveva davanti a sé; andavano là dove lo spirito li dirigeva e, muovendosi, non si voltavano indietro.

[13]Tra quegli esseri si vedevano come carboni ardenti simili a torce che si muovevano in mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e dal fuoco si sprigionavano bagliori. [14]Gli esseri andavano e venivano come un baleno. [15]Io guardavo quegli esseri ed ecco sul terreno una ruota al loro fianco, di tutti e quattro.

[16]Le ruote avevano l'aspetto e la struttura come di topazio e tutt'e quattro la medesima forma, il loro aspetto e la loro struttura era come di ruota in mezzo a un'altra ruota. [17]Potevano muoversi in quattro direzioni, senza aver bisogno di voltare nel muoversi. [18]La loro circonferenza era assai grande e i cerchi di tutt'e quattro erano pieni di occhi tutt'intorno. [19]Quando quegli esseri viventi si muovevano, anche le ruote si muovevano accanto a loro e, quando gli esseri si alzavano da terra, anche le ruote si alzavano. [20]Dovunque lo spirito le avesse spinte, le ruote andavano e ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell'essere vivente era nelle ruote. [21]Quando essi si muovevano, esse si muovevano; quando essi si fermavano, esse si fermavano e, quando essi si alzavano da terra, anche le ruote ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell'essere vivente era nelle ruote.

[22]Al di sopra delle teste degli esseri viventi vi era una specie di firmamento, simile ad un cristallo splendente, disteso sopra le loro teste, [23]e sotto il firmamento vi erano le loro ali distese, l'una di contro all'altra; ciascuno ne aveva due che gli coprivano il corpo. [24]Quando essi si muovevano, io udivo il rombo delle ali, simile al rumore di grandi acque, come il tuono dell'Onnipotente, come il fragore della tempesta, come il tumulto d'un accampamento. Quando poi si fermavano, ripiegavano le ali. [25]Ci fu un rumore al di sopra del firmamento che era sulle loro teste.

[26]Sopra il firmamento che era sulle loro teste apparve come una pietra di zaffiro in forma di trono e su questa specie di trono, in alto, una figura dalle sembianze umane. [27]Da ció che sembrava essere dai fianchi in su, mi apparve splendido come l'elettro e da ció che sembrava dai fianchi in giù, mi apparve come di fuoco. Era circondato da uno splendore [28]il cui aspetto era simile a quello dell'arcobaleno nelle nubi in un giorno di pioggia. Tale mi apparve l'aspetto della gloria del Signore. Quando la vidi, caddi con la faccia a terra e udii la voce di uno che parlava.

Ezechiele - Capitolo 2

Visione del libro

[1]Mi disse: «Figlio dell'uomo, alzati, ti voglio parlare». [2]Ció detto, uno spirito entró in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava.

[3]Mi disse: «Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi. [4]Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: Dice il Signore Dio. [5]Ascoltino o non ascoltino - perché sono una genìa di ribelli - sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro.

[6]Ma tu, figlio dell'uomo non li temere, non aver paura delle loro parole; saranno per te come cardi e spine e ti troverai in mezzo a scorpioni; ma tu non temere le loro parole, non t'impressionino le loro facce, sono una genìa di ribelli. [7]Tu riferirai loro le mie parole, ascoltino o no, perché sono una genìa di ribelli.

[8]E tu, figlio dell'uomo, ascolta ció che ti dico e non esser ribelle come questa genìa di ribelli; apri la bocca e mangia ció che io ti do». [9]Io guardai ed ecco, una mano tesa verso di me teneva un rotolo. Lo spiegó davanti a me; era scritto all'interno e all'esterno e vi erano scritti lamenti, pianti e guai.

Ezechiele - Capitolo 3

[1]Mi disse: «Figlio dell'uomo, mangia ció che hai davanti, mangia questo rotolo, poi và e parla alla casa d'Israele». [2]Io aprii la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo, [3]dicendomi: «Figlio dell'uomo, nutrisci il ventre e riempi le viscere con questo rotolo che ti porgo». Io lo mangiai e fu per la mia bocca dolce come il miele. [4]Poi egli mi disse: «Figlio dell'uomo, và, recati dagli Israeliti e riferisci loro le mie parole, [5]poiché io non ti mando a un popolo dal linguaggio astruso e di lingua barbara, ma agli Israeliti: [6]non a grandi popoli dal linguaggio astruso e di lingua barbara, dei quali tu non comprendi le parole: se a loro ti avessi inviato, ti avrebbero ascoltato; [7]ma gli Israeliti non vogliono ascoltar te, perché non vogliono ascoltar me: tutti gli Israeliti sono di dura cervice e di cuore ostinato. [8]Ecco io ti do una faccia tosta quanto la loro e una fronte dura quanto la loro fronte. [9]Come diamante, più dura della selce ho reso la tua fronte. Non li temere, non impaurirti davanti a loro; sono una genìa di ribelli».

[10]Mi disse ancora: «Figlio dell'uomo, tutte le parole che ti dico accoglile nel cuore e ascoltale con gli orecchi: [11]poi và, recati dai deportati, dai figli del tuo popolo, e parla loro. Dirai: Così dice il Signore, ascoltino o non ascoltino».

[12]Allora uno spirito mi sollevó e dietro a me udii un grande fragore: «Benedetta la gloria del Signore dal luogo della sua dimora!». [13]Era il rumore delle ali degli esseri viventi che le battevano l'una contro l'altra e contemporaneamente il rumore delle ruote e il rumore di un grande frastuono. [14]Uno spirito dunque mi sollevó e mi portó via; io ritornai triste e con l'animo eccitato, mentre la mano del Signore pesava su di me. [15]Giunsi dai deportati di Tel-Avìv, che abitano lungo il canale Chebàr, dove hanno preso dimora, e rimasi in mezzo a loro sette giorni come stordito.

Il profeta come sentinella

[16]Al termine di questi sette giorni mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell'uomo, ti ho posto per sentinella alla casa d'Israele. [17]Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia. [18]Se io dico al malvagio: Tu morirai! e tu non lo avverti e non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta perversa e viva, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderó conto a te. [19]Ma se tu ammonisci il malvagio ed egli non si allontana dalla sua malvagità e dalla sua perversa condotta, egli morirà per il suo peccato, ma tu ti sarai salvato.

[20]Così, se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l'iniquità, io porró un ostacolo davanti a lui ed egli morirà; poiché tu non l'avrai avvertito, morirà per il suo peccato e le opere giuste da lui compiute non saranno più ricordate; ma della morte di lui domanderó conto a te. [21]Se tu invece avrai avvertito il giusto di non peccare ed egli non peccherà, egli vivrà, perché è stato avvertito e tu ti sarai salvato».

I. PRIMA DELL'ASSEDIO DI GERUSALEMME

Ezechiele privato della parola

[22]Anche là venne sopra di me la mano del Signore ed egli mi disse: «Alzati e và nella valle; là ti voglio parlare». [23]Mi alzai e andai nella valle; ed ecco la gloria del Signore era là, simile alla gloria che avevo vista sul canale Chebàr, e caddi con la faccia a terra. [24]Allora uno spirito entró in me e mi fece alzare in piedi ed egli mi disse: «Và e rinchiuditi in casa. [25]Ed ecco, figlio dell'uomo, ti saranno messe addosso delle funi, sarai legato e non potrai più uscire in mezzo a loro. [26]Ti faró aderire la lingua al palato e resterai muto; così non sarai più per loro uno che li rimprovera, perché sono una genìa di ribelli. [27]Ma quando poi ti parleró, ti apriró la bocca e tu riferirai loro: Dice il Signore Dio: chi vuole ascoltare ascolti e chi non vuole non ascolti; perché sono una genìa di ribelli».

Ezechiele - Capitolo 4

Annunzio dell'assedio di Gerusalemme

[1]«Tu, figlio dell'uomo, prendi una tavoletta d'argilla, mettila dinanzi a te, disegnaci sopra una città, Gerusalemme, [2]e disponi intorno ad essa l'assedio: rizza torri, costruisci terrapieni, schiera gli accampamenti e colloca intorno gli arieti. [3]Poi prendi una teglia di ferro e mettila come muro di ferro fra te e la città, e tieni fisso lo sguardo su di essa, che sarà assediata, anzi tu la assedierai! Questo sarà un segno per gli Israeliti.

[4]Mettiti poi a giacere sul fianco sinistro e sconta su di esso la iniquità d'Israele. Per il numero di giorni in cui giacerai su di esso, espierai le sue iniquità: [5]io ho computato a te gli anni della sua espiazione come un numero di giorni. Per centonovanta giorni tu espierai le iniquità degli Israeliti.

[6]Terminati questi, giacerai sul fianco destro e sconterai l'iniquità di Giuda per quaranta giorni, computando un giorno per ogni anno. [7]Terrai fisso lo sguardo contro il muro di Gerusalemme, terrai il braccio disteso e profeterai contro di essa. Ecco ti ho cinto di catene, [8]in modo che tu non potrai voltarti né da una parte né dall'altra finché tu non abbia compiuto i giorni della tua reclusione.

[9]Prendi intanto grano, orzo, fave, lenticchie, miglio e spelta, mettili in un recipiente e fattene del pane: ne mangerai durante tutti i giorni che tu rimarrai disteso sul fianco, cioè per centonovanta giorni. [10]Il cibo che ti prenderai sarà del peso di venti sicli al giorno: lo consumerai nelle ventiquattr'ore. [11]Anche l'acqua che berrai sarà razionata: un sesto di hin, nelle ventiquattro ore. [12]Mangerai questo cibo in forma di una schiacciata d'orzo, che cuocerai sopra escrementi umani davanti ai loro occhi. [13]In tal maniera, mi disse il Signore, mangeranno gli Israeliti il loro pane impuro, in mezzo alle genti fra le quali li disperderó».

[14]Io esclamai: «Ah, Signore Dio, mai mi sono contaminato! Dall'infanzia fino ad ora mai ho mangiato carne di bestia morta o sbranata, né mai è entrato nella mia bocca cibo impuro». [15]Egli mi rispose: «Ebbene, invece di escrementi umani ti concedo sterco di bue; lì sopra cuocerai il tuo pane».

[16]Poi soggiunse: «Figlio dell'uomo, ecco io tolgo a Gerusalemme la riserva del pane; mangeranno il pane a razione e con angoscia e berranno l'acqua a misura in preda all'affanno; [17]così, mancando pane e acqua, languiranno tutti insieme e si consumeranno nella loro iniquità.

Ezechiele - Capitolo 5

[1]E tu, figlio dell'uomo, prendi una spada affilata, usala come un rasoio da barbiere e raditi i capelli e la barba; poi prendi una bilancia e dividi i peli tagliati.

[2]Un terzo lo brucerai sul fuoco in mezzo alla città al termine dei giorni dell'assedio; prenderai un altro terzo e lo taglierai con la spada intorno alla città e l'altro terzo lo disperderai al vento, mentre io sguaineró la spada dietro ad essi. [3]Di questi ne prenderai un piccolo numero e li legherai al lembo del tuo mantello; [4]ne prenderai ancora una piccola parte e li getterai sul fuoco e li brucerai e da essi si sprigionerà il fuoco. A tutti gli Israeliti riferirai: [5]Così dice il Signore Dio: Questa è Gerusalemme! Io l'avevo collocata in mezzo alle genti e circondata di paesi stranieri. [6]Essa si è ribellata con empietà alle mie leggi più delle genti e ai miei statuti più dei paesi che la circondano: hanno disprezzato i miei decreti e non han camminato secondo i miei comandamenti. [7]Perció, dice il Signore Dio: Poiché voi siete più ribelli delle genti che vi circondano, non avete seguito i miei comandamenti, non avete osservato i miei decreti e neppure avete agito secondo i costumi delle genti che vi stanno intorno, [8]ebbene, così dice il Signore Dio: Ecco anche me contro di te: faró in mezzo a te giustizia di fronte alle genti. [9]Faró in mezzo a te quanto non ho mai fatto e non faró mai più, a causa delle tue colpe abominevoli. [10]Perció in mezzo a te i padri divoreranno i figli e i figli divoreranno i padri. Compiró in te i miei giudizi e disperderó ad ogni vento quel che resterà di te. [11]Com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio, poiché tu hai profanato il mio santuario con tutte le tue nefandezze e con tutte le tue cose abominevoli, anch'io raderó tutto, il mio occhio non s'impietosirà, non avró compassione. [12]Un terzo dei tuoi morirà di peste e perirà di fame in mezzo a te; un terzo cadrà di spada nei tuoi dintorni e l'altro terzo lo disperderó a tutti i venti e sguaineró la spada dietro di essi. [13]Allora daró sfogo alla mia ira, sazieró su di loro il mio furore e mi vendicheró; allora sapranno che io, il Signore, avevo parlato con sdegno, quando sfogheró su di loro il mio furore. [14]Ti ridurró a un deserto, a un obbrobrio in mezzo alle nazioni che ti stanno all'intorno, sotto gli sguardi di tutti i passanti. [15]Sarai un obbrobrio e un vituperio, un esempio e un orrore per le genti che ti circondano, quando in mezzo a te faró giustizia, con sdegno e furore, con terribile vendetta - io, il Signore, parlo - [16]quando scoccheró contro di voi le terribili saette della fame, che portano distruzione e che lanceró per distruggervi, e aumenteró la fame contro di voi, togliendovi la riserva del pane. [17]Allora manderó contro di voi la fame e le belve che ti distruggeranno i figli; in mezzo a te passeranno la peste e la strage, mentre faró piombare sopra di te la spada. Io, il Signore, ho parlato».

Ezechiele - Capitolo 6

Contro i monti di Israele

[1]Mi fu quindi rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso i monti d'Israele e profetizza contro di essi: [3]Monti d'Israele, udite la parola del Signore Dio. Così dice il Signore Dio ai monti e alle colline, alle gole e alle valli: Ecco, manderó sopra di voi la spada e distruggeró le vostre alture; [4]i vostri altari saranno devastati e infranti i vostri altari per l'incenso; getteró i vostri cadaveri davanti ai vostri idoli [5]e dissemineró le vostre ossa intorno ai vostri altari. [6]Su tutto il vostro suolo le vostre città saranno rovinate, le vostre alture demolite, distrutte, e i vostri altari spariranno. Saranno frantumati e scompariranno i vostri idoli, spezzati i vostri altari per l'incenso, periranno le vostre opere. [7]Trafitti a morte cadranno in mezzo a voi e saprete che io sono il Signore.

[8]Tuttavia lasceró alcuni di voi scampati alla spada in mezzo alle genti, quando vi avró dispersi nei vari paesi: [9]i vostri scampati si ricorderanno di me fra le genti in mezzo alle quali saranno deportati; perché io avró spezzato il loro cuore infedele che si è allontanato da me e i loro occhi che si sono prostituiti ai loro idoli; avranno orrore di se stessi per le iniquità commesse e per tutte le loro nefandezze.

[10]Sapranno allora che io sono il Signore e che non invano ho minacciato di infliggere loro questi mali.

I peccati di Israele

[11]Così dice il Signore Dio : Batti le mani, pesta i piedi in terra e dì: Oh, per tutti i loro orribili abomini il popolo d'Israele perirà di spada, di fame e di peste! [12]Chi è lontano morirà di peste, chi è vicino cadrà di spada, chi è assediato morirà di fame: sfogheró su di loro il mio sdegno.

[13]Saprete allora che io sono il Signore, quando i loro cadaveri giaceranno fra i loro idoli, intorno ai loro altari, su ogni colle elevato, su ogni cima di monte, sotto ogni albero verde e ogni quercia frondosa, dovunque hanno bruciato profumi soavi ai loro idoli. [14]Stenderó la mano su di loro e renderó la terra desolata e brulla dal deserto fino a Ribla, dovunque dimorino; sapranno allora che io sono il Signore».

Ezechiele - Capitolo 7

La fine è prossima

[1]Questa parola del Signore mi fu rivolta: [2]«Ora, figlio dell'uomo riferisci: Così dice il Signore Dio al paese d'Israele: La fine! Giunge la fine per i quattro punti cardinali del paese. [3]Ora che su di te pende la fine, io scaglio contro di te la mia ira per giudicarti delle tue opere e per domandarti conto delle tue nefandezze. [4]Non s'impietosirà per te il mio occhio e non avró compassione, anzi ti terró responsabile della tua condotta e saranno palesi in mezzo a te le tue nefandezze; saprete allora che io sono il Signore. [5]Così dice il Signore Dio: Sventura su sventura, ecco, arriva. [6]Viene la fine, la fine viene su di te; ecco, viene.

[7]Sopraggiunge il tuo destino, o abitante del paese: arriva il tempo, è prossimo il giorno terribile e non di tripudio sui monti. [8]Ora, fra breve, rovesceró il mio furore su di te e su di te daró sfogo alla mia ira. Ti giudicheró secondo le tue opere e ti domanderó conto di tutte le tue nefandezze. [9]Né s'impietosirà il mio occhio e non avró compassione, ma ti terró responsabile della tua condotta e saranno palesi in mezzo a te le tue nefandezze: saprete allora che sono io, il Signore, colui che colpisce. [10]Ecco il giorno, eccolo che arriva. E' giunta la tua sorte. L'ingiustizia fiorisce, germoglia l'orgoglio [11]e la violenza si leva a scettro d'iniquità. [12]E' giunto il tempo, è vicino il giorno: chi ha comprato non si allieti, chi ha venduto non rimpianga; perché l'ira pende su tutti! [13]Chi ha venduto non tornerà in possesso di ció che ha venduto anche se rimarrà in vita, perché la condanna contro il loro fasto non sarà revocata e nessuno nella sua perversità potrà preservare la sua esistenza.

[14]Si suona la tromba e tutto è pronto; ma nessuno muove a battaglia, perché il mio furore è contro tutta quella moltitudine.

I peccati di Israele

[15]La spada all'esterno, la peste e la fame di dentro: chi è per la campagna perirà di spada, chi è in città sarà divorato dalla fame e dalla peste. [16]Chi di loro potrà fuggire e salvarsi sui monti gemerà come le colombe delle valli, ognuno per la sua iniquità.

[17]Tutte le mani cadranno
e tutte le ginocchia si scioglieranno come acqua.
[18]Vestiranno il sacco
e lo spavento li avvolgerà.
Su tutti i volti sarà la vergogna
e tutte le teste saranno rasate.
[19]Getteranno l'argento per le strade
e il loro oro si cambierà in immondizia,
con esso non si sfameranno,
non si riempiranno il ventre,
perché è stato per loro causa di peccato.
[20]Della bellezza dei loro gioielli
fecero oggetto d'orgoglio
e fabbricarono con essi
le abominevoli statue dei loro idoli:
per questo li tratteró come immondizia,
[21]li daró in preda agli stranieri
e in bottino alla feccia del paese
e lo profaneranno.
[22]Rivolgeró da loro la mia faccia,
sarà profanato il mio tesoro,
vi entreranno i ladri e lo profaneranno.
[23]Prepàrati una catena,
poiché il paese è pieno di assassini
e la città è piena di violenza.
[24]Io manderó i popoli più feroci
e s'impadroniranno delle loro case,
abbatteró la superbia dei potenti,
i santuari saranno profanati.
[25]Giungerà l'angoscia e cercheranno pace,
ma pace non vi sarà.
[26]Sventura seguirà a sventura,
allarme seguirà ad allarme:
ai profeti chiederanno responsi,
ai sacerdoti verrà meno la dottrina,
agli anziani il consiglio.
[27]Il re sarà in lutto, il principe ammantato di
desolazione,
tremeranno le mani del popolo del paese.
Li tratteró secondo la loro condotta,
li giudicheró secondo i loro giudizi:
così sapranno che io sono il Signore».

Ezechiele - Capitolo 8

Visione dei peccati di Gerusalemme

[1]Al quinto giorno del sesto mese dell'anno sesto, mentre mi trovavo in casa e dinanzi a me sedevano gli anziani di Giuda, la mano del Signore Dio si posó su di me [2]e vidi qualcosa dall'aspetto d'uomo: da ció che sembravano i suoi fianchi in giù, appariva come di fuoco e dai fianchi in su appariva come uno splendore simile all'elettro. [3]Stese come una mano e mi afferró per i capelli: uno spirito mi sollevó fra terra e cielo e mi portó in visioni divine a Gerusalemme, all'ingresso del cortile interno, che guarda a settentrione, dove era collocato l'idolo della gelosia, che provocava la gelosia. [4]Ed ecco là era la gloria del Dio d'Israele, simile a quella che avevo visto nella valle. [5]Mi disse: «Figlio dell'uomo, alza gli occhi verso settentrione!». Ed ecco a settentrione della porta dell'altare l'idolo della gelosia, proprio all'ingresso. [6]Mi disse: «Figlio dell'uomo, vedi che fanno costoro? Guarda i grandi abomini che la casa d'Israele commette qui per allontanarmi dal mio santuario! Ne vedrai altri ancora peggiori». [7]Mi condusse allora all'ingresso del cortile e vidi un foro nella parete. [8]Mi disse: «Figlio dell'uomo, sfonda la parete». Sfondai la parete, ed ecco apparve una porta. [9]Mi disse: «Entra e osserva gli abomini malvagi che commettono costoro». [10]Io entrai e vidi ogni sorta di rettili e di animali abominevoli e tutti gli idoli del popolo d'Israele raffigurati intorno alle pareti [11]e settanta anziani della casa d'Israele, fra i quali Iazanià figlio di Safàn, in piedi, davanti ad essi, ciascuno con il turibolo in mano, mentre il profumo saliva in nubi d'incenso. [12]Mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo, quello che fanno gli anziani del popolo d'Israele nelle tenebre, ciascuno nella stanza recondita del proprio idolo? Vanno dicendo: Il Signore non ci vede... il Signore ha abbandonato il paese...». [13]Poi mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo? Vedrai che si commettono nefandezze peggiori di queste». [14]Mi condusse all'ingresso del portico della casa del Signore che guarda a settentrione e vidi donne sedute che piangevano Tammuz. [15]Mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo? Vedrai abomini peggiori di questi». [16]Mi condusse nell'atrio interno del tempio; ed ecco all'ingresso del tempio, fra il vestibolo e l'altare, circa venticinque uomini, con le spalle voltate al tempio e la faccia a oriente che, prostrati, adoravano il sole. [17]Mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo? Come se fosse piccola cosa per la casa di Giuda, commettere simili nefandezze in questo luogo, hanno riempito il paese di violenze, per provocare la mia collera. Eccoli, vedi, che si portano il ramoscello sacro alle narici. [18]Ebbene anch'io agiró con furore. Il mio occhio non s'impietosirà; non avró compassione: manderanno alte grida ai miei orecchi, ma non li ascolteró».

Ezechiele - Capitolo 9

Il castigo

[1]Allora una voce potente gridó ai miei orecchi: «Avvicinatevi, voi che dovete punire la città, ognuno con lo strumento di sterminio in mano». [2]Ecco sei uomini giungere dalla direzione della porta superiore che guarda a settentrione, ciascuno con lo strumento di sterminio in mano. In mezzo a loro c'era un altro uomo, vestito di lino, con una borsa da scriba al fianco. Appena giunti, si fermarono accanto all'altare di bronzo. [3]La gloria del Dio di Israele, dal cherubino sul quale si posava si alzó verso la soglia del tempio e chiamó l'uomo vestito di lino che aveva al fianco la borsa da scriba. [4]Il Signore gli disse: «Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna un tau sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini che vi si compiono». [5]Agli altri disse, in modo che io sentissi: «Seguitelo attraverso la città e colpite! Il vostro occhio non perdoni, non abbiate misericordia. [6]Vecchi, giovani, ragazze, bambini e donne, ammazzate fino allo sterminio: solo non toccate chi abbia il tau in fronte; cominciate dal mio santuario!». Incominciarono dagli anziani che erano davanti al tempio. [7]Disse loro: «Profanate pure il santuario, riempite di cadaveri i cortili. Uscite!». Quelli uscirono e fecero strage nella città. [8]Mentre essi facevano strage, io ero rimasto solo: mi gettai con la faccia a terra e gridai: «Ah! Signore Dio, sterminerai tu quanto è rimasto di Israele, rovesciando il tuo furore sopra Gerusalemme?».

[9]Mi disse: «L'iniquità di Israele e di Giuda è enorme, la terra è coperta di sangue, la città è piena di violenza. Infatti vanno dicendo: Il Signore ha abbandonato il paese: il Signore non vede. [10]Ebbene, neppure il mio occhio avrà compassione e non useró misericordia: faró ricadere sul loro capo le loro opere». [11]Ed ecco l'uomo vestito di lino, che aveva la borsa al fianco, fece questo rapporto: «Ho fatto come tu mi hai comandato».

Ezechiele - Capitolo 10

[1]Io guardavo ed ecco sul firmamento che stava sopra il capo dei cherubini vidi come una pietra di zaffìro e al di sopra appariva qualcosa che aveva la forma di un trono. [2]Disse all'uomo vestito di lino: «Và fra le ruote che sono sotto il cherubino e riempi il cavo delle mani dei carboni accesi che sono fra i cherubini e spargili sulla città». Egli vi andó mentre io lo seguivo con lo sguardo.

[3]Ora i cherubini erano fermi a destra del tempio, quando l'uomo vi andó, e una nube riempiva il cortile interno. [4]La gloria del Signore si alzó sopra il cherubino verso la soglia del tempio e il tempio fu riempito dalla nube e il cortile fu pieno dello splendore della gloria del Signore. [5]Il fragore delle ali dei cherubini giungeva fino al cortile esterno, come la voce di Dio onnipotente quando parla.

[6]Appena ebbe dato all'uomo vestito di lino l'ordine di prendere il fuoco fra le ruote in mezzo ai cherubini, egli avanzó e si fermó vicino alla ruota. [7]Il cherubino tese la mano per prendere il fuoco che era fra i cherubini; ne prese e lo mise nel cavo delle mani dell'uomo vestito di lino, il quale lo prese e uscì. [8]Io stavo guardando: i cherubini avevano sotto le ali la forma di una mano d'uomo. [9]Guardai ancora ed ecco che al fianco dei cherubini vi erano quattro ruote, una ruota al fianco di ciascun cherubino. Quelle ruote avevano l'aspetto del topazio. [10]Sembrava che tutte e quattro fossero di una medesima forma, come se una ruota fosse in mezzo all'altra. [11]Muovendosi, potevano andare nelle quattro direzioni senza voltarsi, perché si muovevano verso il lato dove era rivolta la testa, senza voltarsi durante il movimento.

[12]Tutto il loro corpo, il dorso, le mani, le ali e le ruote erano pieni di occhi tutt'intorno; ognuno dei quattro aveva la propria ruota. [13]Io sentii che le ruote venivano chiamate «Turbine». [14]Ogni cherubino aveva quattro sembianze: la prima quella di cherubino, la seconda quella di uomo, la terza quella di leone e la quarta quella di aquila. [15]I cherubini si alzarono in alto: essi erano quegli esseri viventi che avevo visti al canale Chebàr. [16]Quando i cherubini si muovevano, anche le ruote avanzavano al loro fianco: quando i cherubini spiegavano le ali per sollevarsi da terra, le ruote non si allontanavano dal loro fianco; [17]quando si fermavano, anche le ruote si fermavano; quando si alzavano, anche le ruote si alzavano con loro perché lo spirito di quegli esseri era in loro.

La gloria del Signore abbandona il tempio

[18]La gloria del Signore uscì dalla soglia del tempio e si fermó sui cherubini. [19]I cherubini spiegarono le ali e si sollevarono da terra sotto i miei occhi; anche le ruote si alzarono con loro e si fermarono all'ingresso della porta orientale del tempio, mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su di loro. [20]Erano i medesimi esseri che io avevo visti sotto il Dio d'Israele lungo il canale Chebàr e riconobbi che erano cherubini. [21]Ciascuno aveva quattro aspetti e ciascuno quattro ali e qualcosa simile a mani d'uomo sotto le ali. [22]Il loro sembiante era il medesimo che avevo visto lungo il canale Chebàr. Ciascuno di loro procedeva di fronte a sé.

Ezechiele - Capitolo 11

Seguito dei peccati di Gerusalemme

[1]Uno spirito mi sollevó e mi trasportó alla porta orientale del tempio che guarda a oriente; ed ecco davanti alla porta vi erano venticinque uomini e in mezzo a loro vidi Iazanià figlio d'Azzùr, e Pelatìa figlio di Benaià, capi del popolo. [2]Il Signore mi disse: «Figlio dell'uomo, questi sono gli uomini che tramano il male e danno consigli cattivi in questa città; [3]sono coloro che dicono: Non in breve tempo si costruiscon le case: questa città è la pentola e noi siamo la carne. [4]Per questo profetizza contro di loro, profetizza, figlio dell'uomo».

[5]Lo spirito del Signore venne su di me e mi disse: «Parla, dice il Signore: Così avete detto, o Israeliti, e io conosco ció che vi passa per la mente. [6]Voi avete moltiplicato i morti in questa città, avete riempito di cadaveri le sue strade. [7]Per questo così dice il Signore Dio: I cadaveri che avete gettati in mezzo a essa sono la carne, e la città è la pentola. Ma io vi scacceró. [8]Avete paura della spada e io manderó la spada contro di voi, dice il Signore Dio! [9]Vi scacceró dalla città e vi metteró in mano agli stranieri e faró giustizia su di voi. [10]Cadrete di spada: sulla frontiera d'Israele io vi giudicheró e saprete che io sono il Signore. [11]La città non sarà per voi la pentola e voi non ne sarete la carne! Sulla frontiera di Israele vi giudicheró: [12]allora saprete che io sono il Signore, di cui non avete eseguito i comandi né osservate le leggi, mentre avete agito secondo i costumi delle genti vicine».

[13]Non avevo finito di profetizzare quando Pelatìa figlio di Benaià cadde morto. Io mi gettai con la faccia a terra e gridai con tutta la voce: «Ah! Signore Dio, vuoi proprio distruggere quanto resta d'Israele?».

La nuova alleanza promessa agli esiliati

[14]Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: [15]«Figlio dell'uomo, ai tuoi fratelli, ai deportati con te, a tutta la casa d'Israele gli abitanti di Gerusalemme vanno dicendo: Voi andate pure lontano dal Signore: a noi è stata data in possesso questa terra. [16]Dì loro dunque: Dice il Signore Dio: Se li ho mandati lontano fra le genti, se li ho dispersi in terre straniere, saró per loro un santuario per poco tempo nelle terre dove hanno emigrato. [17]Riferisci: Così dice il Signore Dio: Vi raccoglieró in mezzo alle genti e vi raduneró dalle terre in cui siete stati dispersi e a voi daró il paese d'Israele. [18]Essi vi entreranno e vi elimineranno tutti i suoi idoli e tutti i suoi abomini. [19]Daró loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metteró dentro di loro; toglieró dal loro petto il cuore di pietra e daró loro un cuore di carne, [20]perché seguano i miei decreti e osservino le mie leggi e li mettano in pratica; saranno il mio popolo e io saró il loro Dio. [21]Ma su coloro che seguono con il cuore i loro idoli e le loro nefandezze faró ricadere le loro opere, dice il Signore Dio».

La gloria del Signore abbandona Gerusalemme

[22]I cherubini allora alzarono le ali e le ruote si mossero insieme con loro mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su di loro. [23]Quindi dal centro della città la gloria del Signore si alzó e andó a fermarsi sul monte che è ad oriente della città. [24]E uno spirito mi sollevó e mi portó in Caldea fra i deportati, in visione, in spirito di Dio, e la visione che avevo visto disparve davanti a me. [25]E io raccontai ai deportati quanto il Signore mi aveva mostrato.

Ezechiele - Capitolo 12

L'imitazione dell'emigrante

[1]Questa parola del Signore mi fu riferita: [2]«Figlio dell'uomo, tu abiti in mezzo a una genìa di ribelli, che hanno occhi per vedere e non vedono, hanno orecchi per udire e non odono, perché sono una genìa di ribelli.

[3]Tu, figlio dell'uomo, fà il tuo bagaglio da deportato e, di giorno davanti ai loro occhi, prepàrati a emigrare; emigrerai dal luogo dove stai verso un altro luogo, davanti ai loro occhi: forse comprenderanno che sono una genìa di ribelli. [4]Prepara di giorno il tuo bagaglio, come il bagaglio d'un esiliato, davanti ai loro occhi; uscirai peró al tramonto, davanti a loro, come partirebbe un esiliato. [5]Fà alla loro presenza un'apertura nel muro ed esci di lì. [6]Mettiti alla loro presenza il bagaglio sulle spalle ed esci nell'oscurità: ti coprirai la faccia in modo da non vedere il paese, perché io ho fatto di te un simbolo per gli Israeliti».

[7]Io feci come mi era stato comandato: preparai di giorno il mio bagaglio come il bagaglio d'un esiliato e sul tramonto feci un foro nel muro con le mani, uscii nell'oscurità e mi misi il bagaglio sulle spalle sotto i loro occhi.

[8]Al mattino mi fu rivolta questa parola del Signore: [9]«Figlio dell'uomo, non t'ha chiesto il popolo d'Israele, quella genìa di ribelli, che cosa stai facendo? [10]Rispondi loro: Così dice il Signore Dio: Quest'oracolo è per il principe di Gerusalemme e per tutti gli Israeliti che vi abitano.

[11]Tu dirai: Io sono un simbolo per voi; infatti quello che ho fatto a te, sarà fatto a loro; saranno deportati e andranno in schiavitù. [12]Il principe, che è in mezzo a loro si caricherà il bagaglio sulle spalle, nell'oscurità, e uscirà per la breccia che verrà fatta nel muro per farlo partire; si coprirà il viso, per non vedere con gli occhi il paese. [13]Ma io tenderó la mia rete contro di lui ed egli rimarrà preso nei miei lacci: lo condurró in Babilonia, nel paese dei Caldei, ma egli non la vedrà e là morirà. [14]Disperderó ad ogni vento quanti sono intorno a lui, le sue guardie e tutte le sue truppe, e snuderó dietro a loro la spada. [15]Allora sapranno che io sono il Signore, quando li avró dispersi fra le genti e li avró disseminati in paesi stranieri. [16]Tuttavia ne risparmieró alcuni, superstiti alla spada, alla fame e alla peste, perché raccontino tutte le loro scelleratezze alle genti fra le quali andranno e anch'esse sappiano che io sono il Signore».

[17]Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: [18]«Figlio dell'uomo, mangia il pane con paura e bevi l'acqua con trepidazione e con angoscia. [19]Al popolo del paese dirai: Così dice il Signore Dio agli abitanti di Gerusalemme, al paese d'Israele: Mangeranno il loro pane nell'angoscia e berranno la loro acqua nella desolazione, perché la loro terra sarà spogliata della sua abbondanza per l'empietà di tutti i suoi abitanti. [20]Le città popolose saranno distrutte e la campagna ridotta a un deserto: saprete che io sono il Signore».

Proverbi popolari

[21]Mi fu ancora rivolta questa parola del Signore: [22]«Figlio dell'uomo, che cos'è questo proverbio che si va ripetendo nel paese di Israele: Passano i giorni e ogni visione svanisce? [23]Ebbene, riferisci loro: Così dice il Signore Dio: Faró cessare questo proverbio e non si sentirà più ripetere in Israele; anzi riferisci loro: Si avvicinano i giorni in cui si avvererà ogni visione.

[24]Infatti non ci sarà più visione falsa, né predizione fallace in mezzo agli Israeliti, [25]perché io, il Signore, parleró e attueró senza indugio la parola che ho detta. Anzi, ai vostri giorni, o genìa di ribelli, pronunzieró una parola e l'attueró: parola del Signore Dio».

[26]Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: [27]«Figlio dell'uomo, ecco, gli Israeliti van dicendo: La visione che costui vede è per i giorni futuri; costui predice per i tempi lontani. [28]Ebbene, riferisci loro: Dice il Signore Dio: Non sarà ritardata più a lungo ogni mia parola: la parola che diró l'eseguiró. Oracolo del Signore Dio».

Ezechiele - Capitolo 13

Contri i falsi profeti

[1]Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, profetizza contro i profeti d'Israele, profetizza e dì a coloro che profetizzano secondo i propri desideri: Udite la parola del Signore: [3]Così dice il Signore Dio:

Guai ai profeti stolti, che seguono il loro spirito senza avere avuto visioni. [4]Come sciacalli fra le macerie, tali sono i tuoi profeti, Israele. [5]Voi non siete saliti sulle brecce e non avete costruito alcun baluardo in difesa degli Israeliti, perché potessero resistere al combattimento nel giorno del Signore. [6]Hanno avuto visioni false, vaticini menzogneri coloro che dicono: Oracolo del Signore, mentre il Signore non li ha inviati. Eppure confidano che si avveri la loro parola! [7]Non avete forse avuto una falsa visione e preannunziato vaticini bugiardi, quando dite: Parola del Signore, mentre io non vi ho parlato? [8]Pertanto dice il Signore Dio: Poiché voi avete detto il falso e avuto visioni bugiarde, eccomi dunque contro di voi, dice il Signore Dio. [9]La mia mano sarà sopra i profeti dalle false visioni e dai vaticini bugiardi; non avranno parte nell'assemblea del mio popolo, non saranno scritti nel libro d'Israele e non entreranno nel paese d'Israele: saprete che io sono il Signore Dio, [10]poiché ingannano il mio popolo dicendo: Pace! e la pace non c'è; mentre egli costruisce un muro, ecco essi lo intonacano di mota. [11]Dì a quegli intonacatori di mota: Cadrà! Scenderà una pioggia torrenziale, una grandine grossa, si scatenerà un uragano [12]ed ecco, il muro è abbattuto. Allora non vi sarà forse domandato: Dov'è la calcina con cui lo avevate intonacato? [13]Perció dice il Signore Dio: Con ira scateneró un uragano, per la mia collera cadrà una pioggia torrenziale, nel mio furore per la distruzione cadrà grandine come pietre; [14]demoliró il muro che avete intonacato di mota, lo atterreró e le sue fondamenta rimarranno scoperte; esso crollerà e voi perirete insieme con esso e saprete che io sono il Signore.

[15]Quando avró sfogato l'ira contro il muro e contro coloro che lo intonacarono di mota, io vi diró: Il muro non c'è più e neppure gli intonacatori, [16]i profeti d'Israele che profetavano su Gerusalemme e vedevano per essa una visione di pace, mentre non vi era pace. Oracolo del Signore.

Le false profetesse

[17]Ora tu, figlio dell'uomo, rivolgiti alle figlie del tuo popolo che profetizzano secondo i loro desideri e profetizza contro di loro. [18]Dirai loro: Dice il Signore Dio: Guai a quelle che cuciono nastri magici a ogni polso e preparano veli per le teste di ogni grandezza per dar la caccia alle persone. Pretendete forse di dare la caccia alla gente del mio popolo e salvare voi stesse? [19]Voi mi avete disonorato presso il mio popolo per qualche manciata d'orzo e per un tozzo di pane, facendo morire chi non doveva morire e facendo vivere chi non doveva vivere, ingannando il mio popolo che crede alle menzogne.

[20]Perció dice il Signore Dio: Eccomi contro i vostri nastri magici con i quali voi date la caccia alla gente come a uccelli; li strapperó dalle vostre braccia e libereró la gente che voi avete catturato come uccelli. [21]Stracceró i vostri veli e libereró il mio popolo dalle vostre mani e non sarà più una preda in mano vostra; saprete così che io sono il Signore. [22]Voi infatti avete rattristato con menzogne il cuore del giusto, mentre io non l'avevo rattristato e avete rafforzato il malvagio perché non desistesse dalla sua vita malvagia e vivesse. [23]Per questo non avrete più visioni false, né più spaccerete incantesimi: libereró il mio popolo dalle vostre mani e saprete che io sono il Signore».

Ezechiele - Capitolo 14

Contro l'idolatria

[1]Vennero a trovarmi alcuni anziani d'Israele e sedettero dinanzi a me. [2]Mi fu rivolta allora questa parola del Signore: [3]«Figlio dell'uomo, questi uomini hanno posto idoli nel loro cuore e tengono fisso lo sguardo all'occasione della loro iniquità appena si mostri. Mi lasceró interrogare da loro? [4]Parla quindi e dì loro: Dice il Signore Dio: Qualunque Israelita avrà innalzato i suoi idoli nel proprio cuore e avrà rivolto lo sguardo all'occasione della propria iniquità e verrà dal profeta, gli risponderó io, il Signore, riguardo alla moltitudine dei suoi idoli, [5]per raggiungere al cuore gli Israeliti, che si sono allontanati da me a causa di tutti i loro idoli. [6]Riferisci pertanto al popolo d'Israele: Dice il Signore Dio: Convertitevi, abbandonate i vostri idoli e distogliete la faccia da tutte le vostre immondezze, [7]poiché a qualunque Israelita e a qualunque straniero abitante in Israele, che si allontana da me e innalza nel suo cuore i suoi idoli e rivolge lo sguardo all'occasione della propria iniquità e poi viene dal profeta a consultarmi, risponderó io, il Signore, da me stesso. [8]Distoglieró la faccia da costui e ne faró un esempio e un proverbio, e lo stermineró dal mio popolo: saprete così che io sono il Signore.

[9]Se un profeta si lascia sedurre e fa una profezia, io, il Signore, ho sedotto quel profeta: stenderó la mano contro di lui e lo cancelleró dal mio popolo Israele. [10]Ambedue porteranno la pena della loro iniquità. La pena di chi consulta sarà uguale a quella del profeta, [11]perché gli Israeliti non vadano più errando lontano da me, né più si contaminino con tutte le loro prevaricazioni: essi saranno il mio popolo e io saró il loro Dio. Parola del Signore».

Responsabilità personale

[12]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [13]«Figlio dell'uomo, se un paese pecca contro di me e si rende infedele, io stendo la mano sopra di lui e gli tolgo la riserva del pane e gli mando contro la fame e stèrmino uomini e bestie; [14]anche se nel paese vivessero questi tre uomini: Noè, Daniele e Giobbe, essi con la loro giustizia salverebbero solo se stessi, dice il Signore Dio. [15]Oppure se io infestassi quel paese di bestie feroci, che lo privassero dei suoi figli e ne facessero un deserto che nessuno potesse attraversare a causa delle bestie feroci, [16]anche se in mezzo a quella terra ci fossero questi tre uomini, giuro com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio: non salverebbero né figli né figlie, soltanto loro si salverebbero, ma la terra sarebbe un deserto.

[17]Oppure, se io mandassi la spada contro quel paese e dicessi: Spada, percorri quel paese; e sterminassi uomini e bestie, [18]anche se in mezzo a quel paese ci fossero questi tre uomini, giuro com'è vero ch'io vivo, dice il Signore: non salverebbero né figli né figlie, soltanto loro si salverebbero.

[19]Oppure, se io mandassi la peste contro quella terra e sfogassi nella strage lo sdegno e sterminassi uomini e bestie, [20]anche se in mezzo a quella terra ci fossero Noè, Daniele e Giobbe, giuro com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio: non salverebbero né figli né figlie, soltanto essi si salverebbero per la loro giustizia.

[21]Dice infatti il Signore Dio: Quando manderó contro Gerusalemme i miei quattro tremendi castighi: la spada, la fame, le bestie feroci e la peste, per estirpare da essa uomini e bestie, [22]ecco vi sarà in mezzo un residuo che si metterà in salvo con i figli e le figlie. Essi verranno da voi perché vediate la loro condotta e le loro opere e vi consoliate del male che ho mandato contro Gerusalemme, di quanto ho mandato contro di lei. [23]Essi vi consoleranno quando vedrete la loro condotta e le loro opere e saprete che non invano ho fatto quello che ho fatto in mezzo a lei». Parola del Signore Dio.

Ezechiele - Capitolo 15

Parabola della vigna

[1]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, che pregi ha il legno della vite di fronte a tutti gli altri legni della foresta?

[3]Si adopera forse quel legno per farne un oggetto?
Ci si fa forse un piolo per attaccarci qualcosa?
[4]Ecco, lo si getta sul fuoco a bruciare,
il fuoco ne divora i due capi
e anche il centro è bruciacchiato.
Potrà essere utile a qualche lavoro?
[5]Anche quand'era intatto,
non serviva a niente:
ora, dopo che il fuoco lo ha divorato,
l'ha bruciato,
ci si ricaverà forse qualcosa?
[6]Perció così dice il Signore Dio:
Come il legno della vite
fra i legnami della foresta
io l'ho messo sul fuoco a bruciare,
così tratteró gli abitanti di Gerusalemme.
[7]Volgeró contro di loro la faccia.
Da un fuoco sono scampati,
ma un fuoco li divorerà!
Allora saprete che io sono il Signore
quando volgeró contro di loro la faccia
[8]e renderó il paese deserto,
poiché sono stati infedeli»,
dice il Signore Dio.

Ezechiele - Capitolo 16

Storia simbolica di Israele

[1]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, fà conoscere a Gerusalemme tutti i suoi abomini. [3]Dirai loro: Così dice il Signore Dio a Gerusalemme: Tu sei, per origine e nascita, del paese dei Cananei; tuo padre era Amorreo e tua madre Hittita. Alla tua nascita, quando fosti partorita, non ti fu tagliato l'ombelico e non fosti lavata con l'acqua per purificarti; non ti fecero le frizioni di sale, né fosti avvolta in fasce. [5]Occhio pietoso non si volse su di te per farti una sola di queste cose e usarti compassione, ma come oggetto ripugnante fosti gettata via in piena campagna, il giorno della tua nascita.

[6]Passai vicino a te e ti vidi mentre ti dibattevi nel sangue e ti dissi: Vivi nel tuo sangue [7]e cresci come l'erba del campo. Crescesti e ti facesti grande e giungesti al fiore della giovinezza: il tuo petto divenne fiorente ed eri giunta ormai alla pubertà; ma eri nuda e scoperta.

[8]Passai vicino a te e ti vidi; ecco, la tua età era l'età dell'amore; io stesi il lembo del mio mantello su di te e coprii la tua nudità; giurai alleanza con te, dice il Signore Dio, e divenisti mia. [9]Ti lavai con acqua, ti ripulii del sangue e ti unsi con olio; [10]ti vestii di ricami, ti calzai di pelle di tasso, ti cinsi il capo di bisso e ti ricoprii di seta; [11]ti adornai di gioielli: ti misi braccialetti ai polsi e una collana al collo: [12]misi al tuo naso un anello, orecchini agli orecchi e una splendida corona sul tuo capo. [13]Così fosti adorna d'oro e d'argento; le tue vesti eran di bisso, di seta e ricami; fior di farina e miele e olio furono il tuo cibo; diventasti sempre più bella e giungesti fino ad esser regina. [14]La tua fama si diffuse fra le genti per la tua bellezza, che era perfetta, per la gloria che io avevo posta in te, parola del Signore Dio.

[15]Tu peró, infatuata per la tua bellezza e approfittando della tua fama, ti sei prostituita concedendo i tuoi favori ad ogni passante. [16]Prendesti i tuoi abiti per adornare a vari colori le alture su cui ti prostituivi. [17]Con i tuoi splendidi gioielli d'oro e d'argento, che io ti avevo dati, facesti immagini umane e te ne servisti per peccare; [18]poi tu le adornasti con le tue vesti ricamate e davanti a quelle immagini presentasti il mio olio e i miei profumi. [19]Il pane che io ti avevo dato, il fior di farina, l'olio e il miele di cui ti nutrivo ponesti davanti ad esse come offerta di soave odore. Oracolo del Signore Dio.

[20]Prendesti i figli e le figlie che mi avevi generati e li sacrificasti loro in cibo. Erano forse poca cosa le tue infedeltà? [21]Immolasti i miei figli e li offristi a loro, facendoli passare per il fuoco. [22]Fra tutte le tue nefandezze e infedeltà non ti ricordasti del tempo della tua giovinezza, quando eri nuda e ti dibattevi nel sangue! [23]Ora, dopo tutta la tua perversione, guai, guai a te! Oracolo del Signore Dio. [24]In ogni piazza ti sei fabbricata un tempietto e costruita una altura; [25]ad ogni crocicchio ti sei fatta un altare, disonorando la tua bellezza, offrendo il tuo corpo a ogni passante, moltiplicando le tue prostituzioni. [26]Hai concesso i tuoi favori ai figli d'Egitto, tuoi corpulenti vicini, e hai moltiplicato le tue infedeltà per irritarmi. [27]Ed ecco io ho steso la mano su di te; ho ridotto il tuo cibo e ti ho abbandonato in potere delle tue nemiche, le figlie dei Filistei, che erano disgustate della tua condotta sfrontata.

[28]Non ancora sazia, hai concesso i tuoi favori agli Assiri; ma non soddisfatta [29]hai moltiplicato le tue infedeltà nel paese di Canaan, fino nella Caldea: e neppure allora ti sei saziata. [30]Come è stato abbietto il tuo cuore - dice il Signore Dio - facendo tutte queste azioni degne di una spudorata sgualdrina! [31]Quando ti costruivi un postribolo ad ogni crocevia e ti facevi un'altura in ogni piazza, tu non eri come una prostituta in cerca di guadagno, [32]ma come un'adultera che, invece del marito, accoglie gli stranieri! [33]Ad ogni prostituta si dà un compenso, ma tu hai dato il compenso a tutti i tuoi amanti e hai distruibuito loro doni perché da ogni parte venissero da te per le tue prostituzioni. [34]Tu hai fatto il contrario delle altre donne, quando ti prostituivi: nessuno è corso dietro a te, mentre tu hai distribuito doni e non ne hai ricevuti, tanto eri pervertita.

[35]Perció, o prostituta, ascolta la parola del Signore. [36]Così dice il Signore Dio: Per le tue ricchezze sperperate, per la tua nudità scoperta nelle prostituzioni con i tuoi amanti e con tutti i tuoi idoli abominevoli, per il sangue dei tuoi figli che hai offerto a loro, [37]ecco, io aduneró da ogni parte tutti i tuoi amanti con i quali sei stata compiacente, coloro che hai amati insieme con coloro che hai odiati, e scopriró di fronte a loro la tua nudità perché essi la vedano tutta.

[38]Ti infliggeró la condanna delle adultere e delle sanguinarie e riverseró su di te furore e gelosia.

[39]Ti abbandoneró nelle loro mani e distruggeranno i tuoi postriboli, demoliranno le tue alture; ti spoglieranno delle tue vesti e ti toglieranno i tuoi splendidi ornamenti: ti lasceranno scoperta e nuda. [40]Poi ecciteranno contro di te la folla, ti lapideranno e ti trafiggeranno con la spada. [41]Incendieranno le tue case e sarà fatta giustizia di te sotto gli occhi di numerose donne: ti faró smettere di prostituirti e non distribuirai più doni. [42]Quando avró saziato il mio sdegno su di te, la mia gelosia si allontanerà da te; mi calmeró e non mi adireró più. [43]Per il fatto che tu non ti sei ricordata del tempo della tua giovinezza e mi hai provocato all'ira con tutte queste cose, ecco anch'io faró ricadere sul tuo capo le tue azioni, parola del Signore Dio; non accumulerai altre scelleratezze oltre tutti gli altri tuoi abomini.

[44]Ecco, ogni esperto di proverbi dovrà dire questo proverbio a tuo riguardo: Quale la madre, tale la figlia. [45]Tu sei la degna figlia di tua madre, che ha abbandonato il marito e i suoi figli: tu sei sorella delle tue sorelle, che hanno abbandonato il marito e i loro figli. Vostra madre era una Hittita e vostro padre un Amorreo. [46]Tua sorella maggiore è Samaria, che con le sue figlie abita alla tua sinistra; tua sorella più piccola è Sódoma, che con le sue figlie abita alla tua destra. [47]Tu non soltanto hai seguito la loro condotta e agito secondo i loro costumi abominevoli, ma come se ció fosse stato troppo poco, ti sei comportata peggio di loro in tutta la tua condotta. [48]Per la mia vita - dice il Signore Dio - tua sorella Sódoma e le sue figlie non fecero quanto hai fatto tu e le tue figlie! [49]Ecco, questa fu l'iniquità di tua sorella Sódoma: essa e le sue figlie avevano superbia, ingordigia, ozio indolente, ma non stesero la mano al povero e all'indigente: [50]insuperbirono e commisero ció che è abominevole dinanzi a me: io le vidi e le eliminai. [51]Samaria non ha peccato la metà di quanto hai peccato tu. Tu hai moltiplicato le tue nefandezze più di loro, le tue sorelle, tanto da farle apparire giuste, con tutte le nefandezze che hai commesse.

[52]Devi portare anche tu la tua umiliazione, tu che hai giustificato le tue sorelle. Per i tuoi peccati che superano i loro esse sono più giuste di te: anche tu dunque devi essere svergognata e portare la tua umiliazione, perché hai giustificato le tue sorelle. [53]Ma io cambieró le loro sorti: cambieró le sorti di Sódoma e delle città dipendenti, cambieró le sorti di Samaria e delle città dipendenti; anche le tue sorti muteró in mezzo a loro, [54]perché tu porti la tua umiliazione e tu senta vergogna di quanto hai fatto per consolarle. [55]Tua sorella Sódoma e le città dipendenti torneranno al loro stato di prima; Samaria e le città dipendenti torneranno al loro stato di prima e anche tu e le città dipendenti tornerete allo stato di prima. [56]Eppure tua sorella Sódoma non era forse sulla tua bocca al tempo del tuo orgoglio, [57]prima che fosse scoperta la tua malvagità? Perché ora tu sei disprezzata dalle figlie di Aram e da tutte le figlie dei Filistei che sono intorno a te, le quali ti dileggiano da ogni parte? [58]Tu stai scontando la tua scelleratezza e i tuoi abomini. Parola del Signore. [59]Poiché, dice il Signore Dio: Io ho ricambiato a te quello che hai fatto tu, che hai disprezzato il giuramento e violato l'alleanza. [60]Anch'io mi ricorderó dell'alleanza conclusa con te al tempo della tua giovinezza e stabiliró con te un'alleanza eterna. [61]Allora ti ricorderai della tua condotta e ne sarai confusa, quando riceverai le tue sorelle maggiori insieme a quelle più piccole e io le daró a te per figlie, ma non in forza della tua alleanza; [62]io ratificheró la mia alleanza con te e tu saprai che io sono il Signore, [63]perché te ne ricordi e ti vergogni e, nella tua confusione, tu non apra più bocca, quando ti avró perdonato quello che hai fatto. Parola del Signore Dio».

Ezechiele - Capitolo 17

Allegoria dell'aquila

[1]Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, proponi un enigma e racconta una parabola agli Israeliti. [3]Tu dirai: Dice il Signore Dio:

Un'aquila grande
dalle grandi ali
e dalle lunghe penne,
folta di piume
dal colore variopinto,
venne sul Libano
e portó via la cima del cedro;
[4]stroncó il ramo più alto
e lo portó in un paese di mercanti,
lo depose in una città di negozianti.
[5]Scelse un germoglio del paese
e lo depose in un campo da seme;
lungo il corso di grandi acque,
lo piantó come un salice,
[6]perché germogliasse
e diventasse una vite estesa,
poco elevata,
che verso l'aquila volgesse i rami
e le radici crescessero sotto di essa.
Divenne una vite,
che fece crescere i tralci
e distese i rami.
[7]Ma c'era un'altra aquila grande,
larga di ali,
folta di penne.
Ed ecco quella vite
rivolse verso di lei le radici
e tese verso di lei i suoi tralci,
perché la irrigasse
dall'aiuola dove era piantata.
[8]In un campo fertile,
lungo il corso di grandi acque,
essa era piantata,
per metter rami e dar frutto
e diventare una vite magnifica.
[9]Riferisci loro: Dice il Signore Dio:
Riuscirà a prosperare?
O non svellerà forse l'aquila le sue radici
e vendemmierà il suo frutto
e seccheranno tutti i tralci che ha messo?
Non ci vorrà un grande sforzo
o molta gente
per svellerla dalle radici.
[10]Ecco, essa è piantata:
riuscirà a prosperare?
O non seccherà del tutto
non appena l'avrà sfiorata il vento d'oriente?
Proprio nell'aiuola dove è germogliata, seccherà!».

[11]Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: [12]«Parla dunque a quella genìa di ribelli: Non sapete che cosa significa questo? Dì ancora: Ecco, il re di Babilonia è giunto a Gerusalemme, ha preso il re e i prìncipi e li ha trasportati con sé in Babilonia. [13]Si è scelto uno di stirpe reale e ha fatto un patto con lui, obbligandolo con giuramento. Ha deportato i potenti del paese, [14]perché il regno fosse debole e non potesse innalzarsi ed egli osservasse e mantenesse l'alleanza con lui. [15]Ma questi gli si è ribellato e ha mandato messaggeri in Egitto, perché gli fossero dati cavalli e molti soldati. Potrà prosperare, potrà scampare chi ha agito così? Chi ha infranto un patto potrà uscirne senza danno? [16]Per la mia vita, dice il Signore Dio, proprio nel paese del re che gli aveva dato il trono, di cui ha disprezzato il giuramento e infranto l'alleanza, presso di lui, morirà, in Babilonia. [17]Il faraone con le sue grandi forze e il suo ingente esercito non gli sarà di valido aiuto in guerra, quando si eleveranno terrapieni e si costruiranno baluardi per distruggere tante vite umane. [18]Ha disprezzato un giuramento, ha infranto un'alleanza: ecco, aveva dato la mano e poi ha agito in tal modo. Non potrà trovare scampo.

[19]Perció così dice il Signore Dio: Com'è vero ch'io vivo, il mio giuramento che egli ha disprezzato, la mia alleanza che ha infranta li faró ricadere sopra il suo capo. [20]Stenderó su di lui la mia rete e rimarrà preso nel mio laccio. Lo porteró in Babilonia e là lo giudicheró per l'infedeltà commessa contro di me. [21]Tutti i migliori delle sue schiere cadranno di spada e i superstiti saranno dispersi a tutti i venti: così saprete che io, il Signore, ho parlato.

[22]Dice il Signore Dio:
Anch'io prenderó dalla cima del cedro,
dalle punte dei suoi rami coglieró un ramoscello
e lo pianteró sopra un monte alto, massiccio;
[23]lo pianteró sul monte alto d'Israele.
Metterà rami e farà frutti
e diventerà un cedro magnifico.
Sotto di lui tutti gli uccelli dimoreranno,
ogni volatile all'ombra dei suoi rami riposerà.
[24]Sapranno tutti gli alberi della foresta
che io sono il Signore,
che umilio l'albero alto e innalzo l'albero basso;
faccio seccare l'albero verde e germogliare l'albero secco.
Io, il Signore, ho parlato e lo faró».

Ezechiele - Capitolo 18

La responsabilità personale

[1]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Perché andate ripetendo questo proverbio sul paese d'Israele:

I padri han mangiato l'uva acerba
e i denti dei figli si sono allegati?

[3]Com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio, voi non ripeterete più questo proverbio in Israele. [4]Ecco, tutte le vite sono mie: la vita del padre e quella del figlio è mia; chi pecca morirà.

[5]Se uno è giusto e osserva il diritto e la giustizia, [6]se non mangia sulle alture e non alza gli occhi agli idoli della casa d'Israele, se non disonora la moglie del suo prossimo e non si accosta a una donna durante il suo stato di impurità, [7]se non opprime alcuno, restituisce il pegno al debitore, non commette rapina, divide il pane con l'affamato e copre di vesti l'ignudo, [8]se non presta a usura e non esige interesse, desiste dall'iniquità e pronunzia retto giudizio fra un uomo e un altro, [9]se cammina nei miei decreti e osserva le mie leggi agendo con fedeltà, egli è giusto ed egli vivrà, parola del Signore Dio. [10]Ma se uno ha generato un figlio violento e sanguinario che commette qualcuna di tali azioni, [11]mentre egli non le commette, e questo figlio mangia sulle alture, disonora la donna del prossimo, [12]opprime il povero e l'indigente, commette rapine, non restituisce il pegno, volge gli occhi agli idoli, compie azioni abominevoli, [13]presta a usura ed esige gli interessi, egli non vivrà; poiché ha commesso queste azioni abominevoli, costui morirà e dovrà a se stesso la propria morte. [14]Ma, se uno ha generato un figlio che vedendo tutti i peccati commessi dal padre, sebbene li veda, non li commette, [15]non mangia sulle alture, non volge gli occhi agli idoli di Israele, non disonora la donna del prossimo, [16]non opprime alcuno, non trattiene il pegno, non commette rapina, dà il pane all'affamato e copre di vesti l'ignudo, [17]desiste dall'iniquità, non presta a usura né a interesse, osserva i miei decreti, cammina secondo le mie leggi, costui non morirà per l'iniquità di suo padre, ma certo vivrà. [18]Suo padre invece, che ha oppresso e derubato il suo prossimo, che non ha agito bene in mezzo al popolo, morirà per la sua iniquità.

[19]Voi dite: Perché il figlio non sconta l'iniquità del padre? Perché il figlio ha agito secondo giustizia e rettitudine, ha osservato tutti i miei comandamenti e li ha messi in pratica, perció egli vivrà.

[20]Colui che ha peccato e non altri deve morire; il figlio non sconta l'iniquità del padre, né il padre l'iniquità del figlio. Al giusto sarà accreditata la sua giustizia e al malvagio la sua malvagità.

[21]Ma se il malvagio si ritrae da tutti i peccati che ha commessi e osserva tutti i miei decreti e agisce con giustizia e rettitudine, egli vivrà, non morirà. [22]Nessuna delle colpe commesse sarà ricordata, ma vivrà per la giustizia che ha praticata.

[23]Forse che io ho piacere della morte del malvagio - dice il Signore Dio - o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?

[24]Ma se il giusto si allontana dalla giustizia e commette l'iniquità e agisce secondo tutti gli abomini che l'empio commette, potrà egli vivere? Tutte le opere giuste da lui fatte saranno dimenticate; a causa della prevaricazione in cui è caduto e del peccato che ha commesso, egli morirà.

[25]Voi dite: Non è retto il modo di agire del Signore.

Ascolta dunque, popolo d'Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra? [26]Se il giusto si allontana dalla giustizia per commettere l'iniquità e a causa di questa muore, egli muore appunto per l'iniquità che ha commessa. [27]E se l'ingiusto desiste dall'ingiustizia che ha commessa e agisce con giustizia e rettitudine, egli fa vivere se stesso. [28]Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà. [29]Eppure gli Israeliti van dicendo: Non è retta la via del Signore. O popolo d'Israele, non sono rette le mie vie o piuttosto non sono rette le vostre?

[30]Perció, o Israeliti, io giudicheró ognuno di voi secondo la sua condotta. Oracolo del Signore Dio. Convertitevi e desistete da tutte le vostre iniquità, e l'iniquità non sarà più causa della vostra rovina. [31]Liberatevi da tutte le iniquità commesse e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo. Perché volete morire, o Israeliti? [32]Io non godo della morte di chi muore. Parola del Signore Dio. Convertitevi e vivrete».

Ezechiele - Capitolo 19

Lamento sui capi d'Israele

[1]Intona ora un lamento sui capi d'Israele [2]dicendo:

«Che cos'era tua madre?
Una leonessa fra leoni.
Accovacciata in mezzo ai leoni
allevava i suoi cuccioli.
[3]Essa innalzó uno dei cuccioli
che divenne leone,
imparó a sbranare la preda,
a divorare gli uomini.
[4]Ma contro di lui le genti fecero lega,
restó preso nella loro fossa
e in catene fu condotto in Egitto.
[5]Quando essa vide che era lunga l'attesa
e delusa la sua speranza,
prese un altro cucciolo
e ne fece un leoncino.
[6]Egli se ne andava e veniva fra i leoni,
divenuto leoncello,
e imparó a sbranare la preda,
a divorare gli uomini.
[7]Penetró nei loro palazzi,
devastó le loro città.
Il paese e i suoi abitanti
sbigottivano al rumore del suo ruggito.
[8]Lo assalirono le genti,
le contrade all'intorno;
tesero un laccio contro di lui
e restó preso nella loro fossa.
[9]Lo chiusero in una gabbia,
lo condussero in catene al re di Babilonia
e lo misero in una prigione,
perché non se ne sentisse la voce sui monti d'Israele.
[10]Tua madre era come una vite
piantata vicino alle acque.
Era rigogliosa e frondosa
per l'abbondanza dell'acqua;
[11]ebbe rami robusti
buoni per scettri regali;
il suo fusto si elevó
in mezzo agli arbusti
mirabile per la sua altezza
e per l'abbondanza dei suoi rami.
[12]Ma essa fu sradicata con furore
e gettata a terra;
il vento d'oriente la disseccó,
disseccó i suoi frutti;
il suo ramo robusto inaridì
e il fuoco lo divoró.
[13]Ora è trapiantata nel deserto,
in una terra secca e riarsa;
[14]un fuoco uscì da un suo ramo,
divoró tralci e frutti
ed essa non ha più alcun ramo robusto,
uno scettro per dominare».
Questo è un lamento e come lamento è passato nell'uso.

Ezechiele - Capitolo 20

Storia delle infedeltà di Israele

[1]Il dieci del quinto mese, anno settimo, alcuni anziani d'Israele vennero a consultare il Signore e sedettero davanti a me. [2]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [3]«Figlio dell'uomo, parla agli anziani d'Israele e dì loro: Dice il Signore Dio: Venite voi per consultarmi? Com'è vero ch'io vivo, non mi lasceró consultare da voi. Oracolo del Signore Dio. [4]Vuoi giudicarli? Li vuoi giudicare, figlio dell'uomo? Mostra loro gli abomini dei loro padri. [5]Dì loro: Dice il Signore Dio: Quando io scelsi Israele e alzai la mano e giurai per la stirpe della casa di Giacobbe, apparvi loro nel paese d'Egitto e giurai per loro dicendo: Io, il Signore, sono vostro Dio. [6]Allora alzai la mano e giurai di farli uscire dal paese d'Egitto e condurli in una terra scelta per loro, stillante latte e miele, che è la più bella fra tutte le terre. [7]Dissi loro: Ognuno getti via gli abomini dei propri occhi e non vi contaminate con gl'idoli d'Egitto: sono io il vostro Dio.

[8]Ma essi mi si ribellarono e non mi vollero ascoltare: non gettarono via gli abomini dei propri occhi e non abbandonarono gli idoli d'Egitto. Allora io decisi di riversare sopra di loro il mio furore e di sfogare contro di loro la mia ira, in mezzo al paese d'Egitto. [9]Ma feci diversamente per riguardo al mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle genti in mezzo alle quali si trovavano, poiché avevo dichiarato che li avrei fatti uscire dal paese d'Egitto sotto i loro occhi. [10]Così li feci uscire dall'Egitto e li condussi nel deserto; [11]diedi loro i miei statuti e feci loro conoscere le mie leggi, perché colui che le osserva viva per esse. [12]Diedi loro anche i miei sabati come un segno fra me e loro, perché sapessero che sono io, il Signore, che li santifico.

[13]Ma gli Israeliti si ribellarono contro di me nel deserto: essi non camminarono secondo i miei decreti, disprezzarono le mie leggi, che bisogna osservare perché l'uomo viva, e violarono sempre i miei sabati. Allora io decisi di riversare su di loro il mio sdegno nel deserto e di sterminarli.

[14]Ma agii diversamente per il mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle genti di fronte alle quali io li avevo fatti uscire. [15]Avevo giurato su di loro nel deserto che non li avrei più condotti nella terra che io avevo loro assegnato, terra stillante latte e miele, la più bella fra tutte le terre, [16]perché avevano disprezzato i miei comandamenti, non avevano seguito i miei statuti e avevano profanato i miei sabati, mentre il loro cuore si era attaccato ai loro idoli. [17]Tuttavia il mio occhio ebbe pietà di loro e non li distrussi, non li sterminai tutti nel deserto.

[18]Dissi ai loro figli nel deserto: Non seguite le regole dei vostri padri, non osservate le loro leggi, non vi contaminate con i loro idoli: [19]sono io, il Signore, il vostro Dio. Camminate secondo i miei decreti, osservate le mie leggi e mettetele in pratica. [20]Santificate i miei sabati e siano un segno fra me e voi, perché si sappia che sono io, il Signore vostro Dio.

[21]Ma anche i figli mi si ribellarono, non camminarono secondo i miei decreti, non osservarono e non misero in pratica le mie leggi, che danno la vita a chi le osserva; profanarono i miei sabati. Allora io decisi di riversare il mio sdegno su di loro e di sfogare contro di essi l'ira nel deserto.

[22]Ma ritirai la mano e feci diversamente per riguardo al mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle genti, alla cui presenza io li avevo fatti uscire. [23]E nel deserto giurai loro, alzando la mia mano, che li avrei dispersi fra le genti e disseminati in paesi stranieri, [24]perché non avevano praticato le mie leggi, anzi, avevano disprezzato i miei decreti, profanato i miei sabati e i loro occhi erano sempre rivolti agli idoli dei loro padri.

[25]Allora io diedi loro perfino statuti non buoni e leggi per le quali non potevano vivere. [26]Feci sì che si contaminassero nelle loro offerte facendo passare per il fuoco ogni loro primogenito, per atterrirli, perché riconoscessero che io sono il Signore. [27]Parla dunque agli Israeliti, figlio dell'uomo, e dì loro: Dice il Signore Dio: Ancora in questo mi offesero i vostri padri agendo con infedeltà verso di me: [28]dopo che io li ebbi introdotti nel paese che, levando la mia mano, avevo giurato di dare loro, essi guardarono ogni colle elevato, ogni albero verde e là fecero i sacrifici e portarono le loro offerte provocatrici: là depositarono i loro profumi soavi e versarono le loro libazioni. [29]Io dissi loro: Che cos'è quest'altura alla quale voi andate? Il nome altura è rimasto fino ai nostri giorni.

[30]Ebbene, dì agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Vi contaminate secondo il costume dei vostri padri, vi prostituite secondo i loro abomini, [31]vi contaminate con tutti i vostri idoli fino ad oggi, facendo le vostre offerte e facendo passare per il fuoco i vostri figli e io mi dovrei lasciare consultare da voi, uomini d'Israele? Com'è vero ch'io vivo - parola del Signore Dio - non mi lasceró consultare da voi. [32]E ció che v'immaginate in cuor vostro non avverrà, mentre voi andate dicendo: Saremo come le genti, come le tribù degli altri paesi che prestano culto al legno e alla pietra. [33]Com'è vero ch'io vivo - parola del Signore Dio - io regneró su di voi con mano forte, con braccio possente e rovesciando la mia ira. [34]Poi vi faró uscire di mezzo ai popoli e vi raduneró da quei territori dove foste dispersi con mano forte, con braccio possente e con la mia ira traboccante [35]e vi condurró nel deserto dei popoli e lì a faccia a faccia vi giudicheró. [36]Come giudicai i vostri padri nel deserto del paese di Egitto così giudicheró voi, dice il Signore Dio. [37]Vi faró passare sotto il mio bastone e vi condurró sotto il giogo dell'alleanza. [38]Separeró da voi i ribelli e quelli che si sono staccati da me; li faró uscire dal paese in cui dimorano, ma non entreranno nel paese d'Israele: così saprete che io sono il Signore. [39]A voi, uomini d'Israele, così dice il Signore Dio: Andate, servite pure ognuno i vostri idoli, ma infine mi ascolterete e il mio santo nome non profanerete più con le vostre offerte, con i vostri idoli; [40]poiché sul mio monte santo, sull'alto monte d'Israele - oracolo del Signore Dio - mi servirà tutta la casa d'Israele, tutta riunita in quel paese; là mi saranno graditi e là richiederó le vostre offerte, le primizie dei vostri doni in qualunque forma me li consacrerete. [41]Io vi accetteró come soave profumo, quando vi avró liberati dai popoli e vi avró radunati dai paesi nei quali foste dispersi: mi mostreró santo in voi agli occhi delle genti.

[42]Allora voi saprete che io sono il Signore, quando vi condurró nel paese d'Israele, nel paese che alzando la mia mano giurai di dare ai vostri padri. [43]Là vi ricorderete della vostra condotta, di tutti i misfatti dei quali vi siete macchiati, e proverete disgusto di voi stessi, per tutte le malvagità che avete commesse. [44]Allora saprete che io sono il Signore, quando agiró con voi per l'onore del mio nome e non secondo la vostra malvagia condotta e i vostri costumi corrotti, uomini d'Israele». Parola del Signore Dio.

Ezechiele - Capitolo 21

La spada del Signore

[1]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso il mezzogiorno, parla alla regione australe e predici contro la selva del mezzogiorno. [3]Dirai alla selva del mezzogiorno: Ascolta la parola del Signore: Dice il Signore Dio: Ecco, io accenderó in te un fuoco che divorerà in te ogni albero verde e ogni albero secco: la fiamma ardente non si spegnerà e ogni sembiante sarà bruciato dal mezzogiorno al settentrione. [4]Ogni vivente vedrà che io, il Signore, l'ho incendiato e non si spegnerà».

[5]Io dissi: «Ah! Signore Dio, essi vanno dicendo di me: Non è forse costui uno che racconta delle favole?».

[6]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [7]«Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso Gerusalemme e parla contro i suoi santuari, predici contro il paese d'Israele. [8]Tu riferirai al paese d'Israele: Così dice il Signore Dio: Eccomi contro di te. Sguaineró la spada e uccideró in te il giusto e il peccatore. [9]Se uccideró in te il giusto e il peccatore, significa che la spada sguainata sarà contro ogni carne, dal mezzogiorno al settentrione. [10]Così ogni vivente saprà che io, il Signore, ho sguainato la spada ed essa non rientrerà nel fodero. [11]Tu, figlio dell'uomo, piangi: piangi davanti a loro con il cuore infranto e pieno d'amarezza. [12]Quando ti domanderanno: Perché piangi?, risponderai: Perché è giunta la notizia che il cuore verrà meno, le mani s'indeboliranno, lo spirito sarà costernato, le ginocchia vacilleranno. Ecco è giunta e si compie». Parola del Signore Dio. [13]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [14]«Figlio dell'uomo, profetizza e dì loro: Così dice il Signore Dio:

Spada, spada aguzza e affilata,
[15]aguzza per scannare, affilata per lampeggiare!
[16]L'ha fatta affilare perché la si impugni,
l'ha aguzzata e affilata
per darla in mano al massacratore!
[17]Grida e lamèntati, o figlio dell'uomo,
perché essa pesa sul mio popolo,
su tutti i prìncipi d'Israele:
essi cadranno di spada insieme con il mio popolo.
Perció battiti il fianco,
[18]perché è una prova:
che cosa accadrebbe se nemmeno un bastone sprezzante ci
fosse
Parola del Signore Dio.
[19]Tu, o figlio dell'uomo,
predici e batti le mani:
la spada si raddoppi e si triplichi,
è la spada dei massacri,
la grande spada del massacro che li circonda.
[20]Perché i cuori si struggano e si moltiplichino le
vittime,
ho messo ad ogni porta la punta della spada,
fatta per lampeggiare, affilata per il massacro.
[21]Volgiti a destra, volgiti a sinistra,
ovunque si diriga la tua lama.
[22]Anch'io batteró le mani e sazieró la mia ira.
Io, il Signore, ho parlato».

Il re di Babilonia all'incrocio delle strade

[23]Mi fu rivolta questa parola del Signore:

[24]«Figlio dell'uomo, traccia due strade per il passaggio della spada del re di Babilonia; proverranno tutte e due dallo stesso paese; tu metti un segnale a capo della strada che conduce nella città. [25]Traccia la strada per cui la spada giunga a Rabbà degli Ammoniti e in Giuda, a Gerusalemme nella città fortificata. [26]Infatti il re di Babilonia è fermo al bivio, all'inizio delle due strade, per interrogare le sorti: agita le frecce, interroga gli dei domestici, osserva il fegato. [27]Nella sua destra è uscito il responso: Gerusalemme, per porre contro di essa gli arieti, per farle udire l'ordine del massacro, echeggiare grida di guerra, disporre gli arieti contro le sue porte, innalzare terrapieni, costruire trincee.

[28]Ma questo non è che un vano presagio agli occhi di quelli che hanno fatto loro solenni giuramenti. Egli peró ricorda loro l'iniquità per cui saranno catturati». [29]Perció dice il Signore: «Poiché voi avete fatto ricordare le vostre iniquità, rendendo manifeste le vostre trasgressioni e palesi i vostri peccati in tutto il vostro modo di agire, poiché ve ne vantate, voi resterete presi al laccio. [30]A te, sconsacrato, empio principe d'Israele, di cui è giunto il giorno con il tempo della tua iniquità finale, [31]così dice il Signore Dio: Deponi il turbante e togliti la corona: tutto sarà cambiato: ció che è basso sarà elevato e ció che è alto sarà abbassato. [32]In rovina, in rovina, in rovina la ridurró e non si rialzerà più finché non giunga colui al quale appartiene di diritto e al quale io la daró».

Castigo di Ammon

[33]Tu, figlio dell'uomo, profetizza e annunzia: «Così dice il Signore Dio agli Ammoniti e riguardo ai loro insulti. Dì dunque: La spada, la spada è sguainata per la strage, è affilata per sterminare, per lampeggiare, [34]mentre tu hai false visioni e ti si predicono sorti bugiarde, la spada sarà messa alla gola degli empi perversi, il cui giorno è venuto, al colmo della loro malvagità.

[35]Rimettila nel fodero. Nel luogo stesso in cui tu fosti creato, nella terra stessa in cui sei nato, io ti giudicheró; [36]rovesceró su di te il mio sdegno, contro di te soffieró nel fuoco della mia ira e ti abbandoneró in mano di uomini violenti, portatori di distruzione. [37]Sarai preda del fuoco, del tuo sangue sarà intrisa la terra, non ti si ricorderà più perché io, il Signore, ho parlato».

Ezechiele - Capitolo 22

I delitti di Gerusalemme

[1]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Tu, figlio dell'uomo, forse non giudicherai, non giudicherai tu la città sanguinaria? Mostrale tutti i suoi abomini. [3]Tu riferirai: Dice il Signore Dio: O città che sparge il sangue in mezzo a se stessa, perché giunga il suo tempo, e fabbrica a suo danno idoli con cui contaminarsi! [4]Per il sangue che hai sparso, ti sei resa colpevole e ti sei contaminata con gli idoli che hai fabbricato: hai affrettato il tuo giorno, sei giunta al termine dei tuoi anni. Ti renderó perció l'obbrobrio dei popoli e lo scherno di tutta la terra. [5]I vicini e i lontani si faran beffe di te o città infamata e piena di disordini. [6]Ecco in te i prìncipi d'Israele, ognuno secondo il suo potere, intenti a spargere sangue. [7]In te si disprezza il padre e la madre, in te si maltratta il forestiero, in te si opprime l'orfano e la vedova. [8]Hai disprezzato i miei santuari, hai profanato i miei sabati. [9]Vi sono in te calunniatori che versano il sangue. C'è in te chi banchetta sui monti e chi commette scelleratezze. [10]In te si hanno rapporti col proprio padre, in te si giace con la donna in stato di mestruazione. [11]Uno reca oltraggio alla donna del prossimo, l'altro contamina con incesto la nuora, altri viola la sorella, figlia del padre. [12]In te si ricevono doni per spargere il sangue, tu presti a interesse e a usura, spogli con la violenza il tuo prossimo e di me ti dimentichi. Oracolo del Signore Dio.

[13]Ecco, io batto le mani per le frodi che hai commesse e per il sangue che è versato in mezzo a te. [14]Reggerà il tuo cuore e saranno forti le mani per i giorni che io ti preparo? Io, il Signore, l'ho detto e lo faró; [15]ti disperderó fra le nazioni e ti dissemineró in paesi stranieri; ti purificheró della tua immondezza, [16]poi ti riprenderó in eredità davanti alle nazioni e tu saprai che io sono il Signore».

[17]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [18]«Figlio dell'uomo, gli Israeliti si son cambiati in scoria per me; sono tutti rame, stagno, ferro e piombo dentro un crogiuolo: sono scoria di argento. [19]Perció così dice il Signore: Poiché vi siete tutti cambiati in scoria, io vi raduneró dentro Gerusalemme. [20]Come si mette insieme argento, rame, ferro, piombo, stagno dentro un crogiuolo e si soffia nel fuoco per fonderli, così io, con ira e con sdegno, vi metteró tutti insieme e vi faró fondere; [21]vi raduneró, contro di voi soffieró nel fuoco del mio sdegno e vi fonderó in mezzo alla città. [22]Come si fonde l'argento nel crogiuolo, così sarete fusi in mezzo ad essa: saprete che io, il Signore, ho riversato il mio sdegno contro di voi».

[23]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [24]«Figlio dell'uomo, dì a Gerusalemme: Tu sei una terra non purificata, non lavata da pioggia in un giorno di tempesta. [25]Dentro di essa i suoi prìncipi, come un leone ruggente che sbrana la preda, divorano la gente, s'impadroniscono di tesori e ricchezze, moltiplicano le vedove in mezzo ad essa. [26]I suoi sacerdoti violano la mia legge, profanano le cose sante. Non fanno distinzione fra il sacro e il profano, non insegnano a distinguere fra puro e impuro, non osservano i miei sabati e io sono disonorato in mezzo a loro. [27]I suoi capi in mezzo ad essa sono come lupi che dilaniano la preda, versano il sangue, fanno perire la gente per turpi guadagni. [28]I suoi profeti hanno come intonacato tutti questi delitti con false visioni e oracoli fallaci e vanno dicendo: Così parla il Signore Dio, mentre invece il Signore non ha parlato. [29]Gli abitanti della campagna commettono violenze e si danno alla rapina, calpestano il povero e il bisognoso, maltrattano il forestiero, contro ogni diritto. [30]Io ho cercato fra loro un uomo che costruisse un muro e si ergesse sulla breccia di fronte a me, per difendere il paese perché io non lo devastassi, ma non l'ho trovato. [31]Io rovesceró su di essi il mio sdegno: li consumeró con il fuoco della mia collera: la loro condotta faró ricadere sulle loro teste». Oracolo del Signore Dio.

Ezechiele - Capitolo 23

Storia simbolica di Gerusalemme e di Samaria

[1]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, vi erano due donne, figlie della stessa madre, [3]le quali si erano prostituite in Egitto fin dalla loro giovinezza, dove venne profanato il loro petto e oppresso il loro seno verginale. [4]Esse si chiamano Oolà la maggiore e Oolibà la più piccola, sua sorella. L'una e l'altra divennero mie e partorirono figli e figlie. Oolà è Samaria e Oolibà è Gerusalemme. [5]Oolà mentre era mia si dimostró infedele: arse d'amore per i suoi spasimanti, gli Assiri suoi vicini, [6]vestiti di porpora, prìncipi e governatori, tutti giovani attraenti, cavalieri montati su cavalli. [7]Concesse loro i suoi favori, al fiore degli Assiri, e si contaminó con gli idoli di coloro dei quali si era innamorata. [8]Non rinunció alle sue relazioni amorose con gli Egiziani, i quali avevano abusato di lei nella sua giovinezza, avevano profanato il suo seno verginale, sfogando su di lei la loro libidine. [9]Per questo l'ho data in mano ai suoi amanti, in mano agli Assiri, dei quali si era innamorata. [10]Essi scoprirono la sua nudità, presero i suoi figli e le sue figlie e la uccisero di spada. Divenne così come un monito fra le donne, per la condanna esemplare che essi avevano eseguita su di lei.

[11]Sua sorella Oolibà la vide e si corruppe più di lei nei suoi amoreggiamenti; con le sue infedeltà superó la sorella. [12]Spasimó per gli Assiri suoi vicini, prìncipi e capi, vestiti di porpora, cavalieri montati su cavalli, tutti giovani attraenti. [13]Io vidi che si era contaminata e che tutt'e due seguivano la stessa via. [14]Ma essa moltiplicó le prostituzioni. Vide uomini effigiati su una parete, figure di Caldei, disegnati con il minio, [15]con cinture ai fianchi, ampi turbanti in capo, dall'aspetto di grandi capi, rappresentanti i figli di Babilonia, originari di Caldea: [16]essa se ne innamoró non appena li vide e invió loro messaggeri in Caldea. [17]I figli di Babilonia andarono da lei al letto degli amori e la contaminarono con le loro fornicazioni ed essa si contaminó con loro finché ne fu nauseata. [18]Poiché aveva messo in pubblico le sue tresche e scoperto la sua nudità, anch'io mi allontanai da lei come mi ero allontanato dalla sorella. [19]Ma essa continuó a moltiplicare prostituzioni, ricordando il tempo della sua gioventù, quando si prostituiva in Egitto. [20]Arse di libidine per quegli amanti lussuriosi come asini, libidinosi come stalloni, [21]e così rinnovó l'infamia della sua giovinezza, quando in Egitto veniva profanato il suo petto, oppresso il suo seno verginale. [22]Per questo, Oolibà, così dice il Signore Dio: Ecco, io suscito contro di te gli amanti di cui mi sono disgustato e li condurró contro di te da ogni parte, [23]i figli di Babilonia e di tutti i Caldei, quelli di Pekód, di Soa e di Koa e con loro tutti gli Assiri, tutti i giovani attraenti, prìncipi e capi, tutti capitani e cavalieri famosi; [24]verranno contro di te dal settentrione con cocchi e carri e con una moltitudine di popolo e si schiereranno contro di te da ogni parte con scudi grandi e piccoli ed elmi. A loro ho rimesso il giudizio e ti giudicheranno secondo le loro leggi. [25]Scateneró la mia gelosia contro di te e ti tratteranno con furore: ti taglieranno il naso e gli orecchi e i superstiti cadranno di spada; deporteranno i tuoi figli e le tue figlie e ció che rimarrà di te sarà preda del fuoco. [26]Ti spoglieranno delle tue vesti e s'impadroniranno dei tuoi gioielli. [27]Metteró fine alle tue scelleratezze e alle tue prostituzioni commesse in Egitto: non alzerai più gli occhi verso di loro, non ricorderai più l'Egitto.

[28]Perché così dice il Signore Dio: Ecco, io ti consegno in mano a coloro che tu odii, in mano a coloro di cui sei nauseata. [29]Ti tratteranno con odio e si impadroniranno di tutti i tuoi beni, lasciandoti nuda e scoperta; sarà svelata la turpitudine delle tue scelleratezze, la tua libidine e la tua disonestà. [30]Così sarai trattata perché tu mi hai tradito con le genti, perché ti sei contaminata con i loro idoli. [31]Hai seguito la via di tua sorella, la sua coppa porró nelle tue mani».

[32]Dice il Signore Dio:

«Berrai la coppa di tua sorella,
profonda e larga,
sarai oggetto di derisione e di scherno;
la coppa sarà di grande capacità.
[33]Tu sarai colma d'ubriachezza e d'affanno,
coppa di desolazione e di sterminio
era la coppa di tua sorella Samaria.
[34]Anche tu la berrai, la vuoterai, ne succhierai i cocci,
ti lacererai il seno,
poiché io ho parlato». Parola del Signore.

[35]Perció dice il Signore Dio: «Poiché tu mi hai dimenticato e mi hai voltato le spalle, sconterai dunque la tua disonestà e le tue dissolutezze!».

[36]Il Signore mi disse: «Figlio dell'uomo, non giudicherai tu Oolà e Oolibà? Non mostrerai ad esse i loro abomini? [37]Sono state adultere e le loro mani sono lorde di sangue, hanno commesso adulterio con i loro idoli; perfino i figli che mi avevano partorito, li hanno fatti passare per il fuoco in loro pasto. [38]Ancor questo mi hanno fatto: in quello stesso giorno hanno contaminato il mio santuario e profanato i miei sabati; [39]dopo avere immolato i loro figli ai loro idoli, sono venute in quel medesimo giorno al mio santuario per profanarlo: ecco quello che hanno fatto dentro la mia casa!

[40]Si rivolsero anche a uomini di paesi lontani, invitandoli per mezzo di messaggeri, ed essi giunsero. Per loro ti sei lavata, ti sei dipinta gli occhi, ti sei adornata dei tuoi vestiti preziosi, [41]ti sei stesa su un magnifico divano davanti ad una tavola imbandita, su cui hai posto il mio olio, i miei profumi. [42]Si udiva lo strepito di una moltitudine festante di uomini venuti dal deserto, i quali avevano messo braccialetti ai polsi e una corona di gloria sul loro capo. [43]Io pensavo di costei, abituata agli adultèri: Ora costoro si faranno complici delle sue prostituzioni. [44]Infatti entrarono da lei, come si entra da una prostituta: così entrarono da Oolà e da Oolibà, donne di malaffare. [45]Ma uomini retti le giudicheranno come si giudicano le adultere e le assassine. Le loro mani sono lorde di sangue».

[46]Dice infatti il Signore Dio: «Si farà venire contro di loro una folla ed esse saranno abbandonate alle malversazioni e al saccheggio. [47]La folla le lapiderà e le farà a pezzi con le spade; ne ucciderà i figli e le figlie e darà alle fiamme le case. [48]Elimineró così un'infamia dalla terra e tutte le donne impareranno a non commettere infamie simili. [49]Faranno ricadere la vostra infamia su di voi e sconterete i vostri peccati di idolatria: saprete così che io sono il Signore Dio».

Ezechiele - Capitolo 24

Annunzio dell'assedio di Gerusalemme

[1]Il dieci del decimo mese, dell'anno nono, mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, metti per iscritto la data di oggi, di questo giorno, perché proprio oggi il re di Babilonia punta contro Gerusalemme. [3]Proponi una parabola a questa genìa di ribelli dicendo loro: Così dice il Signore Dio:

Metti su la pentola,
mettila e versavi acqua.
[4]Mettici dentro i pezzi di carne,
tutti i pezzi buoni, la coscia e la spalla,
e riempila di ossi scelti;
[5]prendi il meglio del gregge.
Mettici sotto la legna e falla bollire molto,
sì che si cuociano dentro anche gli ossi.
[6]Poiché dice il Signore Dio:
Guai alla città sanguinaria,
alla pentola arrugginita,
da cui non si stacca la ruggine!
Vuotala pezzo per pezzo, senza fare le parti,
[7]poiché il suo sangue è dentro,
lo ha versato sulla nuda roccia,
non l'ha sparso in terra per ricoprirlo di polvere.
[8]Per provocare la mia collera,
per farne vendetta,
ha posto il suo sangue
sulla nuda roccia, senza ricoprirlo.
[9]Perció dice il Signore Dio:
Guai alla città sanguinaria!
Anch'io faró grande il rogo.
[10]Ammassa la legna,
fà divampare il fuoco,
fà consumare la carne,
riducila in poltiglia
e le ossa siano riarse.
[11]Vuota la pentola sulla brace,
perché si riscaldi
e il rame si arroventi;
si distrugga la sozzura che c'è dentro
e si consumi la sua ruggine.
[12]Quanta fatica!
Ma l'abbondante sua ruggine non si stacca,
non scompare da essa neppure con il fuoco.

[13]La tua immondezza è esecrabile: ho cercato di purificarti, ma tu non ti sei lasciata purificare. Perció dalla tua immondezza non sarai purificata finché non avró sfogato su di te la mia collera. [14]Io, il Signore, ho parlato! Questo avverrà, lo compiró senza revoca; non avró né pietà, né compassione. Ti giudicheró secondo la tua condotta e i tuoi misfatti». Oracolo del Signore Dio.

Prove personali del profeta

[15]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [16]«Figlio dell'uomo ecco, io ti tolgo all'improvviso colei che è la delizia dei tuoi occhi: ma tu non fare il lamento, non piangere, non versare una lacrima. [17]Sospira in silenzio e non fare il lutto dei morti: avvolgiti il capo con il turbante, mettiti i sandali ai piedi, non ti velare fino alla bocca, non mangiare il pane del lutto».

[18]La mattina avevo parlato al popolo e la sera mia moglie morì. La mattina dopo feci come mi era stato comandato [19]e la gente mi domandava: «Non vuoi spiegarci che cosa significa quello che tu fai?». [20]Io risposi: «Il Signore mi ha parlato: [21]Annunzia agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Ecco, io faccio profanare il mio santuario, orgoglio della vostra forza, delizia dei vostri occhi e amore delle vostre anime. I figli e le figlie che avete lasciato cadranno di spada. [22]Voi farete come ho fatto io: non vi velerete fino alla bocca, non mangerete il pane del lutto. [23]Avrete i vostri turbanti in capo e i sandali ai piedi: non farete il lamento e non piangerete: ma vi consumerete per le vostre iniquità e gemerete l'uno con l'altro. [24]Ezechiele sarà per voi un segno: quando ció avverrà, voi farete in tutto come ha fatto lui e saprete che io sono il Signore. [25]Tu, figlio dell'uomo, il giorno in cui toglieró loro la loro fortezza, la gioia della loro gloria, l'amore dei loro occhi, la brama delle loro anime, i loro figli e le loro figlie, [26]allora verrà a te un profugo per dartene notizia. [27]In quel giorno la tua bocca si aprirà per parlare con il profugo, parlerai e non sarai più muto e sarai per loro un segno: essi sapranno che io sono il Signore».

Ezechiele - Capitolo 25

II. ORACOLI CONTRO LE NAZIONI

Contro gli Ammoniti

[1]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, rivolgiti agli Ammoniti e predici contro di loro. [3]Annunzierai agli Ammoniti: Udite la parola del Signore Dio. Dice il Signore Dio: Poiché tu hai esclamato: Ah! Ah! riguardo al mio santuario poiché è stato profanato, riguardo al paese di Israele perché è stato devastato, e riguardo alla casa di Giuda perché condotta in esilio, [4]per questo:

Ecco, io ti do in mano ai figli d'oriente.
Metteranno in te i loro accampamenti,
e in mezzo a te pianteranno le loro tende:
mangeranno i tuoi frutti e berranno il tuo latte.
[5]Faró di Rabbà una stalla da cammelli
e delle città di Ammón un ovile per pecore.
Allora saprete che io sono il Signore».
[6]Perché dice il Signore Dio:
«Siccome hai battuto le mani,
hai pestato i piedi in terra e hai gioito in cuor tuo
con pieno disprezzo per il paese d'Israele,
[7]per questo, eccomi:
Io stendo la mano su di te
e ti daró in preda alle genti;
ti stermineró dai popoli
e ti cancelleró dal numero delle nazioni.
Ti annienteró e allora saprai che io sono il Signore».

Contro Moab

[8]Dice il Signore Dio:
«Poiché Moab e Seir hanno detto:
Ecco, la casa di Giuda è come tutti gli altri popoli,
[9]ebbene, io apro il fianco di Moab,
in tutto il suo territorio anniento le sue città,
decoro del paese,
Bet-Iesimót, Baal-Meón, Kiriatàim,
[10]e le do in possesso ai figli d'oriente,
come diedi loro gli Ammoniti,
perché non siano più ricordati fra i popoli.
[11]Così faró giustizia di Moab
e sapranno che io sono il Signore».

Contro Edom

[12]Dice il Signore Dio: «Poiché Edom ha sfogato crudelmente la sua vendetta contro la casa di Giuda e s'è reso colpevole vendicandosi su di essa, [13]per questo, così dice il Signore Dio:

Anch'io stenderó la mano su Edom,
stermineró in esso uomini e bestie
e lo ridurró a un deserto.
Da Teman fino a Dedan cadranno di spada.
[14]La mia vendetta su Edom la compiró
per mezzo del mio popolo, Israele,
che tratterà Edom secondo la mia ira e il mio sdegno.
Si conoscerà così la mia vendetta».
Oracolo del Signore Dio.

Contro i Filistei

[15]Dice il Signore Dio: «Poiché i Filistei si son vendicati con animo pieno di odio e si son dati a sterminare, mossi da antico rancore, [16]per questo, così dice il Signore Dio:

Ecco, io stendo la mano sui Filistei,
stermineró i Cretei e annienteró
il resto degli abitanti sul mare.
[17]Faró su di loro terribili vendette,
castighi furiosi,
e sapranno che io sono il Signore,
quando eseguiró su di loro la vendetta».

Ezechiele - Capitolo 26

Contro Tiro

[1]Il primo giorno del mese, dell'anno undecimo, mi fu rivolta questa parola del Signore:

[2]«Figlio dell'uomo, poiché Tiro ha detto di
Gerusalemme:
Ah, Ah! eccola infranta la porta delle nazioni;
verso di me essa si volge, la sua ricchezza è devastata.
[3]Ebbene, così dice il Signore Dio:
Eccomi contro di te, Tiro.
Manderó contro di te molti popoli,
come il mare solleva le onde,
[4]e distruggeranno le mura di Tiro,
e demoliranno le sue torri:
spazzeró via da essa anche la polvere
e la ridurró a un arido scoglio.
[5]Essa diverrà, in mezzo al mare,
un luogo dove stendere le reti,
poiché io ho parlato - oracolo del Signore.
Essa sarà data in preda ai popoli
[6]e le sue figlie in piena campagna
saranno uccise di spada;
allora sapranno che io sono il Signore.
[7]Perché dice il Signore Dio:
Io mando da settentrione contro Tiro
Nabucodónosor re di Babilonia, il re dei re,
con cavalli, carri e cavalieri
e una folla, un popolo immenso.
[8]Le tue figlie, in terra ferma, ucciderà di spada,
contro di te costruirà bastioni, alzerà terrapieni,
disporrà un tetto di scudi.
[9]Con gli arieti colpirà le tue mura,
demolirà le tue torri con i suoi ordigni.
[10]La moltitudine dei suoi cavalli sarà tale
che ti coprirà con la sua polvere,
per lo strepito dei cavalieri, delle ruote e dei carri
tremeranno le tue mura,
quando entrerà dalle tue porte
come si entra in una città espugnata.
[11]Con gli zoccoli dei suoi cavalli
calpesterà tutte le tue strade,
passerà il tuo popolo a fil di spada,
abbatterà le tue colonne protettrici.
[12]Saccheggeranno le tue ricchezze,
faran bottino delle tue mercanzie.
Abbatteranno le tue mura,
demoliranno i tuoi splendidi palazzi:
getteranno in mezzo al mare
le tue pietre, i tuoi legnami e la tua polvere.
[13]Faró cessare lo strepito delle tue canzoni
e non si udrà più il suono delle tue cetre.
[14]Ti renderó simile a un arido scoglio,
a un luogo dove stendere le reti;
tu non sarai più ricostruita,
poiché io, il Signore, ho parlato».
Oracolo del Signore Dio.

Lamento su Tiro

[15]Così dice a Tiro il Signore Dio: «Al fragore della tua caduta, al gemito dei feriti, quando la strage infierirà in mezzo a te, le isole forse non tremeranno? [16]Tutti i prìncipi del mare scenderanno dai loro troni, deporranno i loro manti, si spoglieranno delle vesti ricamate, si vestiranno a lutto e seduti per terra tremeranno ad ogni istante, spaventati per te.

[17]Su di te alzeranno un lamento e diranno:

Perché sei scomparsa dai mari, città famosa,
potente sui mari?
Essa e i suoi abitanti,
che incutevano terrore
su tutta la terraferma.
[18]Ora le isole tremano,
nel giorno della tua caduta,
le isole del mare sono spaventate per la tua fine».

[19]Poiché dice il Signore Dio: «Quando avró fatto di te una città deserta, come sono le città disabitate, e avró fatto salire su di te l'abisso e le grandi acque ti avranno ricoperto, [20]allora ti faró scendere nella fossa, verso le generazioni del passato, e ti faró abitare nelle regioni sotterranee, in luoghi desolati da secoli, con quelli che sono scesi nella fossa, perché tu non sia più abitata: allora io daró splendore alla terra dei viventi.

[21]Ti renderó oggetto di spavento e più non sarai, ti si cercherà ma né ora né mai sarai ritrovata». Oracolo del Signore Dio.

Ezechiele - Capitolo 27

Secondo lamento sulla caduta di Tiro

[1]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Orsù, figlio dell'uomo, intona un lamento su Tiro. [3]Dì a Tiro, alla città situata all'approdo del mare, che commercia con i popoli e con le molte isole:

Così dice il Signore Dio:
Tiro, tu dicevi: Io sono una nave di perfetta bellezza.
[4]In mezzo ai mari è il tuo dominio.
I tuoi costruttori ti hanno reso bellissima:
[5]con cipressi del Senìr
hanno costruito tutte le tue fiancate,
hanno preso il cedro del Libano
per farti l'albero maestro;
[6]i tuoi remi li hanno fatti con le querce di Basan;
il ponte te lo hanno fatto d'avorio,
intarsiato nel bóssolo delle isole di Chittim.
[7]Di lino ricamato d'Egitto
era la tua vela che ti servisse d'insegna;
di giacinto scarlatto delle isole di Elisà
era il tuo padiglione.
[8]Gli abitanti di Sidóne e d'Arvad erano i tuoi rematori,
gli esperti di Semer erano in te, come tuoi piloti.
[9]Gli anziani di Biblos e i suoi esperti erano in te
per riparare le tue falle.
Tutte le navi del mare e i loro marinai
erano in te per scambiare merci.
[10]Guerrieri di Persia, di Lud e di Put
erano nelle tue schiere,
appendevano in te lo scudo e l'elmo,
ti davano splendore.
[11]I figli di Arvad e il loro esercito
erano intorno alle tue mura
vigilando sui tuoi bastioni,
tutti appendevano intorno alle tue mura gli scudi,
coronando la tua bellezza.

[12]Tarsìs commerciava con te, per le tue ricchezze d'ogni specie, scambiando le tue merci con argento, ferro, stagno e piombo. [13]Anche la Grecia, Tubal e Mesech commerciavano con te e scambiavan le tue merci con schiavi e oggetti di bronzo. [14]Quelli di Togarmà ti fornivano in cambio cavalli da tiro, da corsa e muli. [15]Gli abitanti di Dedan trafficavano con te; il commercio delle molte isole era nelle tue mani: ti davano in pagamento corni d'avorio ed ebano. [16]Aram commerciava con te per la moltitudine dei tuoi prodotti e pagava le tue merci con pietre preziose, porpora, ricami, bisso, coralli e rubini. [17]Con te commerciavano Giuda e il paese d'Israele. Ti davano in cambio grano di Minnìt, profumo, miele, olio e balsamo. [18]Damasco trafficava con te per i tuoi numerosi prodotti, per i tuoi beni di ogni specie scambiando vino di Chelbón e lana di Zacar. [19]Vedàn e Iavàn da Uzàl ti rifornivano ferro lavorato, cassia e canna aromatica in cambio dei tuoi prodotti. [20]Dedan trafficava con te in coperte di cavalli. [21]L'Arabia e tutti i prìncipi di Kedàr mercanteggiavano con te: trafficavano con te agnelli, montoni e capri. [22]I mercanti di Saba e di Raemà trafficavano con te, scambiando le tue merci con i più squisiti aromi, con ogni sorta di pietre preziose e con oro.

[23]Carran, Cannè, Eden, i mercanti di Saba, Assur, Kilmàd commerciavano con te. [24]Scambiavano con te vesti di lusso, mantelli di porpora e di broccato, tappeti tessuti a vari colori, funi ritorte e robuste, sul tuo mercato. [25]Le navi di Tarsìs viaggiavano, portando le tue mercanzie.

Così divenisti ricca e gloriosa
in mezzo ai mari.
[26]In alto mare ti condussero i tuoi rematori,
ma il vento d'oriente ti ha travolto
in mezzo ai mari.
[27]Le tue ricchezze, i tuoi beni e il tuo traffico,
i tuoi marinai e i tuoi piloti,
i riparatori delle tue avarie
i trafficanti delle tue merci,
tutti i guerrieri che sono in te
e tutta la turba che è in mezzo a te
piomberanno nel fondo dei mari,
il giorno della tua caduta.
[28]All'udire il grido dei tuoi nocchieri
tremeranno le spiagge.
[29]Scenderanno dalle loro navi
quanti maneggiano il remo:
i marinai, e tutti i piloti del mare
resteranno a terra.
[30]Faranno sentire il lamento su di te
e grideranno amaramente,
si getteranno sulla testa la polvere,
si rotoleranno nella cenere;
[31]si raderanno i capelli per te
e vestiranno di sacco;
per te piangeranno nell'amarezza dell'anima
con amaro cordoglio.
[32]Nel loro pianto intoneranno su di te un lamento,
su di te comporranno elegie:
Chi era come Tiro, ora distrutta in mezzo al mare?
[33]Quando dai mari uscivano le tue mercanzie,
saziavi tanti popoli;
con l'abbondanza delle tue ricchezze
e del tuo commercio
arricchivi i re della terra.
[34]Ora tu giaci travolta dai flutti
nelle profondità delle acque:
il tuo carico e tutto il tuo equipaggio
sono affondati con te.
[35]Tutti gli abitanti delle isole
sono rimasti spaventati per te
e i loro re, colpiti dal terrore,
hanno il viso sconvolto.
[36]I mercanti dei popoli fischiano su di te,
tu sei divenuta oggetto di spavento,
finita per sempre».

Ezechiele - Capitolo 28

Contro il re di Tiro

[1]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, parla al principe di Tiro: Dice il Signore Dio:

Poiché il tuo cuore si è insuperbito e hai detto:
Io sono un dio,
siedo su un seggio divino in mezzo ai mari,
mentre tu sei un uomo e non un dio,
hai uguagliato la tua mente a quella di Dio,
[3]ecco, tu sei più saggio di Daniele,
nessun segreto ti è nascosto.
[4]Con la tua saggezza e il tuo accorgimento
hai creato la tua potenza
e ammassato oro e argento nei tuoi scrigni;
[5]con la tua grande accortezza e i tuoi traffici
hai accresciuto le tue ricchezze
e per le tue ricchezze si è inorgoglito il tuo cuore.
[6]Perció così dice il Signore Dio:
Poiché hai uguagliato la tua mente a quella di Dio,
[7]ecco, io manderó contro di te
i più feroci popoli stranieri;
snuderanno le spade contro la tua bella saggezza,
profaneranno il tuo splendore.
[8]Ti precipiteranno nella fossa e morirai
della morte degli uccisi in mezzo ai mari.
[9]Ripeterai ancora: «Io sono un dio»,
di fronte ai tuo uccisori?
Ma sei un uomo e non un dio
in balìa di chi ti uccide.
[10]Della morte dei non circoncisi morirai
per mano di stranieri, perché io l'ho detto».
Oracolo del Signore Dio.

La caduta del re di Tiro

[11]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [12]«Figlio dell'uomo, intona un lamento sul principe di Tiro e digli: Così dice il Signore Dio:

Tu eri un modello di perfezione,
pieno di sapienza,
perfetto in bellezza;
[13]in Eden, giardino di Dio,
tu eri coperto d'ogni pietra preziosa:
rubini, topazi, diamanti, crisóliti, ónici
e diaspri, zaffìri, carbonchi e smeraldi;
e d'oro era il lavoro dei tuoi castoni e delle tue
legature,
preparato nel giorno in cui fosti creato.
[14]Eri come un cherubino ad ali spiegate a difesa;
io ti posi sul monte santo di Dio
e camminavi in mezzo a pietre di fuoco.
[15]Perfetto tu eri nella tua condotta,
da quando sei stato creato,
finché fu trovata in te l'iniquità.
[16]Crescendo i tuoi commerci
ti sei riempito di violenza e di peccati;
io ti ho scacciato dal monte di Dio
e ti ho fatto perire, cherubino protettore,
in mezzo alle pietre di fuoco.
[17]Il tuo cuore si era inorgoglito per la tua bellezza,
la tua saggezza si era corrotta
a causa del tuo splendore:
ti ho gettato a terra
e ti ho posto davanti ai re che ti vedano.
[18]Con la gravità dei tuoi delitti,
con la disonestà del tuo commercio
hai profanato i tuoi santuari;
perció in mezzo a te ho fatto sprigionare un fuoco
per divorarti.
Ti ho ridotto in cenere sulla terra
sotto gli occhi di quanti ti guardano.
[19]Quanti fra i popoli ti hanno conosciuto
sono rimasti attoniti per te,
sei divenuto oggetto di terrore, finito per sempre».

Contro Sidone

[20]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [21]«Figlio dell'uomo, volgiti verso Sidóne e profetizza contro di essa: [22]Annunziale: Dice il Signore Dio:

Eccomi contro di te, Sidóne,
e mostreró la mia gloria in mezzo a te.
Si saprà che io sono il Signore
quando faró giustizia di te
e manifesteró la mia santità.
[23]Manderó contro di essa la peste
e il sangue scorrerà per le sue vie:
cadranno in essa i trafitti di spada
e questa da ogni parte graverà;
e sapranno che io sono il Signore.

Israele liberato dalle nazioni

[24]Non ci sarà più per gli Israeliti un aculeo pungente, una spina dolorosa tra tutti i suoi vicini che la disprezzano: sapranno che io sono il Signore».

[25]Così dice il Signore Dio; «Quando avró radunato gli Israeliti di mezzo ai popoli fra i quali sono dispersi, io manifesteró in essi la mia santità davanti alle genti: abiteranno il paese che diedi al mio servo Giacobbe, [26]vi abiteranno tranquilli, costruiranno case e pianteranno vigne; vi abiteranno tranquilli, quando avró eseguito i miei giudizi su tutti coloro che intorno li disprezzano: e sapranno che io sono il Signore loro Dio».

Ezechiele - Capitolo 29

Contro l'Egitto

[1]Il dodici del decimo mese, anno decimo, mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, rivolgiti contro il faraone re d'Egitto e profetizza contro di lui e contro tutto l'Egitto. [3]Parla dunque dicendo: Così dice il Signore Dio:

Eccomi contro di te, faraone re d'Egitto;
grande coccodrillo, sdraiato in mezzo al fiume,
hai detto: Il fiume è mio, è mia creatura.
[4]Metteró ganci alle tue mascelle
e faró sì che i pesci dei tuoi fiumi
ti si attacchino alle squame
e ti faró uscire dalle tue acque
insieme con tutti i pesci dei tuoi fiumi
attaccati alle squame;
[5]getteró nel deserto te
e tutti i pesci dei tuoi fiumi
e andrai a cadere in mezzo alla campagna
e non sarai né raccolto né sepolto:
ti daró in pasto alle bestie selvatiche
e agli uccelli del cielo.
[6]Tutti gli abitanti dell'Egitto
sapranno che io sono il Signore,
poiché tu sei stato un sostegno di canna
per gli Israeliti.
[7]Quando questi ti vollero afferrare
ti rompesti lacerando loro tutta la spalla
e quando si appoggiarono a te, ti spezzasti
facendo vacillare loro tutti i fianchi».

[8]Perció dice il Signore Dio: «Ecco, io manderó contro di te una spada ed elimineró da te uomini e bestie. [9]L'Egitto diventerà un luogo desolato e deserto e sapranno che io sono il Signore. Perché egli ha detto: Il fiume è mio, è mia creatura. [10]Ebbene eccomi contro di te e contro il tuo fiume. Io faró dell'Egitto, da Migdól ad Assuan, fino alla frontiera d'Etiopia, una terra deserta e desolata. [11]Piede d'uomo o d'animale non vi transiterà e rimarrà deserto per quarant'anni. [12]Ridurró l'Egitto una terra desolata fra le terre assolate e le sue città saranno distrutte, rimarranno una desolazione per quarant'anni e disperderó gli Egiziani fra le genti e li dissemineró fra altre regioni».

[13]Perché dice il Signore Dio: «Al termine dei quarant'anni io raduneró gli Egiziani dai popoli in mezzo ai quali li avevo dispersi: [14]muteró la loro sorte e li ricondurró nel paese di Patrós, nella loro terra d'origine, e lì formeranno un piccolo regno; [15]sarà il più modesto fra gli altri regni e non si ergerà più sugli altri popoli: li renderó piccoli e non domineranno più le altre nazioni. [16]Non costituiranno più una speranza per gli Israeliti, anzi ricorderanno loro l'iniquità di quando si rivolgevano ad essi: sapranno allora che io sono il Signore Dio».

[17]Ora, il primo giorno del primo mese dell'anno ventisettesimo, mi fu rivolta questa parola del Signore: [18]«Figlio dell'uomo, Nabucodónosor re di Babilonia ha fatto compiere al suo esercito una grave impresa contro Tiro: ogni testa è diventata calva e ogni spalla è piagata, ma il re e il suo esercito non hanno ricevuto da Tiro il compenso per l'impresa compiuta contro di essa. [19]Perció così dice il Signore Dio: Ecco, io consegno a Nabucodónosor re di Babilonia il territorio d'Egitto; porterà via le sue ricchezze, si impadronirà delle sue spoglie, lo saccheggerà; questa sarà la mercede per il suo esercito. [20]Per l'impresa compiuta contro Tiro io gli consegno l'Egitto, poiché l'ha compiuta per me. Oracolo del Signore Dio.

[21]In quel giorno io faró spuntare un potente per la casa d'Israele e a te faró aprire la bocca in mezzo a loro: sapranno che io sono il Signore».

Ezechiele - Capitolo 30

Il giorno del Signore contro l'Egitto

[1]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, predici dicendo: Dice il Signore Dio:

Gemete: Ah, quel giorno!
[3]Perché il giorno è vicino,
vicino è il giorno del Signore,
giorno di nubi sarà il giorno delle nazioni.
[4]La spada verrà sull'Egitto
e ci sarà l'angoscia in Etiopia,
quando cadranno in Egitto i trafitti,
le sue ricchezze saranno asportate
e le sue fondamenta disfatte.
[5]Etiopia, Put e Lud e stranieri d'ogni specie
e Cub e i figli del paese dell'alleanza
cadranno con loro di spada. [6]Dice il Signore:
Cadranno gli alleati dell'Egitto
e sarà abbattuto l'orgoglio della sua forza:
da Migdól fino ad Assuan cadranno di spada.
Parola del Signore Dio.
[7]Sarà un deserto fra terre devastate
e le sue città fra città desolate.
[8]Sapranno che io sono il Signore
quando daró fuoco all'Egitto
e tutti i suoi sostenitori saranno schiacciati.

[9]In quel giorno partiranno da me messaggeri su navi a spargere il terrore in Etiopia che si crede sicura, e in essa vi sarà spavento nel giorno dell'Egitto, poiché ecco gia viene». [10]Così dice il Signore Dio: «Faró cessare il tumultuare dell'Egitto per mezzo di Nabucodónosor re di Babilonia. [11]Egli e il suo popolo, il più violento dei popoli, saranno inviati a devastare il paese e sguaineranno la loro spada contro l'Egitto e riempiranno il terreno di cadaveri. [12]Faró seccare i fiumi e daró il paese in mano a genti barbare, devasteró il territorio e ció che contiene, per mezzo di stranieri: io, il Signore, l'ho detto».

[13]Dice il Signore Dio: «Distruggeró gli idoli
e faró sparire gli dei da Menfi.
Non ci sarà più principe nel paese d'Egitto,
vi spanderó il terrore,
[14]devasteró Patrós,
daró fuoco a Tanis,
faró giustizia su Tebe.

[15]Scateneró l'ira su Sin, la roccaforte d'Egitto, stermineró la moltitudine di Tebe. [16]Metteró a fuoco l'Egitto: Sin si torcerà dal dolore, Tebe sarà squassata, Menfi sarà smantellata dai nemici in pieno giorno. [17]I giovani di Eliópoli e di Bubàste cadranno di spada e queste città andranno in schiavitù. [18]In Tafni si oscurerà il giorno, quando vi spezzeró i gioghi imposti dall'Egitto e verrà meno in lei l'orgoglio della sua potenza; una nube la coprirà e le sue figlie saranno condotte schiave. [19]Faró giustizia dell'Egitto e si saprà che io sono il Signore».

[20]Al settimo giorno del primo mese dell'undecimo anno, mi fu rivolta questa parola del Signore: [21]«Figlio dell'uomo, ho spezzato il braccio del faraone re d'Egitto; egli non è stato curato con medicamenti né fasciato con bende per fargli riprender forza e maneggiare la spada». [22]Perció dice il Signore Dio: «Eccomi contro il faraone re d'Egitto: gli spezzeró il braccio ancora valido e gli faró cadere la spada di mano. [23]Disperderó gli Egiziani fra le genti e li disperderó in altre regioni. [24]Invece rafforzeró le braccia del re di Babilonia e nella sua mano porró la mia spada: spezzeró le braccia del faraone che gemerà davanti a lui come geme uno ferito a morte. [25]Fortificheró le braccia del re di Babilonia, mentre le braccia del faraone cadranno. Si saprà che io sono il Signore, quando porró la mia spada nella mano del re di Babilonia ed egli la stenderà sulla terra d'Egitto. [26]Disperderó gli Egiziani fra le genti e li disperderó in altre regioni: si saprà che io sono il Signore».

Ezechiele - Capitolo 31

Il cedro

[1]Il primo giorno del terzo mese dell'undecimo anno, mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, dì al faraone re d'Egitto e alla moltitudine dei suoi sudditi:

A chi credi di essere simile nella tua grandezza?
[3]Ecco, l'Assiria era un cedro del Libano,
bello di rami e folto di fronde, alto di tronco;
fra le nubi era la sua cima.
[4]Le acque lo avevano nutrito,
l'abisso lo aveva fatto innalzare
inviando i suoi fiumi
attorno al suolo dov'era piantato
e mandando i suoi ruscelli
anche a tutti gli alberi dei campi.
[5]Per questo aveva superato in altezza
tutti gli alberi dei campi:
i suoi rami si erano moltiplicati,
le sue fronde si erano distese
per l'abbondanza delle acque, durante la sua crescita.
[6]Fra i suoi rami fecero il nido
tutti gli uccelli del cielo,
sotto le sue fronde partorirono
tutte le bestie selvatiche,
alla sua ombra sedettero
tutte le grandi nazioni.
[7]Era bello nella sua altezza
e nell'ampiezza dei suoi rami,
poiché la sua radice era presso grandi acque.
[8]I cedri non l'uguagliavano
nel giardino di Dio,
i cipressi non gli assomigliavano con le loro fronde,
i platani non erano neppure
come uno dei suoi rami:
nessun albero nel giardino di Dio
lo pareggiava in magnificenza.
[9]Bello lo aveva fatto
nella moltitudine dei suoi rami,
perció lo invidiavano tutti gli alberi dell'Eden
nel giardino di Dio».

[10]Perció dice il Signore Dio: «Poiché si era elevato in altezza e aveva messo la cima fra le nubi e il suo cuore si era inorgoglito per la sua grandezza, [11]io lo diedi in balìa di un principe di popoli; lo rigettai a causa della sua empietà. [12]Popoli stranieri, fra i più barbari, lo tagliarono e lo distesero sui monti. Per ogni valle caddero i suoi rami e su ogni pendice della terra furono spezzate le sue fronde. Tutti i popoli del paese si allontanarono dalla sua ombra e lo abbandonarono.

[13]Sui suoi resti si posano
tutti gli uccelli del cielo
e fra i suoi rami
ogni bestia selvatica,

[14]perché nessun albero irrigato dalle acque si esalti nella sua altezza ed elevi la cima fra le nubi, né per la propria altezza confidi in sé nessun albero che beve le acque. Poichè

tutti sono destinati alla morte,
alla regione sotterranea,
in mezzo ai figli dell'uomo,
fra coloro che scendono nella fossa».

[15]Così dice il Signore Dio: «Quando scese negli inferi io feci far lutto: coprii per lui l'abisso, arrestai i suoi fiumi e le grandi acque si fermarono; per lui feci vestire il Libano a lutto e tutti gli alberi del campo si seccarono per lui. [16]Al rumore della sua caduta feci tremare le nazioni, quando lo feci scendere negli inferi con quelli che scendono nella fossa. Si consolarono nella regione sotterranea tutti gli alberi dell'Eden, la parte più scelta e più bella del Libano, tutti quelli abbeverati dalle acque. [17]Anch'essi con lui erano scesi negli inferi fra i trafitti di spada, quelli che in mezzo alle nazioni erano il suo braccio e dimoravano alla sua ombra.

[18]A chi credi di essere simile per gloria e per grandezza fra gli alberi dell'Eden? Anche tu sarai precipitato insieme con gli alberi dell'Eden nella regione sotterranea; giacerai fra i non circoncisi insieme con i trafitti di spada. Tale sarà il faraone e tutta la sua moltitudine». Parola del Signore Dio.

Ezechiele - Capitolo 32

Il coccodrillo

[1]Il primo giorno del dodicesimo mese dell'anno decimosecondo, mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, intona un lamento sul faraone re d'Egitto dicendo:

Leone fra le genti eri considerato;
ma eri come un coccodrillo nelle acque,
erompevi nei tuoi fiumi
e agitavi le acque con le tue zampe,
intorbidandone i corsi».
[3]Dice il Signore Dio:
«Tenderó contro di te la mia rete
con una grande assemblea di popoli
e ti tireranno su con la mia rete.
[4]Ti getteró sulla terraferma
e ti abbandoneró al suolo.
Faró posare su di te tutti gli uccelli del cielo
e sazieró di te tutte le bestie della terra.
[5]Spargeró per i monti la tua carne
e riempiró le valli della tua carogna.
[6]Faró bere alla terra il tuo scolo,
il tuo sangue, fino ai monti,
e i burroni saranno pieni di te.
[7]Quando cadrai estinto, copriró il cielo
e oscureró le sue stelle,
veleró il sole di nubi e la luna non brillerà.
[8]Oscureró tutti gli astri del cielo su di te
e stenderó sulla tua terra le tenebre.
Parola del Signore Dio.

[9]Sgomenteró il cuore di molti popoli, quando faró giungere la notizia della tua rovina alle genti, in regioni a te sconosciute. [10]Per te faró stupire molti popoli e tremeranno i loro re a causa tua, quando sguaineró la spada davanti a loro. Ognuno tremerà ad ogni istante per la sua vita, nel giorno della tua rovina». [11]Poiché dice il Signore Dio: «La spada del re di Babilonia ti raggiungerà.

[12]Abbatteró la tua moltitudine con la spada dei prodi,
dei popoli più feroci;
abbatteranno l'orgoglio dell'Egitto
e tutta la sua moltitudine sarà sterminata.
[13]Faró perire tutto il suo bestiame
sulle rive delle grandi acque,
che non saranno più turbate da piede d'uomo,
né unghia d'animale le intorbiderà.
[14]Allora faró ritornare tranquille le loro acque
e faró scorrere i loro canali come olio.
Parola del Signore Dio.
[15]Quando avró fatto dell'Egitto una terra desolata,
tutta priva di quanto contiene,
quando avró percosso tutti i suoi abitanti,
allora si saprà che io sono il Signore.

[16]Questo è un lamento e lo si canterà. Lo canteranno le figlie delle genti, lo canteranno sull'Egitto e su tutta la sua moltitudine». Oracolo del Signore Dio.

Discesa del faraone nello Sheol

[17]Ai quindici del primo mese, dell'anno decimosecondo, mi fu rivolta questa parola del Signore: [18]«Figlio dell'uomo, intona un canto funebre sugli abitanti dell'Egitto. Falli scendere insieme con le figlie di nazioni potenti, nella regione sotterranea, con quelli che scendono nella fossa.

[19]Di chi tu sei più bello?
Scendi e giaci con i non circoncisi.

[20]Cadranno fra gli uccisi di spada; la spada è gia consegnata. Colpite a morte l'Egitto e tutta la sua gente. [21]I più potenti eroi si rivolgeranno a lui e ai suoi ausiliari e dagli inferi diranno: Vieni, giaci con i non circoncisi, con i trafitti di spada. [22]Là è Assur e tutta la sua gente, intorno al suo sepolcro, uccisi, tutti trafitti di spada; [23]poiché le loro sepolture sono poste nel fondo della fossa e la sua gente è intorno alla sua tomba: uccisi, tutti, trafitti di spada, essi che seminavano il terrore nella terra dei viventi.

[24]Là è Elam e tutto il suo esercito, intorno al suo sepolcro. Uccisi, tutti, trafitti di spada, scesi non circoncisi nella regione sotterranea, essi che seminavano il terrore nella terra dei viventi. Ora portano la loro ignominia con quelli che scendono nella fossa. [25]In mezzo ai trafitti posero il suo giaciglio e tutta la sua gente intorno al suo sepolcro, tutti non circoncisi, trafitti di spada; perché avevano sparso il terrore nella terra dei viventi, portano la loro ignominia con quelli che scendono nella fossa; sono stati collocati in mezzo ai trafitti di spada.

[26]Là è Mesech, Tubal e tutta la sua gente, intorno al suo sepolcro: tutti non circoncisi, trafitti di spada, perché incutevano il terrore nella terra dei viventi. [27]Non giaceranno al fianco degli eroi caduti da secoli, che scesero negli inferi con le armi di guerra, con le spade disposte sotto il loro capo e con gli scudi sulle loro ossa, perché tali eroi erano un terrore nella terra dei viventi. [28]Così tu giacerai fra i non circoncisi e con i trafitti di spada.

[29]Là è Edom, i suoi re e tutti i suoi prìncipi che, nonostante il loro valore, sono posti con i trafitti di spada: giacciono con i non circoncisi e con quelli che scendono nella fossa. [30]Là sono tutti i prìncipi del settentrione, tutti quelli di Sidóne, che scesero con i trafitti, nonostante il terrore sparso dalla loro potenza; giacciono i non circoncisi con i trafitti di spada e portano la loro ignominia con quelli che scendono nella fossa.

[31]Il faraone li vedrà e si consolerà alla vista di tutta questa moltitudine; il faraone e tutto il suo esercito saranno trafitti di spada. Oracolo del Signore Dio. [32]Perchè aveva sparso il terrore nella terra dei viventi, ecco giace in mezzo ai non circoncisi, con i trafitti di spada, egli il faraone e tutta la sua moltitudine». Parola del Signore Dio.

Ezechiele - Capitolo 33

III. DURANTE E DOPO L'ASSEDIO DI GERUSALEMME

Il profeta come sentinella

[1]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, parla ai figli del tuo popolo e dì loro: Se mando la spada contro un paese e il popolo di quella terra prende un uomo del suo territorio e lo pone quale sentinella, [3]e questa, vedendo sopraggiungere la spada sul paese, suona la tromba e dà l'allarme al popolo: [4]se colui che ben sente il suono della tromba non ci bada e la spada giunge e lo sorprende, egli dovrà a se stesso la propria rovina. [5]Aveva udito il suono della tromba, ma non ci ha badato: sarà responsabile della sua rovina; se ci avesse badato, si sarebbe salvato. [6]Se invece la sentinella vede giunger la spada e non suona la tromba e il popolo non è avvertito e la spada giunge e sorprende qualcuno, questi sarà sorpreso per la sua iniquità: ma della sua morte domanderó conto alla sentinella. [7]O figlio dell'uomo, io ti ho costituito sentinella per gli Israeliti; ascolterai una parola dalla mia bocca e tu li avvertirai da parte mia. [8]Se io dico all'empio: Empio tu morirai, e tu non parli per distoglier l'empio dalla sua condotta, egli, l'empio, morirà per la sua iniquità; ma della sua morte chiederó conto a te.

[9]Ma se tu avrai ammonito l'empio della sua condotta perché si converta ed egli non si converte, egli morirà per la sua iniquità. Tu invece sarai salvo.

Conversione e perversione

[10]Tu, figlio dell'uomo, annunzia agli Israeliti: Voi dite: I nostri delitti e i nostri peccati sono sopra di noi e in essi noi ci consumiamo! In che modo potremo vivere? [11]Dì loro: Com'è vero ch'io vivo - oracolo del Signore Dio - io non godo della morte dell'empio, ma che l'empio desista dalla sua condotta e viva. Convertitevi dalla vostra condotta perversa! Perché volete perire, o Israeliti?

[12]Figlio dell'uomo, dì ancora ai figli del tuo popolo: La giustizia del giusto non lo salva se pecca, e l'empio non cade per la sua iniquità se desiste dall'iniquità, come il giusto non potrà vivere per la sua giustizia se pecca. [13]Se io dico al giusto: Vivrai, ed egli, confidando sulla sua giustizia commette l'iniquità, nessuna delle sue azioni buone sarà più ricordata e morirà nella malvagità che egli ha commesso. [14]Se dico all'empio: Morirai, ed egli desiste dalla sua iniquità e compie ció che è retto e giusto, [15]rende il pegno, restituisce ció che ha rubato, osserva le leggi della vita, senza commettere il male, egli vivrà e non morirà; [16]nessuno dei peccati che ha commessi sarà più ricordato: egli ha praticato ció che è retto e giusto e certamente vivrà.

[17]Eppure, i figli del tuo popolo vanno dicendo: Il modo di agire del Signore non è retto. E' invece il loro modo di agire che non è retto! [18]Se il giusto desiste dalla giustizia e fa il male, per questo certo morirà. [19]Se l'empio desiste dall'empietà e compie ció che è retto e giusto, per questo vivrà. [20]Voi andate dicendo: Non è retto il modo di agire del Signore. Giudicheró ciascuno di voi secondo il suo modo di agire, Israeliti».

La presa della città

[21]Il cinque del decimo mese dell'anno decimosecondo della nostra deportazione arrivó da me un fuggiasco da Gerusalemme per dirmi: La città è presa. [22]La sera prima dell'arrivo del fuggiasco, la mano del Signore fu su di me e al mattino, quando il fuggiasco giunse, il Signore mi aprì la bocca. La mia bocca dunque si aprì e io non fui più muto.

La devastazione del paese

[23]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [24]«Figlio dell'uomo, gli abitanti di quelle rovine, nel paese d'Israele, vanno dicendo: Abramo era uno solo ed ebbe in possesso il paese e noi siamo molti: a noi dunque è stato dato in possesso il paese!

[25]Perció dirai loro: Così dice il Signore Dio: Voi mangiate la carne con il sangue, sollevate gli occhi ai vostri idoli, versate il sangue, e vorreste avere in possesso il paese? [26]Voi vi appoggiate sulle vostre spade, compite cose nefande, ognuno di voi disonora la donna del suo prossimo e vorreste avere in possesso il paese? [27]Annunzierai loro: Dice il Signore Dio: Com'è vero ch'io vivo, quelli che stanno fra le rovine periranno di spada; daró in pasto alle belve quelli che sono per la campagna e quelli che sono nelle fortezze e dentro le caverne moriranno di peste. [28]Ridurró il paese ad una solitudine e a un deserto e l'orgoglio della sua forza cesserà. I monti d'Israele saranno devastati, non ci passerà più nessuno. [29]Sapranno che io sono il Signore quando faró del loro paese una solitudine e un deserto, a causa di tutti gli abomini che hanno commessi.

Risultati della predicazione

[30]Figlio dell'uomo, i figli del tuo popolo parlano di te lungo le mura e sulle porte delle case e si dicono l'un l'altro: Andiamo a sentire qual è la parola che viene dal Signore. [31]In folla vengono da te, si mettono a sedere davanti a te e ascoltano le tue parole, ma poi non le mettono in pratica, perché si compiacciono di parole, mentre il loro cuore va dietro al guadagno. [32]Ecco, tu sei per loro come una canzone d'amore: bella è la voce e piacevole l'accompagnamento musicale. Essi ascoltano le tue parole, ma non le mettono in pratica. [33]Ma quando ció avverrà ed ecco avviene, sapranno che c'è un profeta in mezzo a loro».

Ezechiele - Capitolo 34

I pastori di Israele

[1]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, profetizza contro i pastori d'Israele, predici e riferisci ai pastori: Dice il Signore Dio: Guai ai pastori d'Israele, che pascono se stessi! I pastori non dovrebbero forse pascere il gregge? [3]Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse, ma non pascolate il gregge. [4]Non avete reso la forza alle pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse. Non siete andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con crudeltà e violenza. [5]Per colpa del pastore si sono disperse e son preda di tutte le bestie selvatiche: sono sbandate. [6]Vanno errando tutte le mie pecore in tutto il paese e nessuno va in cerca di loro e se ne cura. [7]Perció, pastori, ascoltate la parola del Signore: [8]Com'è vero ch'io vivo, - parla il Signore Dio - poiché il mio gregge è diventato una preda e le mie pecore il pasto d'ogni bestia selvatica per colpa del pastore e poiché i miei pastori non sono andati in cerca del mio gregge - hanno pasciuto se stessi senza aver cura del mio gregge - [9]udite quindi, pastori, la parola del Signore: [10]Dice il Signore Dio: Eccomi contro i pastori: chiederó loro conto del mio gregge e non li lasceró più pascolare il mio gregge, così i pastori non pasceranno più se stessi, ma strapperó loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto. [11]Perché dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercheró le mie pecore e ne avró cura. [12]Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passeró in rassegna le mie pecore e le raduneró da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. [13]Le ritireró dai popoli e le raduneró da tutte le regioni. Le ricondurró nella loro terra e le faró pascolare sui monti d'Israele, nelle valli e in tutte le praterie della regione. [14]Le condurró in ottime pasture e il loro ovile sarà sui monti alti d'Israele; là riposeranno in un buon ovile e avranno rigogliosi pascoli sui monti d'Israele. [15]Io stesso condurró le mie pecore al pascolo e io le faró riposare. Oracolo del Signore Dio. [16]Andró in cerca della pecora perduta e ricondurró all'ovile quella smarrita; fasceró quella ferita e cureró quella malata, avró cura della grassa e della forte; le pasceró con giustizia.

[17]A te, mio gregge, dice il Signore Dio: Ecco, io giudicheró fra pecora e pecora, fra montoni e capri. [18]Non vi basta pascolare in buone pasture, volete calpestare con i piedi il resto della vostra pastura; non vi basta bere acqua chiara, volete intorbidare con i piedi quella che resta. [19]Le mie pecore devono brucare ció che i vostri piedi hanno calpestato e bere ció che i vostri piedi hanno intorbidato. [20]Perció dice il Signore Dio a loro riguardo: Ecco, io giudicheró fra pecora grassa e pecora magra. [21]Poiché voi avete spinto con il fianco e con le spalle e cozzato con le corna le più deboli fino a cacciarle e disperderle, [22]io salveró le mie pecore e non saranno più oggetto di preda: faró giustizia fra pecora e pecora.

[23]Susciteró per loro un pastore che le pascerà, Davide mio servo. Egli le condurrà al pascolo, sarà il loro pastore; [24]io, il Signore, saró il loro Dio e Davide mio servo sarà principe in mezzo a loro: io, il Signore, ho parlato. [25]Stringeró con esse un'alleanza di pace e faró sparire dal paese le bestie nocive, cosicché potranno dimorare tranquille anche nel deserto e riposare nelle selve.

[26]Faró di loro e delle regioni attorno al mio colle una benedizione: manderó la pioggia a tempo opportuno e sarà pioggia di benedizione. [27]Gli alberi del campo daranno i loro frutti e la terra i suoi prodotti; essi abiteranno in piena sicurezza nella loro terra. Sapranno che io sono il Signore, quando avró spezzato le spranghe del loro giogo e li avró liberati dalle mani di coloro che li tiranneggiano. [28]Non saranno più preda delle genti, né li divoreranno le fiere selvatiche, ma saranno al sicuro e nessuno li spaventerà.

[29]Faró germogliare per loro una florida vegetazione; non saranno più consumati dalla fame nel paese e non soffriranno più il disprezzo delle genti. [30]Sapranno che io, il Signore, sono il loro Dio e loro, la gente d'Israele, sono il mio popolo. Parola del Signore Dio.

[31]Voi, mie pecore, siete il gregge del mio pascolo e io sono il vostro Dio». Oracolo del Signore Dio.

Ezechiele - Capitolo 35

Contro i monti di Edom

[1]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, volgiti verso il monte Seir e profetizza contro di esso. [3]Annunzierai: Dice il Signore Dio:

Eccomi a te, monte Seir,
anche su di te stenderó il mio braccio
e faró di te una solitudine, un luogo desolato.
[4]Ridurró le tue città in macerie,
e tu diventerai un deserto;
così saprai che io sono il Signore.

[5]Tu hai mantenuto un odio secolare contro gli Israeliti e li hai consegnati alla spada nel giorno della loro sventura, quando ho posto fine alla loro iniquità; [6]per questo, com'è vero ch'io vivo - dice il Signore Dio - ti abbandoneró al sangue e il sangue ti perseguiterà; tu hai odiato il sangue e il sangue ti perseguiterà. [7]Faró del monte Seir una solitudine e un deserto e vi elimineró chiunque su di esso va e viene. [8]Riempiró di cadaveri i tuoi monti; sulle tue alture, per le tue pendici, in tutte le tue valli cadranno i trafitti di spada. [9]In solitudine perenne ti ridurró e le tue città non saranno più abitate: saprete che io sono il Signore. [10]Poiché hai detto: Questi due popoli, questi due territori saranno miei, noi li possiederemo, anche se là è il Signore. [11]Per questo, com'è vero ch'io vivo - oracolo del Signore Dio - io agiró secondo quell'ira e quel furore che tu hai dimostrato nell'odio contro di loro e mi riveleró in mezzo a loro quando faró giustizia di te: [12]saprai allora che io sono il Signore. Ho udito tutti gli insulti che tu hai proferiti contro i monti d'Israele: Sono deserti; son dati a noi perché vi pascoliamo. [13]Contro di me avete fatto discorsi insolenti, contro di me avete moltiplicato le parole: ho udito tutto. [14]Così dice il Signore Dio: Poiché tutto il paese ha gioito, faró di te una solitudine: [15]poiché tu hai gioito per l'eredità della casa d'Israele che era devastata, così io tratteró te: sarai ridotto a una solitudine, o monte Seir, e tu Edom, tutto intero; si saprà che io sono il Signore».

Ezechiele - Capitolo 36

Oracolo sui monti di Israele

[1]«Ora, figlio dell'uomo, profetizza ai monti d'Israele e dì: Monti d'Israele, udite la parola del Signore. [2]Così dice il Signore Dio: Poiché il nemico ha detto di voi: Ah! Ah! I colli eterni son diventati il nostro possesso, [3]ebbene, profetizza e annunzia: Dice il Signore Dio: Poiché siete stati devastati e perseguitati dai vicini per renderci possesso delle altre nazioni e poiché siete stati fatti oggetto di maldicenza e d'insulto della gente, [4]ebbene, monti d'Israele, udite la parola del Signore Dio: Dice il Signore Dio ai monti, alle colline, alle pendici e alle valli, alle rovine desolate e alle città deserte che furono preda e scherno dei popoli vicini: [5]ebbene, così dice il Signore Dio: Sì, con gelosia ardente io parlo contro gli altri popoli e contro tutto Edom, che con la gioia del cuore, con il disprezzo dell'anima, hanno fatto del mio paese il loro possesso per saccheggiarlo. [6]Per questo profetizza al paese d'Israele e annunzia ai monti, alle colline, alle pendici e alle valli: Dice il Signore Dio: Ecco, io parlo con gelosia e con furore: Poiché voi avete portato l'obbrobrio delle genti, [7]ebbene, dice il Signore Dio, io alzo la mano e giuro: anche le genti che vi stanno d'intorno subiranno il loro vituperio.

[8]E voi, monti d'Israele, mettete rami e producete frutti per il mio popolo d'Israele perché sta per tornare. [9]Ecco infatti a voi, a voi io mi volgo; sarete ancora lavorati e sarete seminati. [10]Moltiplicheró sopra di voi gli uomini, tutta la gente d'Israele, e le città saranno ripopolate e le rovine ricostruite.

[11]Moltiplicheró su di voi gli uomini e gli armenti e cresceranno e saranno fecondi: faró sì che siate popolati come prima e vi elargiró i miei benefici più che per il passato e saprete che io sono il Signore.

[12]Ricondurró su di voi degli uomini, il mio popolo Israele: essi vi possederanno e sarete la loro eredità e non li priverete più dei loro figli.

[13]Così parla il Signore Dio: Poiché si va dicendo di te: Tu divori gli uomini, tu hai privato di figli il tuo popolo, [14]ebbene, tu non divorerai più gli uomini, non priverai più di figli la nazione. Oracolo del Signore Dio. [15]Non ti faró più sentire gli insulti delle nazioni e non ti faró più subire lo scherno dei popoli; non priverai più di figli la tua gente». Parola del Signore Dio.

[16]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [17]«Figlio dell'uomo, la casa d'Israele, quando abitava il suo paese, lo rese impuro con la sua condotta e le sue azioni. Come l'impurità di una donna nel suo tempo è stata la loro condotta davanti a me. [18]Perció ho riversato su di loro la mia ira per il sangue che avevano sparso nel paese e per gli idoli con i quali l'avevano contaminato. [19]Li ho dispersi fra le genti e sono stati dispersi in altri territori: li ho giudicati secondo la loro condotta e le loro azioni. [20]Giunsero fra le nazioni dove erano spinti e disonorarono il mio nome santo, perché di loro si diceva: Costoro sono il popolo del Signore e tuttavia sono stati scacciati dal suo paese. [21]Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo, che gli Israeliti avevano disonorato fra le genti presso le quali sono andati. [22]Annunzia alla casa d'Israele: Così dice il Signore Dio: Io agisco non per riguardo a voi, gente d'Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete disonorato fra le genti presso le quali siete andati. [23]Santificheró il mio nome grande, disonorato fra le genti, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le genti sapranno che io sono il Signore - parola del Signore Dio - quando mostreró la mia santità in voi davanti ai loro occhi. [24]Vi prenderó dalle genti, vi raduneró da ogni terra e vi condurró sul vostro suolo. [25]Vi aspergeró con acqua pura e sarete purificati; io vi purificheró da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; [26]vi daró un cuore nuovo, metteró dentro di voi uno spirito nuovo, toglieró da voi il cuore di pietra e vi daró un cuore di carne. [27]Porró il mio spirito dentro di voi e vi faró vivere secondo i miei statuti e vi faró osservare e mettere in pratica le mie leggi. [28]Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io saró il vostro Dio. [29]Vi libereró da tutte le vostre impurità: chiameró il grano e lo moltiplicheró e non vi manderó più la carestia. [30]Moltiplicheró i frutti degli alberi e il prodotto dei campi, perché non soffriate più la vergogna della fame fra le genti. [31]Vi ricorderete della vostra cattiva condotta e delle vostre azioni che non erano buone e proverete disgusto di voi stessi per le vostre iniquità e le vostre nefandezze. [32]Non per riguardo a voi, io agisco - dice il Signore Dio - sappiatelo bene. Vergognatevi e arrossite della vostra condotta, o Israeliti». [33]Così dice il Signore Dio: «Quando vi avró purificati da tutte le vostre iniquità, vi faró riabitare le vostre città e le vostre rovine saranno ricostruite. [34]Quella terra desolata, che agli occhi di ogni viandante appariva un deserto, sarà ricoltivata [35]e si dirà: La terra, che era desolata, è diventata ora come il giardino dell'Eden, le città rovinate, desolate e sconvolte, ora sono fortificate e abitate. [36]I popoli che saranno rimasti attorno a voi sapranno che io, il Signore, ho ricostruito ció che era distrutto e ricoltivato la terra che era un deserto. Io, il Signore, l'ho detto e lo faró».

[37]Dice il Signore Dio: «Permetteró ancora che la gente d'Israele mi preghi di intervenire in suo favore. Io moltiplicheró gli uomini come greggi, [38]come greggi consacrati, come un gregge di Gerusalemme nelle sue solennità. Allora le città rovinate saran ripiene di greggi di uomini e sapranno che io sono il Signore».

Ezechiele - Capitolo 37

Le ossa aride

[1]La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portó fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; [2]mi fece passare tutt'intorno accanto ad esse. Vidi che erano in grandissima quantità sulla distesa della valle e tutte inaridite. [3]Mi disse: «Figlio dell'uomo, potranno queste ossa rivivere?». Io risposi: «Signore Dio, tu lo sai». [4]Egli mi replicó: «Profetizza su queste ossa e annunzia loro: Ossa inaridite, udite la parola del Signore. [5]Dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete. [6]Metteró su di voi i nervi e faró crescere su di voi la carne, su di voi stenderó la pelle e infonderó in voi lo spirito e rivivrete: Saprete che io sono il Signore». [7]Io profetizzai come mi era stato ordinato; mentre io profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento fra le ossa, che si accostavano l'uno all'altro, ciascuno al suo corrispondente. [8]Guardai ed ecco sopra di esse i nervi, la carne cresceva e la pelle le ricopriva, ma non c'era spirito in loro. [9]Egli aggiunse: «Profetizza allo spirito, profetizza figlio dell'uomo e annunzia allo spirito: Dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano». [10]Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entró in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, sterminato.

[11]Mi disse: «Figlio dell'uomo, queste ossa sono tutta la gente d'Israele. Ecco, essi vanno dicendo: Le nostre ossa sono inaridite, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti. [12]Perció profetizza e annunzia loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nel paese d'Israele. [13]Riconoscerete che io sono il Signore, quando apriró le vostre tombe e vi risusciteró dai vostri sepolcri, o popolo mio. [14]Faró entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi faró riposare nel vostro paese; saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo faró». Oracolo del Signore Dio.

Giuda e Israele in un solo regno

[15]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [16]«Figlio dell'uomo, prendi un legno e scrivici sopra: Giuda e gli Israeliti uniti a lui, poi prendi un altro legno e scrivici sopra: Giuseppe, legno di Efraim e tutta la casa d'Israele unita a lui, [17]e accostali l'uno all'altro in modo da fare un legno solo, che formino una cosa sola nella tua mano. [18]Quando i figli del tuo popolo ti diranno: Ci vuoi spiegare che significa questo per te?, [19]tu dirai loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io prendo il legno di Giuseppe, che è in mano àEfraim e le tribù d'Israele unite a lui, e lo metto sul legno di Giuda per farne un legno solo; diventeranno una cosa sola in mano mia.

[20]Tieni in mano sotto i loro occhi i legni sui quali hai scritto e [21]dì loro: Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderó gli Israeliti dalle genti fra le quali sono andati e li raduneró da ogni parte e li ricondurró nel loro paese: [22]faró di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d'Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né più saranno divisi in due regni. [23]Non si contamineranno più con i loro idoli, con i loro abomini e con tutte le loro iniquità; li libereró da tutte le ribellioni con cui hanno peccato; li purificheró e saranno il mio popolo e io saró il loro Dio. [24]Il mio servo Davide sarà su di loro e non vi sarà che un unico pastore per tutti; seguiranno i miei comandamenti, osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. [25]Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, attraverso i secoli; Davide mio servo sarà loro re per sempre. [26]Faró con loro un'alleanza di pace, che sarà con loro un'alleanza eterna. Li stabiliró e li moltiplicheró e porró il mio santuario in mezzo a loro per sempre. [27]In mezzo a loro sarà la mia dimora: io saró il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. [28]Le genti sapranno che io sono il Signore che santifico Israele quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre».

Ezechiele - Capitolo 38

Contro Gog, re di Magog

[1]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, volgiti verso Gog nel paese di Magóg, principe capo di Mesech e Tubal, e profetizza contro di lui.

Annunzierai: [3]Dice il Signore Dio: Eccomi contro di te Gog, principe capo di Mesech e Tubal, [4]io ti aggireró, ti metteró ganci alle mascelle e ti faró uscire con tutto il tuo esercito, cavalli e cavalieri tutti ben equipaggiati, truppa immensa con scudi grandi e piccoli, e tutti muniti di spada. [5]La Persia, l'Etiopia e Put sono con loro, tutti con scudi ed elmi. [6]Gomer e tutte le sue schiere, la gente di Togarmà, le estreme regioni del settentrione e tutte le loro forze, popoli numerosi sono con te.

[7]Stà pronto, fà i preparativi insieme con tutta la moltitudine che si è radunata intorno a te: sii a mia disposizione. [8]Dopo molto tempo ti sarà dato l'ordine: sul finire degli anni tu andrai contro una nazione che è sfuggita alla spada, che in mezzo a molti popoli si è radunata sui monti d'Israele, rimasti lungamente deserti. Essa rimpatrió dalle genti e tutti abitano tranquilli. [9]Tu vi salirai, vi giungerai come un uragano: sarai come un nembo che avvolge la terra, tu con tutte le tue schiere e con i popoli numerosi che sono con te. [10]Dice il Signore Dio: In quel giorno ti verranno in mente dei pensieri e concepirai progetti malvagi. [11]Tu dirai: Andró contro una terra indifesa, assaliró genti tranquille che si tengono sicure, che abitano tutte in luoghi senza mura, che non hanno né sbarre né porte, [12]per depredare, saccheggiare, metter la mano su rovine ora ripopolate e sopra un popolo che si è riunito dalle nazioni, dedito agli armenti e ai propri affari, che abita al centro della terra.

[13]Saba, Dedan, i commercianti di Tarsis e tutti i suoi leoncelli ti domanderanno: Vieni per saccheggiare? Hai radunato la tua gente per venir a depredare e portar via argento e oro, per rapire armenti e averi e per fare grosso bottino? [14]Perció predici, figlio dell'uomo, e annunzia a Gog: Così dice il Signore Dio: In quel giorno, quando il mio popolo Israele dimorerà del tutto sicuro, tu ti leverai, [15]verrai dalla tua dimora, dagli estremi confini del settentrione, tu e i popoli numerosi che sono con te, tutti su cavalli, una turba grande, un esercito potente. [16]Verrai contro il mio popolo Israele, come un nembo per coprire la terra. Sul finire dei giorni io ti manderó sulla mia terra perché le genti mi conoscano quando per mezzo tuo, o Gog, manifesteró la mia santità davanti ai loro occhi. [17]Così dice il Signore Dio: Non sei tu quegli di cui parlai nei tempi antichi per mezzo dei miei servi, i profeti d'Israele, i quali, in quei tempi e per molti anni, profetizzarono che io ti avrei mandato contro di loro? [18]Ma, quando Gog giungerà nel paese d'Israele - parola del Signore Dio - divamperà la mia collera. [19]Nella mia gelosia e nel mio furore ardente io vi dichiaro: In quel giorno ci sarà un gran terremoto nel paese di Israele: [20]davanti a me tremeranno i pesci del mare, gli uccelli del cielo, gli animali selvatici, tutti i rettili che strisciano sul terreno e ogni uomo che è sulla terra: i monti franeranno, le rocce cadranno e ogni muro rovinerà al suolo.

[21]Contro di lui, per tutti i monti d'Israele, chiameró la spada. Parola del Signore Dio. La spada di ognuno di essi sarà contro il proprio fratello. [22]Faró giustizia di lui con la peste e con il sangue: faró piovere su di lui e le sue schiere, sopra i popoli numerosi che sono con lui, torrenti di pioggia e grandine, fuoco e zolfo. [23]Io mostreró la mia potenza e la mia santità e mi riveleró davanti a genti numerose e sapranno che io sono il Signore».

Ezechiele - Capitolo 39

[1]«E tu, figlio dell'uomo, profetizza contro Gog e annunzia: Così dice il Signore Dio: Eccomi contro di te, Gog, principe capo di Mesech e di Tubal. [2]Io ti sospingeró e ti condurró e dagli estremi confini del settentrione ti faró salire e ti condurró sui monti d'Israele. [3]Spezzeró l'arco nella tua mano sinistra e faró cadere le frecce dalla tua mano destra. [4]Tu cadrai sui monti d'Israele con tutte le tue schiere e i popoli che sono con te: ti ho destinato in pasto agli uccelli rapaci d'ogni specie e alle bestie selvatiche. [5]Tu sarai abbattuto in aperta campagna, perché io l'ho detto. Oracolo del Signore Dio.

[6]Manderó un fuoco su Magóg e sopra quelli che abitano tranquilli le isole: sapranno che io sono il Signore. [7]Faró conoscere il mio nome santo in mezzo al mio popolo Israele, e non permetteró che il mio santo nome sia profanato; le genti sapranno che io sono il Signore, santo in Israele. [8]Ecco, questo avviene e si compie - parola del Signore Dio -: è questo il giorno di cui ho parlato. [9]Gli abitanti delle città d'Israele usciranno e per accendere il fuoco bruceranno armi, scudi grandi e piccoli e archi e frecce e mazze e giavellotti e con quelle alimenteranno il fuoco per sette anni. [10]Non andranno a prendere la legna nei campi e neppure a tagliarla nei boschi perché faranno il fuoco con le armi: spoglieranno coloro che li avevano spogliati e deprederanno coloro che li avevano saccheggiati. Parola del Signore Dio.

[11]In quel giorno assegneró a Gog come sepolcro un luogo famoso in Israele, la valle di Abarìm, a oriente del mare: essa chiude il passo ai viandanti. Lì sarà sepolto Gog e tutta la sua moltitudine e quel luogo si chiamerà Valle della moltitudine di Gog. [12]La casa di Israele darà loro sepoltura per sette mesi per purificare il paese. [13]Lì seppellirà tutto il popolo del paese e sarà per loro glorioso il giorno in cui manifesteró la mia gloria. Parola del Signore Dio. [14]Saranno scelti uomini che percorreranno di continuo il paese per seppellire con l'aiuto dei viandanti quelli che son rimasti a fior di terra, per renderla pura; cominceranno le ricerche alla fine del settimo mese. [15]Quando percorrendo il paese vedranno ossa umane, vi porranno un segnale, finché i becchini non le seppelliscano nella valle della moltitudine di Gog: [16]Hamonà sarà chiamata la città. Così purificheranno il paese. [17]A te, figlio dell'uomo, dice il Signore Dio: Annunzia agli uccelli d'ogni specie e a tutte le bestie selvatiche: Radunatevi, venite; raccoglietevi da ogni parte sul sacrificio che offro a voi, sacrificio grande, sui monti d'Israele. Mangerete carne e berrete sangue; [18]mangerete carne d'eroi, berrete sangue di prìncipi del paese: montoni, agnelli, capri e tori grassi di Basàn, tutti. [19]Mangerete grasso a sazietà e berrete fino all'ebbrezza il sangue del sacrificio che preparo per voi. [20]Alla mia tavola vi sazierete di cavalli e cavalieri, di eroi e di guerrieri d'ogni razza. Parola del Signore Dio.

Conclusione

[21]Fra le genti manifesteró la mia gloria e tutte le genti vedranno la giustizia che avró fatta e la mano che avró posta su di voi. [22]La casa d'Israele da quel giorno in poi saprà che io, il Signore, sono il loro Dio. [23]Le genti sapranno che la casa d'Israele per la sua iniquità era stata condotta in schiavitù, perché si era ribellata a me e io avevo nascosto loro il mio volto e li avevo dati in mano ai loro nemici, perché tutti cadessero di spada. [24]Secondo le loro nefandezze e i loro peccati io li trattai e nascosi loro la faccia.

[25]Perció così dice il Signore Dio: Ora io ristabiliró la sorte di Giacobbe, avró compassione di tutta la casa d'Israele e saró geloso del mio santo nome. [26]Quando essi abiteranno nella loro terra tranquilli, senza che alcuno li spaventi, si vergogneranno di tutte le ribellioni che hanno commesse contro di me.

[27]Quando io li avró ricondotti dalle genti e li avró radunati dalle terre dei loro nemici e avró mostrato in loro la mia santità, davanti a numerosi popoli, [28]allora sapranno che io, il Signore, sono il loro Dio, poiché dopo averli condotti in schiavitù fra le genti, li ho radunati nel loro paese e non ne ho lasciato fuori neppure uno. [29]Allora non nasconderó più loro il mio volto, perché diffonderó il mio spirito sulla casa d'Israele». Parola del Signore Dio.

Ezechiele - Capitolo 40

IV. LA "TORAH" DI EZECHIELE

Il tempio futuro

[1]Al principio dell'anno venticinquesimo della nostra deportazione, il dieci del mese, quattordici anni da quando era stata presa la città, in quel medesimo giorno, la mano del Signore fu sopra di me ed egli mi condusse là. [2]In visione divina mi condusse nella terra d'Israele e mi pose sopra un monte altissimo sul quale sembrava costruita una città, dal lato di mezzogiorno. [3]Egli mi condusse là: ed ecco un uomo, il cui aspetto era come di bronzo, in piedi sulla porta, con una cordicella di lino in mano e una canna per misurare. [4]Quell'uomo mi disse: «Figlio dell'uomo: osserva e ascolta attentamente e fà attenzione a quanto io sto per mostrarti, perché tu sei stato condotto qui perché io te lo mostri e tu manifesti alla casa d'Israele quello che avrai visto».

Il muro esterno

[5]Ed ecco il tempio era tutto recinto da un muro. La canna per misurare che l'uomo teneva in mano era di sei cubiti, d'un cubito e un palmo ciascuno. Egli misuró lo spessore del muro: era una canna, e l'altezza una canna.

Il portico orientale

[6]Poi andó alla porta che guarda a oriente, salì i gradini e misuró la soglia della porta; era una canna di larghezza. [7]Ogni stanza misurava una canna di lunghezza e una di larghezza, da una stanza all'altra vi erano cinque cubiti: anche la soglia del portico dal lato dell'atrio della porta stessa, verso l'interno, era di una canna. [8]Misuró l'atrio della porta: era di otto cubiti; [9]i pilastri di due cubiti. L'atrio della porta era verso l'interno.

[10]Le stanze della porta a oriente erano tre da una parte e tre dall'altra, tutt'e tre della stessa grandezza, come di una stessa misura erano i pilastri da una parte e dall'altra. [11]Misuró la larghezza dell'apertura del portico: era di dieci cubiti; l'ampiezza della porta era di tredici cubiti. [12]Davanti alle stanze vi era un parapetto di un cubito, da un lato e dall'altro; ogni stanza misurava sei cubiti per lato. [13]Misuró poi il portico dal tetto di una stanza al suo opposto; la larghezza era di venticinque cubiti; da un'apertura all'altra; [14]i pilastri li calcoló alti sessanta cubiti, dai pilastri cominciava il cortile che circondava la porta. [15]Dalla facciata della porta d'ingresso alla facciata dell'atrio della porta interna vi era uno spazio di cinquanta cubiti. [16]Le stanze e i pilastri avevano finestre con grate verso l'interno, intorno alla porta, come anche vi erano finestre intorno che davano sull'interno dell'atrio. Sui pilastri erano disegnate palme.

Il cortile esterno

[17]Poi mi condusse nel cortile esterno e vidi delle stanze e un lastricato costruito intorno al cortile; trenta erano le stanze lungo il lastricato. [18]Il lastricato si estendeva ai lati delle porte per una estensione uguale alla larghezza delle porte stesse: era il lastricato inferiore. [19]Misuró lo spazio dalla facciata della porta inferiore da oriente a settentrione alla facciata della porta interna, erano cento cubiti.

Il portico settentrionale

[20]Poi misuró la lunghezza e la larghezza della porta che guarda a settentrione e conduce al cortile esterno. [21]Le sue stanze, tre da una parte e tre dall'altra, i pilastri, l'atrio avevano le stesse dimensioni della prima porta: cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. [22]Le finestre, l'atrio e le palme avevano le stesse dimensioni di quelle della porta che guarda a oriente. Vi si accedeva per sette scalini: l'atrio era davanti. [23]Di fronte al portico di settentrione vi era la porta, come di fronte a quello di oriente; misuró la distanza fra portico e portico: vi erano cento cubiti.

Il portico meridionale

[24]Mi condusse poi verso mezzogiorno: ecco un portico rivolto a mezzogiorno. Ne misuró i pilastri e l'atrio; avevano le stesse dimensioni. [25]Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre uguali alle altre finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. [26]Vi si accedeva per sette gradini: il vestibolo stava verso l'interno. Sui pilastri, da una parte e dall'altra, vi erano ornamenti di palme. [27]Il cortile interno aveva un portico verso mezzogiorno; egli misuró la distanza fra porta e porta in direzione del mezzogiorno; erano cento cubiti.

Atrio interno. Portico meridionale

[28]Allora mi introdusse nell'atrio interno, per il portico meridionale, e misuró questo portico; aveva le stesse dimensioni. [29]Le stanze, i pilastri e l'atrio avevano le medesime misure. Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza.

[30]Intorno vi erano vestiboli di venticinque cubiti di lunghezza per cinque di larghezza.

[31]Il suo vestibolo era rivolto verso l'atrio esterno; sui pilastri c'erano ornamenti di palme; i gradini per i quali si accedeva erano otto.

Il portico orientale

[32]Poi mi condusse al portico dell'atrio interno che guarda a oriente e lo misuró: aveva le solite dimensioni. [33]Le stanze, i pilastri e l'atrio avevano le stesse dimensioni. Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. [34]Il suo vestibolo dava sull'atrio esterno: sui pilastri, da una parte e dall'altra vi erano ornamenti di palme: i gradini per i quali si accedeva erano otto. Il portico settentrionale [35]Poi mi condusse al portico settentrionale e lo misuró: aveva le solite dimensioni, [36]come le stanze, i pilastri e l'atrio. Intorno vi erano finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. [37]Il suo vestibolo dava sull'atrio esterno; sui pilastri, da una parte e dall'altra, c'erano ornamenti di palme: i gradini per cui vi si accedeva erano otto.

Annessi ai portici

[38]C'era anche una stanza con la porta vicino ai pilastri dei portici; là venivano lavati gli olocausti. [39]Nell'atrio del portico vi erano due tavole da una parte e due dall'altra, sulle quali venivano sgozzati gli olocausti e i sacrifici espiatori e di riparazione. [40]Altre due tavole erano sul lato esterno, a settentrione di chi entra nel portico, e due tavole all'altro lato presso l'atrio del portico. [41]Così a ciascun lato del portico c'erano quattro tavole da una parte e quattro tavole dall'altra: otto tavole in tutto. Su di esse si sgozzavano le vittime. [42]C'erano poi altre quattro tavole di pietre squadrate, per gli olocausti, lunghe un cubito e mezzo, larghe un cubito e mezzo e alte un cubito: su di esse venivano deposti gli strumenti con i quali si immolavano gli olocausti e gli altri sacrifici. [43]Uncini d'un palmo erano attaccati all'interno tutt'intorno; sulle tavole si mettevano le carni delle offerte.

[44]Fuori del portico interno, nell'atrio interno, vi erano due stanze: quella accanto al portico settentrionale guardava a mezzogiorno, l'altra accanto al portico meridionale guardava a settentrione. [45]Egli mi disse: «La stanza che guarda a mezzogiorno è per i sacerdoti che hanno cura del tempio, [46]mentre la stanza che guarda a settentrione è per i sacerdoti che hanno cura dell'altare: sono essi i figli di Zadók che, tra i figli di Levi, si avvicinano al Signore per il suo servizio».

L'atrio interno

[47]Misuró quindi l'atrio: era un quadrato di cento cubiti di larghezza per cento di lunghezza. L'altare era di fronte al tempio.

Il tempio: l'ulam o atrio

[48]Mi condusse poi nell'atrio del tempio e ne misuró i pilastri: erano ognuno cinque cubiti da una parte e cinque cubiti dall'altra; la larghezza del portico: tre cubiti da una parte e tre cubiti dall'altra. [49]La lunghezza del vestibolo era di venti cubiti e la larghezza di dodici cubiti. Vi si accedeva per mezzo di dieci gradini; accanto ai pilastri c'erano due colonne, una da una parte e una dall'altra.

Ezechiele - Capitolo 41

L'ekal o il "santo" (santuario)

[1]M'introdusse poi nel santuario e misuró i pilastri: erano larghi sei cubiti da una parte e sei cubiti dall'altra. [2]La porta era larga dieci cubiti e i lati della porta cinque cubiti da una parte e cinque cubiti dall'altra. Misuró quindi il santuario: era lungo quaranta cubiti e largo venti.

Il debir o il "santo dei santi"

[3]Andó poi nell'interno e misuró i pilastri della porta, due cubiti, e la porta, sei cubiti; la larghezza della porta, sette cubiti. [4]Ne misuró ancora la lunghezza, venti cubiti e la larghezza, davanti al santuario, venti cubiti, poi mi disse: «Questo è il Santo dei santi».

Le celle laterali

[5]Misuró poi il muro del tempio, sei cubiti; poi la larghezza dell'edificio laterale, quattro cubiti, intorno al tempio. [6]Le celle laterali erano una sull'altra, trenta per tre piani. Per le celle all'intorno, c'erano, nel muro del tempio, rientranze in modo che fossero collegate fra di loro, ma non collegate al muro del tempio. [7]Salendo da un piano all'altro l'ampiezza delle celle aumentava, perció la costruzione era più larga verso l'alto. Dal piano inferiore si poteva salire al piano di mezzo e da questo a quello più alto. [8]Io vidi intorno al tempio una elevazione. I fondamenti dell'edificio laterale erano di una canna intera di sei cubiti. [9]La larghezza del muro esterno dell'edificio laterale era di cinque cubiti, come quella dello spazio rimanente. Fra l'edificio laterale del tempio [10]e le stanze c'era una larghezza di venti cubiti intorno al tempio. [11]Le porte dell'edificio laterale rimanevano sullo spazio libero; una porta dava a settentrione e una a mezzogiorno. Lo spazio libero era cinque cubiti tutt'intorno.

L'"edificio" occidentale

[12]La costruzione che era di fronte allo spazio libero sul lato d'occidente, aveva settanta cubiti di larghezza; il muro della costruzione era tutt'intorno dello spessore di cinque cubiti; la sua lunghezza di novanta cubiti.

[13]Poi misuró il tempio: lunghezza cento cubiti; lo spazio libero, edificio e sue mura, anch'essi cento cubiti. [14]La larghezza della facciata del tempio con lo spazio libero, cento cubiti. [15]Misuró ancora la larghezza dell'edificio di fronte allo spazio libero nella parte retrostante, con le gallerie di qua e di là: era cento cubiti.

Ornamentazione interna

L'interno del santuario, il suo vestibolo, [16]gli stipiti, le finestre a grate e le gallerie attorno a tutti e tre, a cominciare dalla soglia, erano rivestiti di tavole di legno, tutt'intorno, dal pavimento fino alle finestre, che erano velate. [17]Dalla porta, dentro e fuori del tempio e su tutte le pareti interne ed esterne erano dipinti [18]cherubini e palme. Fra cherubino e cherubino c'era una palma; ogni cherubino aveva due aspetti: [19]aspetto d'uomo verso una palma e aspetto di leone verso l'altra palma, effigiati intorno a tutto il tempio. [20]Da terra fino sopra la porta erano disposti cherubini e palme sulle pareti del santuario.

[21]Gli stipiti del santuario erano quadrangolari.

L'altare di legno

Davanti al Santo dei santi c'era come [22]un altare di legno, alto tre cubiti, due cubiti di lunghezza e due di larghezza. Gli angoli, la base e i lati erano di legno. Mi disse: «Questa è la tavola che sta davanti al Signore».

[23]Il santuario e il Santo dei santi avevano due porte ciascuno. [24]Ogni porta aveva due battenti e ogni battente si ripiegava in due pezzi: due per un battente e due per l'altro. [25]Sulle porte erano dipinti cherubini e palme come sulle pareti: un portale di legno era sulla facciata dell'atrio all'esterno. [26]Finestre e grate e palme erano da tutt'e due le parti, ai lati del vestibolo, alle celle annesse al tempio e agli architravi.

Ezechiele - Capitolo 42

Adiacenze del tempio

[1]Allora mi fece uscire nell'atrio esterno dal lato settentrionale e mi condusse all'appartamento che sta di fronte allo spazio libero prospicente l'edificio verso settentrione. [2]Nella facciata aveva una lunghezza di cento cubiti, verso settentrione, e cinquanta cubiti di larghezza. [3]Di fronte ai venti cubiti dell'atrio interno e di fronte al lastricato esterno, vi era un porticato davanti a un altro porticato a tre piani; [4]davanti alle stanze c'era un corridoio di dieci cubiti di larghezza per cento di lunghezza: le porte delle stanze guardavano a settentrione. [5]Le stanze superiori erano più strette delle inferiori e intermedie, perché i porticati occupavano parte dello spazio. [6]Erano a tre piani, ma non avevano colonne come quelle degli altri, e perció le stanze superiori erano più strette rispetto a quelle intermedie e a quelle inferiori. [7]Il muro esterno parallelo alle stanze, dal lato del corridoio esterno, aveva, davanti alle stanze, una lunghezza di cinquanta cubiti. [8]Infatti la lunghezza delle stanze dell'atrio esterno era di cinquanta cubiti, mentre dal lato del tempio era di cento cubiti. [9]In basso le stanze avevano l'ingresso rivolto verso oriente, entrando dall'atrio esterno, sulla larghezza del muro dell'atrio.

[10]A mezzogiorno, di fronte allo spazio libero e alla muraglia di cinta, c'erano stanze [11]e, davanti ad esse, un passaggio simile a quello delle stanze poste a settentrione: la lunghezza e la larghezza erano uguali a quelle, come anche le varie uscite e le loro disposizioni; come le porte di quelle, [12]così erano le porte delle stanze che davano a mezzogiorno; una porta era al principio dell'ambulacro, lungo il muro corrispondente, a oriente di chi entra. [13]Egli mi disse: «Le stanze a settentrione e quelle a mezzogiorno, di fronte allo spazio libero, sono le stanze sacre, dove i sacerdoti che si accostano al Signore mangeranno le cose santissime: ivi riporranno le cose santissime, le oblazioni e le vittime di espiazione e di riparazione, perché santo è questo luogo. [14]Quando i sacerdoti vi saranno entrati, non usciranno dal luogo santo verso l'atrio esterno, ma deporranno là le loro vesti con le quali hanno prestato servizio, perché esse sono sante: indosseranno altre vesti e così si avvicineranno al luogo destinato al popolo».

Dimensioni dell'atrio

[15]Terminato ch'egli ebbe di misurare l'interno del tempio mi condusse fuori per la porta che guarda a oriente, e misuró la cinta intorno. [16]Misuró il lato orientale con la canna per misurare: era cinquecento canne, in canne da misura, all'intorno. [17]Misuró il lato settentrionale: era cinquecento canne, in canne da misura, all'intorno. [18]Misuró il lato meridionale: era cinquecento canne, con la canna da misura. [19]Si volse al lato occidentale: misuró cinquecento canne con la canna da misura. [20]Da quattro lati egli misuró il tempio; aveva intorno un muro lungo cinquecento canne e largo cinquecento, per separare il luogo sacro da quello profano.

Ezechiele - Capitolo 43

Ritorno del Signore

[1]Mi condusse allora verso la porta che guarda a oriente [2]ed ecco che la gloria del Dio d'Israele giungeva dalla via orientale e il suo rumore era come il rumore delle grandi acque e la terra risplendeva della sua gloria. [3]La visione che io vidi era simile a quella che avevo vista quando andai per distruggere la città e simile a quella che avevo vista presso il canale Chebàr. Io caddi con la faccia a terra. [4]La gloria del Signore entró nel tempio per la porta che guarda a oriente.

[5]Lo spirito mi prese e mi condusse nell'atrio interno: ecco, la gloria del Signore riempiva il tempio. [6]Mentre quell'uomo stava in piedi accanto a me, sentii che qualcuno entro il tempio mi parlava [7]e mi diceva: «Figlio dell'uomo, questo è il luogo del mio trono e il luogo dove posano i miei piedi, dove io abiteró in mezzo agli Israeliti, per sempre. E la casa d'Israele, il popolo e i suoi re, non profaneranno più il mio santo nome con le loro prostituzioni e con i cadaveri dei loro re e con le loro stele, [8]collocando la loro soglia accanto alla mia soglia e i loro stipiti accanto ai miei stipiti, così che fra me e loro vi era solo il muro, hanno profanato il mio santo nome con tutti gli abomini che hanno commessi, perció li ho distrutti con ira. [9]Ma d'ora in poi essi allontaneranno da me le loro prostituzioni e i cadaveri dei loro re e io abiteró in mezzo a loro per sempre.

[10]Tu, figlio dell'uomo, descrivi questo tempio alla casa d'Israele, perché arrossiscano delle loro iniquità; ne misurino la pianta [11]e, se si vergogneranno di quanto hanno fatto, manifesta loro la forma di questo tempio, la sua disposizione, le sue uscite, i suoi ingressi, tutti i suoi aspetti, tutti i suoi regolamenti, tutte le sue forme e tutte le sue leggi: mettili per iscritto davanti ai loro occhi, perché osservino tutte queste norme e tutti questi regolamenti e li mettano in pratica. [12]Questa è la legge del tempio: alla sommità del monte, tutto il territorio che lo circonda è santissimo; ecco, questa è la legge del tempio.

L'altare

[13]Queste sono le misure dell'altare in cubiti, di un cubito e un palmo ciascuno. La base era di un cubito di altezza per un cubito di larghezza: il suo bordo intorno era un palmo. Tale lo zoccolo dell'altare.

[14]Dalla base che posava a terra fino alla piattaforma inferiore vi erano due cubiti di altezza e un cubito di larghezza: dalla piattaforma piccola alla piattaforma più grande vi erano quattro cubiti di altezza e un cubito di larghezza.

[15]Il focolare era di quattro cubiti e sul focolare vi erano quattro corni. [16]Il focolare era dodici cubiti di lunghezza per dodici di larghezza, cioè quadrato. [17]La piattaforma superiore era un quadrato di quattordici cubiti di lunghezza per quattordici cubiti di larghezza, con un orlo intorno di mezzo cubito, e la base, intorno, di un cubito: i suoi gradini guardavano a oriente.

Consacrazione dell'altare

[18]Egli mi parló: «Figlio dell'uomo, dice il Signore Dio: Queste sono le leggi dell'altare, quando verrà costruito per offrirvi sopra il sangue. [19]Ai sacerdoti leviti della stirpe di Zadók, che si avvicineranno a me per servirmi, tu darai - parola del Signore Dio - un giovenco per l'espiazione. [20]Prenderai di quel sangue e lo spanderai sui quattro corni dell'altare, sui quattro angoli della piattaforma e intorno all'orlo. Così lo purificherai e ne farai l'espiazione. [21]Prenderai poi il giovenco del sacrificio espiatorio e lo brucerai in un luogo appartato del tempio, fuori del santuario. [22]Il secondo giorno offrirai, per il peccato, un capro senza difetto e farai la purificazione dell'altare come hai fatto con il giovenco. [23]Terminato il rito della purificazione, offrirai un giovenco senza difetti e un montone del gregge senza difetti. [24]Tu li presenterai al Signore e i sacerdoti getteranno il sale su di loro, poi li offriranno in olocausto al Signore. [25]Per sette giorni sacrificherai per il peccato un capro al giorno e verrà offerto anche un giovenco e un montone del gregge senza difetti. [26]Per sette giorni si farà l'espiazione dell'altare e lo si purificherà e consacrerà. [27]Finiti questi giorni, dall'ottavo in poi, i sacerdoti immoleranno sopra l'altare i vostri olocausti, i vostri sacrifici di comunione e io vi saró propizio». Oracolo del Signore Dio.

Ezechiele - Capitolo 44

Uso del portico orientale

[1]Mi condusse poi alla porta esterna del santuario dalla parte di oriente; essa era chiusa. [2]Mi disse: «Questa porta rimarrà chiusa: non verrà aperta, nessuno vi passerà, perché c'è passato il Signore, Dio d'Israele. Perció resterà chiusa. [3]Ma il principe, il principe siederà in essa per cibarsi davanti al Signore; entrerà dal vestibolo della porta e di lì uscirà».

Regole di ammissione al tempio

[4]Poi mi condusse per la porta settentrionale, davanti al tempio. Guardai ed ecco la gloria del Signore riempiva il tempio. Caddi con la faccia a terra [5]e il Signore mi disse: «Figlio dell'uomo, stà attento, osserva bene e ascolta quanto io ti diró sulle prescrizioni riguardo al tempio e su tutte le sue leggi; stà attento a come si entra nel tempio da tutti gli accessi del santuario. [6]Riferirai a quei ribelli, alla gente d'Israele: Così dice il Signore Dio: Troppi sono stati per voi gli abomini, o Israeliti! [7]Avete introdotto figli stranieri, non circoncisi di cuore e non circoncisi di carne, perché stessero nel mio santuario e profanassero il mio tempio, mentre mi offrivate il mio cibo, il grasso e il sangue, rompendo così la mia alleanza con tutti i vostri abomini. [8]Non vi siete presi voi la cura delle mie cose sante ma avete affidato loro, al vostro posto, la custodia del mio santuario. [9]Così dice il Signore Dio: Nessuno straniero, non circonciso di cuore, non circonciso nella carne, entrerà nel mio santuario, nessuno di tutti gli stranieri che sono in mezzo agli Israeliti.

I leviti

[10]Anche i leviti, che si sono allontanati da me nel traviamento d'Israele e hanno seguito i loro idoli, sconteranno la propria iniquità; [11]serviranno nel mio santuario come guardie delle porte del tempio e come servi del tempio; sgozzeranno gli olocausti e le vittime del popolo e staranno davanti ad esso pronti al suo servizio. [12]Poiché l'hanno servito davanti ai suoi idoli e sono stati per la gente d'Israele occasione di peccato, perció io ho alzato la mano su di loro - parola del Signore Dio - ed essi sconteranno la loro iniquità. [13]Non si avvicineranno più a me per servirmi come sacerdoti e toccare tutte le mie cose sante e santissime, ma sconteranno la vergogna degli abomini che hanno compiuti. [14]Affido loro la custodia del tempio e ogni suo servizio e qualunque cosa da compiere in esso.

I sacerdoti

[15]I sacerdoti leviti figli di Zadók, che hanno osservato le prescrizioni del mio santuario quando gli Israeliti si erano allontanati da me, si avvicineranno a me per servirmi e staranno davanti a me per offrirmi il grasso e il sangue. Parola del Signore Dio. [16]Essi entreranno nel mio santuario e si avvicineranno alla mia tavola per servirmi e custodiranno le mie prescrizioni.

[17]Quando entreranno dalle porte dell'atrio interno, indosseranno vesti di lino; non porteranno alcun indumento di lana, quando essi eserciteranno il ministero alle porte dell'atrio interno e nel tempio. [18]Porteranno in capo turbanti di lino e avranno mutande ai fianchi: non si cingeranno di quanto provochi il sudore. [19]Quando usciranno nell'atrio esterno verso il popolo, si toglieranno le vesti con le quali hanno ufficiato e le deporranno nelle stanze del santuario: indosseranno altre vesti per non comunicare con esse la consacrazione al popolo. [20]Non si raderanno il capo, né si lasceranno crescere la chioma, ma avranno i capelli normalmente tagliati. [21]Nessun sacerdote berrà vino quando dovrà entrare nell'atrio interno. [22]Non prenderanno in sposa una vedova, né una ripudiata, ma solo una vergine della stirpe d'Israele: potranno sposare peró una vedova, se è la vedova di un sacerdote. [23]Indicheranno al mio popolo ció che è santo e ció che è profano e gli insegneranno ció che è mondo e ció che è immondo. [24]Nelle liti essi saranno i giudici e decideranno secondo le mie leggi. In tutte le mie feste osserveranno le mie leggi e i miei statuti e santificheranno i miei sabati. [25]Nessuno di essi si avvicinerà a un cadavere per non rendersi immondo, ma potrà rendersi immondo per il padre, la madre, un figlio, una figlia, un fratello o per una sorella non maritata: [26]dopo essersi purificato, gli si conteranno sette giorni [27]e quando egli rientrerà nel luogo santo, nell'atrio interno per servire nel santuario, offrirà il suo sacrificio espiatorio. Parola del Signore Dio.

[28]Essi non avranno alcuna eredità. Io saró la loro eredità: non sarà dato loro alcun possesso in Israele; io sono il loro possesso. [29]Saranno loro cibo le oblazioni, i sacrifici espiatori, i sacrifici di riparazione; apparterrà loro quanto è stato votato allo sterminio in Israele. [30]La parte migliore di tutte le vostre primizie e ogni specie di offerta apparterranno ai sacerdoti: così darete al sacerdote le primizie dei vostri macinati, per far posare la benedizione sulla vostra casa. [31]I sacerdoti non mangeranno la carne di alcun animale morto di morte naturale o sbranato, di uccelli o di altri animali».

Ezechiele - Capitolo 45

Divisione del paese. Parte del Signore

[1]«Quando voi spartirete a sorte la regione, in eredità, preleverete dal territorio, in offerta al Signore, una porzione sacra, lunga venticinquemila cubiti e larga ventimila: essa sarà santa per tutta la sua estensione. [2]Di essa sarà per il santuario un quadrato di cinquecento cubiti per cinquecento, con una zona libera all'intorno di cinquanta cubiti. [3]In quella superficie misurerai un tratto di venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza, dove sarà il santuario, il Santo dei santi. [4]Esso sarà la parte sacra del paese, sarà per i sacerdoti ministri del santuario, che si avvicinano per servire il Signore: questo luogo servirà per le loro case e come luogo sacro per il santuario. [5]Uno spazio di venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza sarà il possesso dei leviti che servono nel tempio, con città dove abitare. [6]Come possesso poi delle città assegnerete un tratto di cinquemila cubiti di larghezza per venticinquemila di lunghezza, parallelo alla parte assegnata al santuario: apparterrà a tutta la gente d'Israele.

Parte del principe

[7]Al principe sarà assegnato un possesso di qua e di là della parte sacra e del territorio dalle città, al fianco della parte sacra e al fianco del territorio della città, a occidente fino all'estremità occidentale e a oriente sino al confine orientale, per una lunghezza uguale a ognuna delle parti, dal confine occidentale sino a quello orientale. [8]Questa sarà la sua terra, il suo possesso in Israele e così i miei prìncipi non opprimeranno il mio popolo, ma lasceranno la terra alla gente d'Israele, alle sue tribù».

[9]Dice il Signore Dio: «Basta, prìncipi d'Israele, basta con le violenze e le rapine! Agite secondo il diritto e la giustizia; eliminate le vostre estorsioni dal mio popolo. Parola del Signore Dio. [10]Abbiate bilance giuste, efa giusta, bat giusto. [11]L'efa e il bat saranno della medesima misura così che il bat e l'efa contengano un decimo del comer, la loro misura sarà in relazione al comer. [12]Il siclo sarà di venti ghere: venti sicli, venticinque sicli e quindici sicli saranno la vostra mina.

Offerte per il culto

[13]Questa sarà l'offerta che voi preleverete: un sesto di efa per ogni comer di frumento e un sesto di efa per ogni comer di orzo. [14]Norma per l'olio - che si misura con il bat - è un decimo del bat per ogni kor. Dieci bat corrispondono ad un comer, perché dieci bat formano un comer. [15]Dal gregge, una pecora ogni duecento, dai prati fertili d'Israele. Questa sarà data per le oblazioni, per gli olocausti, per i sacrifici di comunione, in espiazione per loro. Parola del Signore Dio. [16]Tutta la popolazione del paese sarà tenuta a questa offerta verso il principe d'Israele. [17]A carico del principe saranno gli olocausti, le oblazioni e le libazioni nelle solennità, nei noviluni e nei sabati, in tutte le feste della gente d'Israele. Egli provvederà per il sacrificio espiatorio, l'oblazione, l'olocausto e il sacrificio di comunione per l'espiazione della gente d'Israele».

Festa della pasqua

[18]Dice il Signore Dio: «Il primo giorno del primo mese, prenderai un giovenco senza difetti e purificherai il santuario. [19]Il sacerdote prenderà il sangue della vittima per il peccato e lo metterà sugli stipiti del tempio e sui quattro angoli dello zoccolo dell'altare e sugli stipiti delle porte dell'atrio interno. [20]Lo stesso farà il sette del mese per chi abbia peccato per errore o per ignoranza: così purificherete il tempio. [21]Il quattordici del primo mese sarà per voi la pasqua, festa d'una settimana di giorni: mangeranno pane azzimo. [22]In quel giorno il principe offrirà, per sé e per tutto il popolo del paese, un giovenco per il peccato; [23]nei sette giorni della festa offrirà in olocausto al Signore sette giovenchi e sette montoni, senza difetti, in ognuno dei sette giorni, e un capro in sacrificio per il peccato, ogni giorno. [24]In oblazione offrirà un'efa per giovenco e un'efa per montone, con un hin di olio per ogni efa.

Festa delle capanne

[25]Il quindici del settimo mese farà per la festa come in quei sette giorni, per i sacrifici espiatori, per gli olocausti, le oblazioni e l'olio».

Ezechiele - Capitolo 46

Regolamenti diversi

[1]Dice il Signore Dio: «Il portico dell'atrio interno che guarda a oriente rimarrà chiuso nei sei giorni di lavoro; sarà aperto il sabato e nei giorni del novilunio. [2]Il principe entrerà dal di fuori passando dal vestibolo del portico esterno e si fermerà presso lo stipite del portico, mentre i sacerdoti offriranno il suo olocausto e il suo sacrificio di comunione. Egli si prostrerà sulla soglia del portico, poi uscirà e il portico non sarà chiuso fino al tramonto. [3]Il popolo del paese si prostrerà nei sabati e nei giorni del novilunio all'ingresso del portico, davanti al Signore.

[4]L'olocausto che il principe offrirà al Signore nel giorno di sabato sarà di sei agnelli e un montone senza difetti; [5]come oblazione offrirà un'efa per il montone, per gli agnelli quell'offerta che potrà dare; di olio un hin per ogni efa. [6]Nel giorno del novilunio offrirà in olocausto un giovenco senza difetti, sei agnelli e un montone senza difetti; [7]in oblazione, un'efa per il giovenco e un'efa per il montone e per gli agnelli quanto potrà dare; d'olio, un hin per ogni efa. [8]Quando il principe entrerà, dovrà entrare passando per l'atrio del portico e da esso uscirà. [9]Quando verrà il popolo del paese davanti al Signore nelle solennità, coloro che saranno entrati dalla porta di settentrione per adorare, usciranno dal portico di mezzogiorno; quelli che saranno entrati dal portico di mezzogiorno usciranno dal portico di settentrione. Nessuno uscirà dal portico da cui è entrato ma uscirà da quello opposto. [10]Il principe sarà in mezzo a loro; entrerà come entrano loro e uscirà come escono loro. [11]Nelle feste e nelle solennità l'oblazione sarà di un'efa per il giovenco e di un'efa per il montone; per gli agnelli quello che potrà dare; l'olio sarà di un hin per ogni efa.

[12]Quando il principe vorrà offrire volontariamente al Signore un olocausto o sacrifici di comunione, gli sarà aperto il portico che guarda ad oriente e offrirà l'olocausto e il sacrificio di comunione come li offre nei giorni di sabato; poi uscirà e il portico verrà chiuso appena sarà uscito.

[13]Ogni giorno tu offrirai in olocausto al Signore un agnello di un anno, senza difetti; l'offrirai ogni mattina. [14]Su di esso farai ogni mattina un'oblazione di un sesto di efa; di olio offrirai un terzo di hin per intridere il fior di farina: è un'oblazione al Signore, la legge dell'olocausto quotidiano. [15]Si offrirà dunque l'agnello, l'oblazione e l'olio, ogni mattina: è l'olocausto quotidiano».

[16]Dice il Signore Dio: «Se il principe darà in dono ad uno dei suoi figli qualcosa della sua eredità, il dono rimarrà ai suoi figli come eredità. [17]Se invece egli farà sulla sua eredità un dono a uno dei suoi servi, il dono apparterrà al servo fino all'anno dell'affrancamento, poi ritornerà al principe: ma la sua eredità resterà ai suoi figli. [18]Il principe non prenderà niente dell'eredità del popolo, privandolo, con esazioni, del suo possesso; egli lascerà in eredità ai suoi figli parte di quanto possiede, perché nessuno del mio popolo sia scacciato dal suo possesso».

[19]Poi egli mi condusse, per il corridoio che sta sul fianco del portico, alle stanze del santuario destinate ai sacerdoti, dalla parte di settentrione: ed ecco alla estremità di occidente un posto riservato. [20]Mi disse: «Questo è il luogo dove i sacerdoti cuoceranno le carni dei sacrifici di riparazione e di espiazione e dove cuoceranno le oblazioni, senza portarle fuori nell'atrio esterno e correre il rischio di comunicare la consacrazione al popolo». [21]Mi condusse nell'atrio esterno e mi fece passare presso i quattro angoli dell'atrio e a ciascun angolo dell'atrio vi era un cortile; [22]quindi ai quattro angoli dell'atrio vi erano quattro piccoli cortili lunghi quaranta cubiti e larghi trenta, tutti d'una stessa misura. [23]Un muro girava intorno a tutt'e quattro e dei fornelli erano costruiti in basso intorno al muro. [24]Egli mi disse: «Queste sono le cucine dove i servi del tempio cuoceranno i sacrifici del popolo».

Ezechiele - Capitolo 47

La sorgente del tempio

[1]Mi condusse poi all'ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell'acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell'altare. [2]Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all'esterno fino alla porta esterna che guarda a oriente, e vidi che l'acqua scaturiva dal lato destro. [3]Quell'uomo avanzó verso oriente e con una cordicella in mano misuró mille cubiti, poi mi fece attraversare quell'acqua: mi giungeva alla caviglia. [4]Misuró altri mille cubiti, poi mi fece attraversare quell'acqua: mi giungeva al ginocchio. Misuró altri mille cubiti, poi mi fece attraversare l'acqua: mi giungeva ai fianchi. [5]Ne misuró altri mille: era un fiume che non potevo attraversare, perché le acque erano cresciute, erano acque navigabili, un fiume da non potersi passare a guado. [6]Allora egli mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo?».

Poi mi fece ritornare sulla sponda del fiume; [7]voltandomi, vidi che sulla sponda del fiume vi era un grandissima quantità di alberi da una parte e dall'altra. [8]Mi disse: «Queste acque escono di nuovo nella regione orientale, scendono nell'Araba ed entrano nel mare: sboccate in mare, ne risanano le acque. [9]Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il fiume, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché quelle acque dove giungono, risanano e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. [10]Sulle sue rive vi saranno pescatori: da Engàddi a En-Eglàim vi sarà una distesa di reti. I pesci, secondo le loro specie, saranno abbondanti come i pesci del Mar Mediterraneo. [11]Peró le sue paludi e le sue lagune non saranno risanate: saranno abbandonate al sale. [12]Lungo il fiume, su una riva e sull'altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui fronde non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina».

I confini del paese

[13]Dice il Signore Dio: «Questi saranno i confini della terra che spartirete fra le dodici tribù d'Israele, dando a Giuseppe due parti. [14]Ognuno di voi possederà come l'altro la parte di territorio che io alzando la mano ho giurato di dare ai vostri padri: questa terra sarà in vostra eredità.

[15]Ecco dunque quali saranno i confini del paese. A settentrione, dal Mar Mediterraneo lungo la via di Chetlón fino a Zedàd; [16]il territorio di Amat, Berotà, Sibràim, che è fra il territorio di Damasco e quello di Amat, Cazer-Ticón, che è sulla frontiera di Hauràn. [17]Quindi la frontiera si estenderà dal mare fino a Cazer-Enón, con il territorio di Damasco e quello di Amat a settentrione. Questo il lato settentrionale. [18]A oriente, fra l'Hauràn, Damasco e Gàlaad e il paese d'Israele, sarà di confine il Giordano, fino al mare orientale, e verso Tamàr. Questo il lato orientale.

[19]A mezzogiorno, da Tamàr fino alle acque di Meriba-Kadès, fino al torrente verso il Mar Mediterraneo. Questo il lato meridionale verso il Negheb.

[20]A occidente, il Mar Mediterraneo, dal confine sino davanti all'ingresso di Amat. Questo il lato occidentale.

[21]Vi spartirete questo territorio secondo le tribù d'Israele. [22]Lo dividerete in eredità fra voi e i forestieri che abitano con voi, i quali hanno generato figli in mezzo a voi; questi saranno per voi come indigeni fra gli Israeliti e tireranno a sorte con voi la loro parte in mezzo alle tribù d'Israele. [23]Nella tribù in cui lo straniero è stabilito, là gli darete la sua parte». Parola del Signore Dio.

Ezechiele - Capitolo 48

Divisione del paese

[1]Questi sono i nomi delle tribù: dal confine settentrionale, lungo la via di Chetlón che conduce ad Amat, fino a Cazer-Enón, con a settentrione la frontiera di Damasco e lungo il confine di Amat, dal lato d'oriente fino al mare, sarà assegnata a Dan una parte.

[2]Sulla frontiera di Dan, dal limite orientale al limite occidentale: Aser, una parte.

[3]Sulla frontiera di Aser, dal limite orientale fino al limite occidentale: Nèftali, una parte.

[4]Sulla frontiera di Nèftali, dal limite orientale fino al limite occidentale: Manàsse, una parte.

[5]Sulla frontiera di Manàsse, dal limite orientale fino al limite occidentale: Efraim, una parte.

[6]Sulla frontiera di Efraim, dal limite orientale fino al limite occidentale: Ruben, una parte.

[7]Sulla frontiera di Ruben, dal limite orientale fino al limite occidentale: Giuda, una parte.

[8]Sulla frontiera di Giuda, dal limite orientale fino al limite occidentale, starà la porzione che preleverete, larga venticinquemila cubiti e lunga come una delle parti dal limite orientale fino al limite occidentale: in mezzo sorgerà il santuario.

[9]La parte che voi preleverete per il Signore avrà venticinquemila cubiti di lunghezza per ventimila di larghezza. [10]Ai sacerdoti apparterrà la parte sacra del territorio, venticinquemila cubiti a settentrione e diecimila di larghezza a ponente, diecimila cubiti di larghezza a oriente e venticinquemila cubiti di lunghezza a mezzogiorno. In mezzo sorgerà il santuario del Signore. [11]Essa apparterrà ai sacerdoti consacrati, ai figli di Zadók, che furono fedeli alla mia osservanza e non si traviarono nel traviamento degli Israeliti come traviarono i leviti. [12]Sarà per loro come una parte sacra prelevata sulla parte consacrata del paese, cosa santissima, a fianco del territorio assegnato ai leviti.

[13]I leviti, lungo il territorio dei sacerdoti, avranno venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza: tutta la lunghezza sarà di venticinquemila cubiti e tutta la larghezza di diecimila.

[14]Essi non ne potranno vendere né permutare, né potrà essere alienata questa parte migliore del paese, perché è sacra al Signore.

[15]I cinquemila cubiti di lunghezza che restano sui venticinquemila, saranno terreno profano per la città, per abitazioni e dintorni; in mezzo sorgerà la città. [16]Le sue misure saranno le seguenti: il lato settentrionale avrà quattromilacinquecento cubiti; il lato meridionale, quattromilacinquecento cubiti; il lato orientale quattromilacinquecento cubiti e il lato occidentale quattromilacinquecento cubiti. [17]I dintorni della città saranno duecentocinquanta cubiti a settentrione, duecentocinquanta a mezzogiorno, duecentocinquanta a oriente e duecentocinquanta a ponente. [18]Rimarrà accanto alla parte sacra un terreno lungo diecimila cubiti a oriente e diecimila a occidente, i cui prodotti saranno il cibo per coloro che prestan servizio nella città, [19]i quali saranno presi da tutte le tribù d'Israele. [20]Tutta la zona sarà di venticinquemila cubiti per venticinquemila. Preleverete, come possesso della città, un quarto della zona sacra.

[21]Il resto, da una parte e dall'altra della zona sacra e del possesso della città, su un fronte di venticinquemila cubiti della zona sacra a oriente, verso il confine orientale, e a ponente, su un fronte di venticinquemila cubiti verso il confine occidentale, parallelamente alle parti, sarà per il principe. La zona sacra e il santuario del tempio rimarranno in mezzo, [22]fra il possesso dei leviti e il possesso della città, e fra ció che spetta al principe; quel che si trova tra la frontiera di Giuda e quella di Beniamino sarà del principe.

[23]Per le altre tribù, dalla frontiera orientale a quella occidentale: Beniamino, una parte.

[24]Al lato del territorio di Beniamino, dalla frontiera orientale a quella occidentale: Simeone, una parte.

[25]Al lato del territorio di Simeone, dalla frontiera orientale a quella occidentale: Issacar, una parte.

[26]Al lato del territorio di Issacar, dalla frontiera orientale a quella occidentale: Zàbulon, una parte.

[27]Al lato del territorio di Zàbulon, dalla frontiera orientale a quella occidentale: Gad, una parte.

[28]Al lato del territorio di Gad, dalla frontiera meridionale verso mezzogiorno, la frontiera andrà da Tamàr alle acque di Meriba-Kadès e al torrente che va al Mar Mediterraneo. [29]Questo è il territorio che voi dividerete a sorte in eredità alle tribù d'Israele e queste le loro parti, dice il Signore Dio.

Le porte di Gerusalemme

[30]Queste saranno le uscite della città: sul lato settentrionale: quattromilacinquecento cubiti. [31]Le porte della città porteranno i nomi delle tribù d'Israele. Tre porte a settentrione: la porta di Ruben, una; la porta di Giuda, una; la porta di Levi, una. [32]Sul lato orientale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la porta di Giuseppe, una; la porta di Beniamino, una; la porta di Dan, una. [33]Sul lato meridionale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la porta di Simeone, una; la porta di Issacar, una; la porta di Zàbulon, una.

[34]Sul lato occidentale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la porta di Gad, una; la porta di Aser, una; la porta di Nèftali, una.

[35]Perimetro totale: diciottomila cubiti. La città si chiamerà da quel giorno in poi: Là è il Signore.

La Bibbia